Un’Amicizia vera

 

Quando preghiamo, apriamo il nostro cuore a Dio affinché possa purificarlo. Ricordiamo le parole del Signore riportate nel Libro di Ezechiele: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, […] e vi farò vivere secondo le mie leggi» (Ez 36, 26-27)

(Cfr. Papa Francesco Udienza Generale 4 novembre 2020)

 

Un invito a pregare e pregare sempre senza stancarsi. La preghiera, non è qualche cosa di riservato a preti, suore e frati, ma è di ogni cristiano. Perché pregare mi direte? Vorrei solo farvi un piccolo, umile esempio. Se io e voi siamo amici, se voi amate qualcuno, se siete appassionati a qualche cosa, allora desiderate, stare con l’amico, condividere l’esperienze, vivere con la propria moglie/marito, non vedreste l’ora di dedicarvi a quella cosa che vi piace… Così è la preghiera!

Se crediamo in Dio, vivo e vero, se crediamo che Lui è presente anche se non lo vediamo, se pensiamo veramente che Dio è una persona vera, autentica, presenza in terra e in ogni luogo e non qualche cosa di magico o extra-terreste, allora non possiamo, non desiderare, di stare con Lui. Stiamo con Lui, nella preghiera privata e pubblica, come nella vita con le persone che vediamo, con cui desideriamo stare in intimità e fare vita sociale. Si prega, poi, con la nostra vita, con la testimonianza di una retta coscienza, di un impegno per costruire un futuro personale e comune, un mondo migliore, attraverso la carità, l’accoglienza, il rispetto, il dialogo … tutto è preghiera. Allora mi direte perché andare in Chiesa? Perché è il luogo privilegiato dell’incontro, come la casa lo è per una famiglia. Quindi, non andare in chiesa, o non pregare, perché la Chiesa istituzione, o il prete tizio o caio, ha sbagliato, è una scusa, un alibi per fare quello che voliamo.  Ora, non significa, non vedere o non giudicare, ma significa credere, che, nella famiglia, deve regnare l’amore e la giustizia, quindi, come in ogni convivenza, ci sono chiari e scuri, ma ci si vuole bene, si lavora gli uni per gli altri, così è per il cristiano che si dice tale e vuole vivere di conseguenza.

Oggi, voglio indicarvi un modo per pregare questa settimana. Se vai a Messa tutti i giorni o anche se non vai, prendi la Bibbia e in particolare il libro dei Salmi, sono quelli che verranno pregati durante le Sante Messe, in questa settimana, ti accorgerai che hanno un unico tema: Confidare in Dio.

DOMENICA 8.     Sal 62 Ha sete di te, Signore, l’anima mia

MARTEDI’ 10       Sal 36; La salvezza dei giusti viene dal Signore

MERCOLEDI’ 11  Sal 22; Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla

GIOVEDI’ 12        Sal 145; Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe

VENERDI’ 13       Sal 118; Beato chi cammina nella legge del Signore

SABATO 14         Sal 111; Beato l’uomo che teme il Signore

DOMENICA 15    Sal 127; Beato chi teme il Signore

Vai alla Bibbia on Line della CEI e sfogliala.

“La nostra vita è alla ricerca e assetata dalla tua presenza e dalla Tua Parola, perché solo con te potremo avere la salvezza da uomini giusti. Tu guidi il nostro cammino come un pastore le sue pecore. Saremo beati se sapremo chiedere aiuto a te Signore se sapremo camminare nella Tua legge, se sapremo avere il giusto timore. Leggiamo nel libro dei Proverbi: “Il timore del Signore è una scuola di sapienza: prima della gloria c’è l’umiltà” (15,33). La contemplazione della grandezza di Dio e dell’amore di Cristo che si dona non può non suscitare in noi quel timore filiale che deve portarci a considerare non tanto il castigo per il peccato, ma l’offesa filiale per la carente disponibilità nell’accoglienza dell’amore. La nostra fedeltà a Dio, al suo amore, alla sua parola, deve affondare le sue radici non nella paura del castigo ma nella preoccupazione filiale dell’offesa. Il timore di Dio rimane un dono dello Spirito Santo offerto a tutti noi. Dinanzi a ogni dono, si richiede sempre un duplice atteggiamento: prima di tutto la disponibilità all’accoglienza e poi la gratitudine per quanto ricevuto. Questo deve portarci a riflettere continuamente e sinceramente su come accogliamo, custodiamo e facciamo fruttificare i doni di Dio. La risposta rimane una responsabilità che cade sulla coscienza di ciascuno di noi”. (Cfr. Aleteia)

“Non significa avere paura di Dio: sappiamo bene che Dio è Padre, e che ci ama e vuole la nostra salvezza, e sempre perdona, sempre; per cui non c’è motivo di avere paura di Lui! Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell’abbandonarci con umiltà, con rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: l’abbandono nella bontà del nostro Padre che ci vuole tanto bene”. (Cfr. Vatican.va)

Quindi, ogni giorno prendi il Salmo, leggilo con calma, segnati l’espressione che più ti ha colpito e ripetila per tutto il giorno. Sarà bello stare con Dio in intimità e semplicità, sarà stare con un Amico vero nel quale poter sempre confidare.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Giubileo Lauretano – Peregrinatio Mariae