Dio compagno di viaggio

«Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù,

 

Forse anche noi abbiamo fatto o facciamo questa esperienza di delusione, di allontanamento, di rinuncia. Come uomo e come sacerdote cerco di vivere la mia vita e la mia vocazione con semplicità con i piedi per terra appassionandomi alle cose, ovviamente ognuno di noi ha le proprie, ma la formazione classica (e ringrazio Dio per questa) mi ha aiutato ad appassionarmi alle lettere, all’arte alla musica, e in questa vita fatta di cose belle nella loro semplicità vivo il mio rapporto di amicizia con Dio, un Dio scoperto in famiglia, coltivato in oratorio, cresciuto in seminario e vissuto oggi come uomo e sacerdote con la mia gente.

Incontri con educatori e persone di diversa estrazione mi hanno educato e mi hanno aiutato a crescere e questo ancora oggi, in ogni esperienza che faccio. Non c’è la persona giusta da frequentare c’è l’impegno ad essere attenti e “approfittare” di ogni incontro per crescere. Ogni persona è un dono.

Nessuna intelligenza particolare, doti o carismi, uomo povero e semplice, limitato e peccatore che cerco di stupirmi ogni giorno di ciò e di chi mi circonda, nessuna genialità, anzi direi sotto la media, ma cercando di usare e di approfittare nel senso buono del termine di tutto ciò che leggo e che vedo per offrire spunti per la vita della mia comunità dei miei amici delle persone che incontro.

Forse un po’ fuori le righe che abbiamo costruito per dire che il cristiano o il prete deve muoversi, o dovrebbe muoversi, secondo le logiche standard, ma col la voglia di riscoprire le cose che forse le nuove generazioni non voglio più sentire per riproporre il suo valore, la sua importanza la sua efficacia.

Oggi è difficile per chi ha fatto la scelta di credere e sente questo come vero dono, oggi con i più giovani o i così detti lontani si perde la pazienza, mille problemi sembrano più importanti, tutto deve essere dimostrato, spiegato e contestato e con questo sistema, poi alla fine faccio solo quello che voglio e basta. Ma nella vita non basta fare quello che si vuole, bisogna anche fare quello che è giusto e non solo per me perché non vivo solo su questo pianante e se grido i miei diritti non devo dimenticare che ho dei doveri. 

Tutti siamo alla ricerca della felicità, tutti vogliamo stare ben, aver un lavoro o comunque vivere senza problemi, amare, essere amati, divertirsi …. e poco ci guardiamo attorno, poco riusciamo a commuoverci, sembra una società cieca e sorda, distratta ed egoista, ma io credo invece che ha solo voglia di emergere e fa fatica perché il giudizio degli altri, perché le cose sperate oggi non avverano domani e dopo domani … mancanza di pazienza, poca voglia di progetti impegnativi e ci si condiziona a rimanere immobili. Le situazioni contingenti emergenza, politica, mondo, economia, clima … tutto ci si rivolta contro e la reazione è la critica o il menefreghismo, no pensarci così non c’è, ma sappiamo tutti che così non è.

Perché vi scrivo queste cose? Solo per aiutarci a riflettere  veder le cose sotto molti punti di vista.

Una banconota che offerta, tutti vorrebbero, stropicciata, calpesta e buttata a terra non perde il suo valore, così noi anche se forse non ci sentiamo accolti, rischiamo di cadere, di essere calpestai, sembra addirittura nei nostri diritti, però non perdiamo il nostro vero valore.

Dio lo spirituale, si pone qui non possiamo dimostrarlo scientificamente come vorremmo tutte le cose, ma i pensieri non possiamo dimostrali, l’aria non la vediamo, l’amore non si vede, ma li sentiamo sul viso e dentro di noi.

Se non creiamo questa capacita di accorgerci, di stupirci, di guardare con gli occhi del cuore nulla allora ci cambierà e piangeremo sempre su noi stessi, povero me, ha io sono stato sfortuna, io qui io la si vero ma bisogna anche reagire e non piangersi addosso.

Per molte situazioni la causa siamo noi stessi le altre sono esterne a noi e se non sappiamo darci una mossa rimarremo li fermi puntando il dito e con il muso lungo incolpando qualcuno, non amico mio parla con qualcuno, reagisci, cerca la cosa da fare, che sia alla tua portata, certo se io volessi diventare papa sarei infelice perché non lo diventerò mai, ma se voglio essere realizzato e valorizzato per ciò che sono, con l il mio carattere, i miei difetti, i miei errori allora mi devo impegnare seriamente e solo allora sarò felice. So che il Signore anche attraverso di me, povero e insignificante uomo peccatore e limitato si serve per parlare al cuore delle persone.

Questa è la fede, crede, fidarsi, affidarsi come un bimbo nelle braccai della mamma, come un amico a cui confidarsi, come una roccia nel mare un faro nel buio,.

Poche certezze o nessuna, ma una la sappiamo tutti e possiamo viverla tutti, ama e lasciati mare, non essere egoista e apri le raccai aiuta e ama, ascolta, guarda, sii rispetto e il mondo sarà migliore.

Dio è questo, è in te, lasciaLo lavorare, non chiuderti, non diventare volgare, non bestemmiarlo, non diventare irascibile, guardati dentro, controllati, non sei solo ma spetta a te a non chiuderti dietro un social o un motivo qualsiasi che diventa scusa per non impegnarsi.

La fede in Dio ci pone nella Chiesa un gruppo, ma non per il gusto di essere di questo o di quello, ma perché con le persone che hanno la stessa fede si cammina insieme, come i tifosi con la squadra, i fan con il proprio cantante o attore, … Gesù non è un calciatore, o un cantante … ma è la vita, non è un super eroe che gestisce la vita e al quale possiamo rivolgersi solo per chiedere  e mai per dare, non è lui che decide per noi, troppo facile incolpare qualcuno che le cose non vanno bene non amico mio non è Lui a decidere se nasco o muoio, se c’è guerra o pace o una pestilenza, no ma Lui è con me nel cammino e con me al mio fianco per farmi vedere il bicchiere mezzo vuoto con uno stile di vita che è il vangelo. Faticoso? Si sicuramente, ma la prima regola che riassume le atre è amare ama tutti senza condizione non il bianco o il vicino, o il riccio, no tutti e allora la vita sarà divertente per te e per il mondo.

Credere e trasmettere la fede, non è dirvi cosa dovete fare, regole da seguire, queste serviranno poi per camminare, ma ora e subito è colpire, entusiasmare, accendere interesse, amare esserci … questa è la fede.

Lasciati stupire non fermarti alla copertina, all’apparenza, vai oltre e scoprirai un mondo e una vita meravigliosa.

Buona vita

@unavoce

 

Foto di Copertina: Lagunari in Operazione “Strade Sicure” in Roma 

Ho scelto questa foto non solo per i tre militari che nel loro incedere ci richiamo gli amici che tornavano verso Emmaus, ma nel loro camminare e interrogarsi sul loro servizio, ci ricordano che non siamo soli a camminare nella vita, assicurando ai cittadini pace e serenità che loro stessi coltivano nel cuore di uomini e credenti e nella loro professionalità.