ALZA LO SGUARDO: Comunicare con l’arte

 

“Gli artisti di ogni tempo hanno offerto alla contemplazione e allo stupore dei fedeli i fatti salienti del mistero della salvezza, presentandoli nello splendore del colore e nella perfezione della bellezza. È un indizio questo, di come oggi più che mai, nella civiltà dell’immagine, l’immagine sacra possa esprimere molto di più della stessa parola, dal momento che è oltremodo efficace il suo dinamismo di comunicazione e di trasmissione del messaggio evangelico”. (Joseph Ratzinger ‘Introduzione al catechismo della Chiesa cattolica)

In un tempo, dove la comunicazione sta prendendo aspetti che possono condizionare e non sempre con bellezza e verità, vorrei riportare alla vostra attenzione l’importanza della comunicazione e della comunicazione vera, autentica, che aiuti a comprendere e che non crei confusione. L’immagine è alla base della comunicazione più delle parole stesse. Come ci presentiamo, cosa mostriamo, come la mostriamo, condiziona l’opinione e il pensiero delle persone. L’immagine ha una presa più diretta sulla nostra comprensione e questo è allora, un aspetto da non sottovalutare.

Non sono un esperto di comunicazione, ma da persona che vive e cerca di essere attento a ciò che lo circonda, credo che i nostri gesti, le nostre parole, ciò che facciamo e come lo facciamo, sia importante per trasmettere un messaggio. Come sacerdote, la liturgia è la prima via per parlare di Gesù, ma assieme alla Parola, l’immagine ci aiuta a comprendere il mistero di un Do che si è fatto uomo. L’arte di ieri e di oggi ci aiutano in questa nostra comprensione.

In questo periodo di emergenza, dove tutte le sicurezze che avevamo sono in discussione, dove lo stile della nostra vita e delle nostre scelte sono fragili e necessitano di essere rimodulate, fermarsi a contemplare il bello ci aiuta e ci aiuterà ad affrontare il presente e a pensare al futuro in una visione differente, di rispetto, di amore, di servizio, di vivibilità, di abitabilità e di prossimità. Come teniamo le nostre case, come le arrediamo, come ricerchiamo il bello, come parliamo, come ci colpisce un quadro o una musica, un colore o un profumo … i gesti e le immagini ci aiuteranno a riscoprire la vita.

In questo sito potete trovate delle pagine che hanno questo scopo: Il ViaggiatoreAlza lo sguardoLettere ….

Impariamo a nutrire lo spirito e il cuore con la ricchezza che ci circonda e ad accorgerci e stupirci delle piccole cose. Prendete il gusto di osservare un dipinto, un fiore, un volto … e andare al di la e vi scorgerete la bellezza di Dio dentro di voi e attorno a voi.

L’arte è una via privilegiata per trasmettere il sacro, più volte in Italia in modo particolare alcune mostre ci aiutano a sottolineare questo aspetto. Informati!

Vi rimando a uno studio che potrebbe essere una bella lettura:

Immagine e parola si illuminano a vicenda. Le immagini, con la loro bellezza, sono annuncio evangelico ed esprimono lo splendore della verità, mostrando la suprema armonia tra buono e bello, tra ‘via veritatis’ e ‘via pulchritudinis’. La via della bellezza, che si coniuga con la via del vero e del bene, è particolarmente significativa per l’approccio al mistero.

L’uso delle immagini sacre non è una novità. Molto tempo prima che esistessero i catechismi scritti, la Chiesa si è sistematicamente servita dell’arte per comunicare i contenuti della fede.
Paolo nella Lettera ai Colossesi definisce Cristo stesso immagine, icona dell’invisibile Padre: il Verbo si è fatto carne perché noi potessimo vedere. Tutto il NT insiste su questo contenuto primariamente visivo. Le parole raccontano qualcosa che le persone hanno visto: ‘Chi vede me vede il Padre’.

Nel corso dei secoli l’arte ha assunto un ruolo sempre più importante nella Chiesa.
Le immagini sono una catechesi per il popolo, poiché gli rendono chiaro ciò che altrimenti rimarrebbe oscuro e spingono a imitare ciò che è bene e a respingere ciò che è male…”.
(Cfr. La Parola, l’immagine, la fede)

@unavoce

Foto di Copertina: La Vergine Maria con Gesù