Valore comune di amore

 

Per una Nazione, una Patria, una Terra, la Bandiera è un simbolo che parla di libertà, di impegno, di valori. In un tempo dove i segni e i simboli, le liturgie laiche e religiose, sembrano non avere più quella forza di comunicazione, oggi ribadire l’importanza dei segni e dei gesti, diventa di fondamentale importanza.

Pertanto, sapendo che “la forza di un simbolo sta nella sua capacità di evocare la relazione esistente fra l’oggetto (cui si riferisce) e l’immagine mentale (che esso evoca), oggi ricordiamo la nostra Bandiera, che è simbolo della Patria, ed evoca la Patria rendendo visibile tutta una serie di significati e di valori, socialmente condivisi e comunque connessi all’idea di Patria”.

A differenza delle Chiese e Parrocchie territoriali, nelle nostre Cappelle e Parrocchie, in quelle della Chiesa Ordinariato Militare, presso le Basi, le Caserme, gli Aeroporti, i Porti, c’è sempre la Bandiera Italiana accanto all’Altre, per non dimenticare che si è Cristiani in una terra e se aneliamo all’incontro con Cristo, il cammino e il percorso è su questa terra insieme ad altri fratelli.

Insieme, uniti da un simbolo, si cresce e si ama, si serve e si costruisce, Pace, amore e fratellanza.

“Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. Ma perché proprio questi tre colori? Nell’Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790”. (Cfr.Quirinale)

“Il verde la speme tant’anni pasciuta, il rosso la gioia d’averla compiuta, il bianco la fede fraterna d’amor”. Così scriveva Giovanni Berchet nella sua “Poesia dei tre colori”. Il Tricolore Italiano. Simbolo indiscusso della nostra identità nazionale. Di fedeltà, valori, unità. Orgoglio, amor di patria, appartenenza. La sua storia è anche la nostra, la storia della nostra Italia. Lo vediamo sventolare nelle piazze, portare con orgoglio sugli omeri dai nostri soldati, accarezzare il petto dei nostri sindaci, sventolare nelle mani gioiose dei bambini. Nel cuore di tutti gli italiani. Tre colori che hanno suscitato negli anni romantiche interpretazioni. “Il bianco l’Alpi, il rosso i due vulcani, il verde l’erba dei lombardi piani”, Francesco Dall’Ongaro, vedeva in quei colori rimandi di natura geografica. Dal sud al nord, espressione della nostra italianità. Bianco, la neve delle nostre cime; verde come il colore delle nostre pianure; rosso il sangue dei nostri caduti. Valori e principi comuni di libertà, democrazia, giustizia sociale e solidarietà che costituiscono le fondamenta dell’ordinamento repubblicano. Carducci, infatti, scriveva: “Le nevi delle Alpi, l’aprile delle valli, le fiamme dei vulcani. E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l’anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de’ poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi”. Poesie e racconti, hanno solleticato l’immaginario collettivo nei secoli su quei tre colori. Accostati l’uno accanto all’altro. Intensi, chiari e vivi. Verde, bianco e rosso, colorano oggi i successi della nostra Italia e il tricolore continua a sventolare in occasione di ogni conquista civile, scientifica o sportiva, nelle ricorrenze e nelle feste, all’estero nelle missioni militari. Il nostro tricolore racchiude in sé ed esprime gli ideali, i valori e i principi dell’unità e della libertà, della dignità della persona umana e della giustizia.  “E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch’ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà”. Come concluse Carducci nel suo discorso tenuto per celebrare il primo centenario della nascita del Tricolore”. (Cfr. Report Difesa)

“La Bandiera è il simbolo della Patria e rappresenta, quindi: il territorio, la storia, gli antenati, le fatiche, la cultura, i dolori, le tradizioni, gli sforzi, le speranze ed ogni altro anelito di vita perseguiti da un Popolo nel tempo. Un Popolo che non ami lo propria Patria non è degno di vivere, un Popolo che sia veramente libero rispetta anche la Patria degli altri. La Bandiera è sacra. L’hanno abbracciata i soldati morenti, l’hanno sospirata i prigionieri, l’anno invocata gli emigranti; essa va rispettata, non è consentito recarle offesa, imbrattarla, commettere atti di vilipendio. L’arbusto simbolo dell’Italia è il corbezzolo, che ha le foglie verdi, i fiori bianchi e le bacche rosse che restano sui rami per un anno intero”. (Cfr.alpinibagnolo)

Mai come in periodi difficili come questi, il sentirsi uniti e vicini sotto l’unico segno che rappresneta il passato, il presente e il futuro di un popolo, non può che aiutarci a camminare tutti nella stessa direzione e aiutarci a ricominciare, la dove le cose si sono interrotte, con rinnovato slancio e la testa alta e la forza delle nostre radici umane e cristiane.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – La bandiera accanto alla madonna di loreto, in area presbiterale