Scuola di fede e di vita

Giubileo Lauretano – 26 – La donna di Nazareth

Avevamo iniziato tempo fa questa piccola rubrica parlando di Maria sottolineando alcuni aspetti della devozione e della storia, in questo Anno Giubilare Lauretano. Oggi riprendiamo sottolineando uno degli aspetti della nostra fede e della nostra devozione nei confronti della Mamma di Gesù.

“Andare a scuola da Maria è andare a scuola di fede e di vita”, l’ha affermato papa Francesco, soffermandosi sul ruolo dello studio della figura di Maria. Quest’affermazione ci permette di soffermarci, anche noi e interrogarci, in questo anno Giubilare Lauretano, per rivedere e ripensare la nostra devozione e la nostra attenzione a Maria, nel cammino di crescita Cristiana. Se Maria è stata essenziale nel piano di Dio per la salvezza dell’umanità, dice sempre il Papa, lo è per la vita della Chiesa e quindi per la fede di ogni cristiano.

“Bisogna togliere «la polvere che si era depositata su di essa nei secoli». Abbiamo rivestito la madre di Gesù, di corone e argenti, di abiti splendidi per far risaltare la gloria in cui ora lei si trova. Ma, esaltando questo, inevitabilmente abbiamo messo in secondo piano o dimenticato che Maria è — prima di tutto — la serva del Signore, umile ancella. Il coprirla di sovrastrutture non ha fatto bene alla sua figura, perché l’ha resa una donna “irraggiungibile”. È necessario, dunque, ridare a Maria la sua immagine evangelica. Proprio come dice il concilio. Solo ritornando al valore antropologico è possibile ritrovare la vera Maria. Così da poterla imitare come la Chiesa è chiamata a fare”. (Cfr. L’Osservatore Romano – P. Cecchin)

Con questo spirito di semplicità a cui il Papa ci invita, guardiamo Maria e impariamo a leggere la vita alla luce della Parola di Dio, come faceva la fanciulla di Nazareth. “Maria leggeva la vita con la Parola di Dio e questo significa proprio custodire”. (Cfr. o.c.) 

“Custodire la Parola di Dio: cosa vuol dire questo? Io ricevo la Parola e poi prendo una bottiglia, metto la Parola nella bottiglia e la custodisco? No. Custodire la Parola di Dio vuol dire che il nostro cuore si apre, si è aperto a quella Parola come la Terra si apre per ricevere i semi. La Parola di Dio è un seme e viene seminata. E Gesù ci ha detto che cosa succede con il seme: alcuni cadono lungo il cammino e vengono gli uccelli e li mangiano; questa Parola non è custodita, questi cuori non sanno riceverla”. (Cfr. Papa Francesco)

In questo tempo, in questo anno Giubilare, in questo momento difficile per l’umanità, mettiamoci alla Scuola di Maria e come Lei, viviamo alla luce della Parola di Dio.

@unavoce

Foto di Copertina: Effige della Vergine di Loreto, conservata nella nostra Chiesa Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto