In margine alla giornata della Vita

 

“Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (Rm 8)

 

Abbiamo da poco celebrato la 43° Giornata per la Vita e nel messaggio dei Vescovi Italiani dal titolo LIBERTA’ E’ VITA, si legge: “… un’occasione preziosa per sensibilizzare tutti al valore dell’autentica libertà, nella prospettiva di un suo esercizio a servizio della vita: la libertà non è il fine, ma lo “strumento” per raggiungere il bene proprio e degli altri, un bene strettamente interconnesso. A ben pensarci, la vera questione umana non è la libertà, ma l’uso di essa. La libertà può distruggere se stessa: si può perdere! Una cultura pervasa di diritti individuali assolutizzati rende ciechi e deforma la percezione della realtà, genera egoismi e derive abortive ed eutanasiche, interventi indiscriminati sul corpo umano, sui rapporti sociali e sull’ambiente. Del resto, la libertà del singolo che si ripiega su di sé diventa chiusura e violenza nei confronti dell’altro. Un uso individualistico della libertà porta, infatti, a strumentalizzare e a rompere le relazioni, distrugge la “casa comune”, rende insostenibile la vita, costruisce case in cui non c’è spazio per la vita nascente, moltiplica solitudini in dimore abitate sempre più da animali ma non da persone. Papa Francesco ci ricorda che l’amore è la vera libertà perché distacca dal possesso, ricostruisce le relazioni, sa accogliere e valorizzare il prossimo, trasforma in dono gioioso ogni fatica e rende capaci di comunione (cfr. Udienza 12 settembre 2018) …”. (Cfr. CEI)

Vorrei ora, in questo contesto, riproporvi l’intervento del nostro Arcivescovo Ordinario Militare in Italia, in ordine alle recenti linee guida sulla Ru486, pubblicato lo scorso agosto dal quotidiano Avvenire:

“Non c’è dubbio che l’aborto sia un dramma. Ma, se questo è vero, è giusto trovare ogni modo per facilitarlo – anche a costo di mettere a rischio, con procedure come la Ru486, la salute e la vita della madre oltre a quella del figlio – o non piuttosto cercare tutte le vie per combatterlo?”

E’ il quesito centrale dell’articolato testo del presule che muove le sue argomentazioni dal pensiero di Santa Teresa di Calcutta.

“… molti osservano come le linee guida del ministro della Salute riconsegnino la donna a quella solitudine dell’aborto che la legge 194 voleva contrastare, proprio mentre è ancora viva la ferita delle morti in solitudine cui il Covid-19 ha condannato tante vittime”. (Cfr. Ordinariato Militare)

Due spunti per non lasciar cadere nel dimenticatoio questo importante aspetto della libertà, che certamente non è fare quello che si vuole, ma fare quello che si vuole nel rispetto degli altri, la mia libertà finisce dove inizia quella altrui.

A conclusione di questa sottolineatura, vorrei segnalarvi un’iniziativa che sei anni or sono, fu istituita dall’Ordinariato Militare ed è: “Il centro diocesano Militare per la famiglia e per la vita”. Si era alla vigilia della 37° Giornata per la vita e presso la sede dell’Ordinariato Militare si costituiva l’équipe del Centro diocesano militare per la famiglia e per la vita, che ha iniziato un percorso di confronto, condivisione e organizzazione di alcune attività le quali, gradualmente, si sono ampliate anche attraverso le diverse zone pastorali della nostra diocesi. (Cfr. Ordinariato Militare)

“L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.” (Erich Fromm)

“Cambiare la storia vuol dire pronunciare un forte “sì” alla vita che merita di nascere e di esistere perché “potenziale unico e irripetibile, non cedibile”. Solo considerando la “persona” come “fine ultimo” sarà possibile rigenerare l’orizzonte sociale ed economico, politico e culturale, antropologico, educativo e mediale. E’ la verità che ci rende liberi e che invita i cristiani a camminare su questa strada. Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!”. (Cfr. Vaticannews) 

In questa luce, con queste convinzioni, con questa fede i militari servono la vita e i valori, come la pace, che la rendono degna di essere vissuta sempre e comunque. Distruggere la vita è distruggere la pace.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Chiesa Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto”, particolare – statua artigianale lignea di arte africana, raffigurante mamma con bambino – collezione privata