Freschezza del vivere

 

“la famiglia militare resta una realtà dove, è vero, ci sono tante difficoltà, però nello stesso tempo resta una realtà che più delle altre riesce a custodire il valore stesso della famiglia. Quello che mi impressiona è come all’interno del mondo militare la famiglia difenda se stessa. Dire difesa del valore della famiglia significa dire difesa, all’interno della riscoperta del mondo attuale, di valori, custodia di valori umani anche cristiani”.  (Cfr. Mons. Marcianò alla  RadioVaticana)

 

 

Ritorno, su un tema che è fondamentale in ogni società, in ogni categoria di persona: la famiglia. Con questa pagina, oggi, non voglio affrontare l’aspetto dell’amore, anche se, poi, è alla base di ogni attività dell’uomo e di ogni scelta che fa, ma l’aspetto sociale della famiglia in quanto nucleo di persone che, se pur è iniziata e vive per e sull’ amore, poi continua, talvolta, anche, se nella nostra società moderna, molto meno, solo per responsabilità.

La crisi del matrimonio, ha molte cause e non voglio qui affrontare il tema, ma voglio solamente richiamare l’attenzione sottolineando l’impegno educativo e formativo che essa può e deve avere.

Talvolta, si sentono discorsi negativi, nei confronti dei figli, incolpando i giovani, per la poca responsabilità, poco impegno, mancata attenzione, svogliatezza, superficialità, ecc.. ma i giovani chi li educa? Non è sempre e solo l’esterno a condizionarli, sono, in prima battuta, le famiglie, che nel loro stile di vita, indicano un cammino, un modo d’essere anche se talvolta, inconsciamente.  Un esempio per tutti, se un ragazzo è maleducato, svogliato, superficiale, se non l’ha imparato in quel casa, l’ha sentito o visto, sicuramente. Atteggiamenti e parole che lo hanno condotto a questo modo di essere, posso venire dall’esterno, ma se c’è un confronto, anche se faticoso, le cose cambiano o potrebbero cambiare. Non basta la scuola, la chiesa, il lavoro, certi valori sono trasmessi dalla famiglia, dal l’ambiente domestico.

Educare costa fatica, serve impegno, spendere tempo, dedicare energie, spiegando, dando delle regole, rispettando la fatica, sottolineando il valore anche delle piccole cose e dei semplici gesti, educando all’uso e al valore del denaro, della serietà sul lavoro, della responsabilità verso le persone … Vedete, come, di questo passo, poteremmo parlare all’infinito e con differenti sfaccettature, chi in un senso e chi nell’altro, ma credo che tutti possano concordare, che ognuno di noi, si crea la sua vita, sulla base di quanto e su cosa vuole investire. In questa dinamica, voglio ricordare i figli di queste famiglie di militari che, se una parte hanno mille difficolta, come i trasferimenti, elemento non trascurabile, portandoli ad avere poche radici e pochi amici, dall’altra, sicuramente, però, non sono provinciali. Molti, seguono le orme dei loro genitori, nell’investire la loro vita e le loro scelte future con il servizio nelle Forze Armate.

In questi giorni, dove alcuni di questi figli della nostra comunità, hanno giurato fedeltà alla Patria indossando la divisa come Carabinieri, Finanzieri, Militari dell’Aeronautica, dell’Esercito, della Marina.

A loro, dedico questa pagina, che non ha nessuna pretesa, se non quella di pensare a lor alla loro scelta impegnativa, al loro desiderio, giovane e determinato, di realizzarsi e di realizzarsi contribuendo con la loro professionalità a servire la Patria e dei suoi cittadini, responsabilmente.

Oggi, quanto tutti pensano solo a se stessi, vedere giovani che si dedicano agli altri, giovani militari e cristiani, che servono con questo stile, non posso non pensare alla voglia concreta che li anima: quella di essere persone che sanno dare il giusto valore alle cose, che vogliono essere protagonisti nella storia personale e comunitaria.

In questo conteso ora vi rimando a un testo che la nostra Chiesa, Ordinariato Militare, ha pensato nel convegno del 2015.

“Una pastorale “audace e creativa”, secondo lo stile auspicato da Papa Francesco, è quella che monsignor Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, ha fortemente raccomandato ai cappellani militari, radunati a Loreto, dal 13 al 17 giugno, per riflettere sul tema della famiglia. E sì, perché a sentire le testimonianze di vita di questi sacerdoti che operano in un ambiente così particolare, quale quello militare, ci vogliono esattamente “audacia” e “creatività” – e pure in abbondanza – per annunciare efficacemente il Vangelo in un tale contesto. Ancor di più, poi, se il settore specifico dell’azione pastorale è quello della famiglia. Molte famiglie dei militari, infatti, affrontano difficoltà e problematiche peculiari, spesso legate alle dinamiche e alle esigenze della vita militare stessa. Stiamo parlando di circa 350mila nuclei familiari che, nel nostro Paese, quotidianamente vivono questa realtà. Non è certo un caso, quindi, se tra gli Uffici pastorali recentemente istituiti dall’Ordinariato, mons. Marcianò abbia voluto dare particolare rilievo proprio all’Ufficio per la famiglia e la vita, che ha compiuto da poco il suo primo anno di attività pastorale”. (Cfr. AgenSir)

Le Forze Armate, da sempre attente a questa dimensione famigliare così scrivono:
“La famiglia costituisce l’aggregazione naturale ed  elementare della società e, come tale, deve essere garantita nella sua unità e nella sua autonomia. In- fatti, nell’ambito della famiglia, attraverso il confronto delle idee e delle esperienze – continuo, genuino ed aperto -, si percepiscono i valori morali da assumere come re- gole di principio per una vita dignitosa. Soltanto la convivenza in famiglia consente di tra- smettere queste regole ai figli, confermando il postulato ormai universalmente acquisito secondo cui l’educazione familiare è il primo veicolo di formazione dell’uomo e del cittadino. È indubbio, infatti, che i vincoli affettivi ed il rapporto di fiducia assoluta che contraddistinguono la famiglia danno ai figli riferimenti certi circa i valori morali su cui ancorare le scelte personali. In tal guisa, è indispensabile che ciascun individuo assolva il ruolo di coniuge e di genitore in seno alla propria famiglia. Questo ruolo impone il dovere morale di disponibilità piena per recepire e soddisfare le esigenze del- la famiglia. L’assolvimento di tale dovere non può essere in alcun modo limitato o condizionato, poiché non esiste alcun interesse più importante di quello di assicurare la buona conduzione della famiglia. (Cfr. Informazione Difesa)

Concludo, questa semplice riflessione, citando le parole del nostro Ordinario Militare. “Si vede l’autenticità di una vita che risponde a quelli che forse sono i valori perduti, o risponde comunque a un mondo che sta perdendo l’autenticità e la freschezza del vivere”. (Cfr. Mons. marcianò alla RadioVaticana)

Questi i nostri giovani e figli, a cui auguro, ogni fortuna nel nome di Cristo.

@unavoce

 

Foto di Copertina: da Rivista Aeronautica