Un’immagine che sembrerebbe non c’entrare nulla con l’argomento trattato, invece è proprio per quella Bandiera, portata solennemente, che rappresenta la nostra Patria e la sua storia di ieri e di oggi, che racchiude in se ogni cittadino e il servizio, che ogni uomo e donna con le stellette intende servire e per il quale ha giurato, che ci porta con il cuore all’Adorazione Eucaristica, che rende autentico ogni simbolo, ogni gesto, ogni vocazione e dall’Adorare in silenzio Dio, realzza questa vocazione a servire la Pace.

L’Adorazione Eucaristica

 

L’Adorazione Eucaristica, alcuni, non sanno cosa sia, sembra essere passata di moda o difficile da proporre come momento di preghiera. Il silenzio fa paura, in un mondo fatto di rumori e immagini, questo sembra superfluo, sorpassato, non utile, ma vogliamo riproporre, questo nostro pregare davanti all’Eucarestia, proprio attraverso quella immagine che la liturgia ci offre, creare un’icona bella e suggestiva fatta da un contesto sacro attraverso quella ritualità sua propria che ci offre l’occasione di fermarci, per entrare in noi stessi, per ricaricarci scoprendo la bellezza di stare con chi amiamo, con chi desideriamo conoscere, con chi abbiamo piacere di trascorre tempo.

Fermarsi è difficile, e nonostante ci lamentiamo che la vita è frenetica quando ci sono occasioni di stop fatichiamo, anche solo a leggere un libro fatichiamo, ad ascoltare fatichiamo, a fermarci seduti per il teatro o il cinema talvolta le giovani generazioni e non solo faticano c’è un’iperattività innata, ma oggi dove il mondo si è fermato, dove la forzata distanza ci ha allontanati, dove i ritmi si sono rallentati per emergenza, forse vale la pena riscoprire la bellezza della calma, della pace, della tranquillità, che situazioni di vita ordinaria e di vita spirituale ci possono offrire e l’Adorazione Eucaristica è una di queste.

Anche la nostra piccola comunità una volta al mese e in questo anno pastorale il primo giovedì del mese si ritrova nella piccola chiesa luogo della preghiera comunitaria per fermarsi in ginocchio davanti all’Eucarestia esposta solennemente.

Educare a fermarsi a stare davanti a Gesù senza dire nulla, alcuni obiettano che la nostra testa viaggia e forse si distrae, si! vero,  ma va nelle cose della vita e con Lui allora possiamo pensare e riflettere e da Lui trovare quella serenità che ci permetterà di proseguire il cammino.

La luce più tenue, le candele, l’ostensorio, il profumo dell’incenso, qualche canto di sottofondo, alcune orazioni che dispongano l’anima per un tempo sempre in crescendo di silenzio e concludere poi condividendo il silenzio nella preghiera della liturgia delle ore, sono quell’immagine che da statica diventa mossa per scaldare e animare il cuore.

L’impegno è fermarsi e recuperare  è un “pit stop” necessario per proseguire il camino delle nostre vite e delle nostre singole vocazioni, una sosta ai box per mettere a punto il nostro motore, il nostro cuore e poter correre la vita in modo autentico e vero.

Non me ne vogliamo chi pensa che sia dissacrante o superficiale, ma solo l’intento e l’impegno ad appassionare. Ci sarebbero testi antichi e recenti stupendi, ma credo che oggi debba aiutarvi a crearvi un’immagine che vi aiuti a scoprire la bellezza della liturgia in questo momento di Adorazione e scoprire l’intimità che questo spazio sacro ci offre e offre alla nostra vita quotidiana.

Uno stare immobile con lo sguardo attento, come le sentinelle che vegliano osservando e custodendo, proteggendo e scrutando l’orizzonte.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Lourdes, 61° Pellegrinaggio Militare Internazionale, Gruppo Bandiera