75° Anniversartio dell’ONU

 

Vivere in pace è il sogno di sempre dell’umanità, un sogno disatteso da sempre perché alla fine emerge invidia, gelosia, bramosia di potere, denaro … e l’umanità ricade nel suo peccato originale. Dio in tutto questo non fa nulla? Si!, ha mandato il suo Figlio, ma ci lascia liberi di scegliere , ci indica la strada, si fa compagno di viaggio, porta la croce, bussa alla porta, … ma non decide per noi. Questa è la vita, questo è il mondo, questa è la religione a una fede, così l’umanità deve impegnarsi, coltivare la pianta, la vigna, il fico, lavoragli attorno, curala come giardino recintato.

Ora, consapevoli di questo l’impegno del mondo è vivere nella pace e per farlo bisogna che i singoli ci credano, che i gruppi ci credano, che gli stati … ci credano, ma non sempre è così quindi gli uomini s’impegnano perché i beni , i valori, la libertà, il rispetto, la dignità … siano assicurate a tutti anche con la forza della ragione, della diplomazia, della presenza, anche forte che faccia da deterrente a chi non rispetta e non vive in armonia.

Ogni presenza, ogni sforzo, ogni servizio che la Chiesa compie all’interno di queste organizzazioni internazionali, nazionali … è per assicurare a questi uomini e popoli quell’assistenza indispensabile alla vita personale e comunitaria nella dignità e nel rispetto delle singole fedi. Presenza che è “lavoro” che contribuisce al mondo a costruire la Pace, il senso di Pace, il desiderio di pace.

Con questo spirito vogliamo ricordare e celebrare e pregare per il 75° Anniversario della fondazione dell’ONU, affinché il mondo e i popoli non dimentichino mai e lavorino tutti per costruire e difendere la Pace e la libertà di tutti.

@unavoce

“Il nostro mondo in conflitto ha bisogno che l’Onu diventi un laboratorio per la pace sempre più efficace, il che richiede che i membri del Consiglio di Sicurezza, soprattutto quelli Permanenti, agiscano con maggiore unità e determinazione. A tale proposito, la recente adozione del cessate il fuoco globale durante la crisi attuale, è una misura molto nobile, che richiede la buona volontà di tutti per la sua applicazione costante”. (Cfr. Papa Francesco)

“nobile istituzione” ad essere un “centro morale” dove ogni Paese potesse “sentirsi  a casa”, dove si riunisse la “ famiglia delle nazioni” e dove la “comunità internazionale, in uno spirito di fraternità e di solidarietà, avanzasse con soluzioni multilaterali alle sfide globali”. (Cfr. Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano)

“Era il 24 ottobre 1945, quando a San Francisco, un primo gruppo di Paesi dette vita all’Organizzazione delle Nazioni Unite. Dopo due devastanti guerre mondiali era forte in tutto il mondo la voglia di pace, di ricostruire e lavorare per il benessere globale. E proprio la ricerca della pace è il primo dei compiti che l’Onu si è posto sin dalla sua nascita. Ma in 75 anni molto è cambiato e il Palazzo di Vetro, storica sede di New York, sembra impantanato in regole di funzionamento vecchio e obsolete, che a volte non consente alla massima organizzazione mondiale di intervenire efficacemente in molte delle crisi che si stanno vivendo”. (Cfr. Vaticannews)

“L’Italia entrò a far parte dell’ONU solamente 10 anni dopo la sua fondazione, nel 1955, grazie alla visione internazionale di un grande politico cattolico, Alcide De Gasperi, uno dei padri fondatori dell’Europa unita. Affidò il compito di seguire i negoziati di adesione alla SIOI, la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, che ha tra i suoi primi impegni quello di formare le nuove leve di funzionari internazionali”. (Cfr. Vaticannews)

 

Foto di Copertina: I primi paesi firmatari della Carta delle Nazioni Unite