Per portare Pace

«Voi siete il sale della terra… la luce del mondo»

 

“Per celebrare la 29ª Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri abbiamo scelto lo slogan “Vite intrecciate”. Il missionario martire è tessitore di fraternità: la sua vita si intreccia con quella dei popoli e delle culture che serve e incontra. L’umanità intera intreccia la propria esistenza con quella di Cristo, riscoprendosi così tralci della stessa vite”. (Cfr. C.E.I.)

“La data scelta ha un valore speciale: quel giorno, ricorre la memoria liturgica di Sant’ Oscar Arnulfo Romero, Arcivescovo metropolita di San Salvador, che il 24 marzo 1980 venne ucciso mentre celebrava la Santa Messa. “Il missionario intreccia la propria vita con Cristo e da qui parte per tessere nuove fraternità con i popoli e le persone che incontra nel suo ministero al servizio dell’annuncio del Vangelo, una scelta in nome di Cristo che può portare al dono di sé sulla Croce” (Cfr. Vativcannews)

In questa cornice di ricordo, di preghiera e di digiuno, senza mancare di rispetto e banalizzare questo memento, voglio oggi non dimenticare i Caduti delle Forze Armate, Caduti in servizio nello svolgimento del loro servizio nel difendere e proteggere la Pace. Si voglio ricordare chi restando fedele alla sua vocazione e al suo servizio è caduto. Fedeltà alla propria “vocazione” ad essere coerenti a un giuramento, quello di proteggere e difendere la Patria e le istituzioni libere e i suoi cittadini.

Non vengono uccisi in odio alla fede, ma cadono per il bene comune, per l’odio alla pace.

Oggi pregando per i Missionari martiri di tutto il mondo, un pensiero va anche ai nostri giovani militari che hanno donato la vita per un bene superiori e i fratelli in difficoltà, in povertà e l’hanno fatto non solo con l’esemplarità della loro professionalità, ma con il cuore di uomni buoni, l’anima cristiana, la vita di donazione.

Ti rimando alla pagina di questo sito, dove li ricordiamo, sulla spiritualità dei Centurioni del Vangelo, e alla pagina del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti del Ministero della Difesa, dove troveraiu altre informazioni e attività in onore dei Caduti di eri e di oggi.

Fatta questa premessa, che non potevo evitare, nel ricordare i nostri, che come sale della terra, lievito della massa, chicco di grano, cadutì, perchè loro sono l’anima del servizio che questi uomini e donne, con le stellette, svolgono per il bene comune. Tutti vorremmo e ci dobbiamo impegnare per un mondo migliore e nella pace, ma fin che l’umanità è in cammino rimane povera e figlia delle sue origini di peccato, quindi sempre bisognosa di redenzione. In questo percorso dove la convivenza ci impone delle regole, là dove non vengono rispettate, allora, per un bene comune, bisogna vigliare e difendere, soprattutto i più deboli. Questa è la vocazione e in questo servizio di vigilanza e impegno, alcuni sono Caduti.

Vi rimando alle parole del nostro Arcivescovo, la sua riflessione orientano la nostra preghiera soprattutto oggi in questo giorno in cui ricordiamo i martiri missionari.

… «Voi siete»: non è un’idea ma un imperativo, un vero e proprio compito affidato a noi, agli uomini di ogni tempo, immersi nelle persecuzioni, nelle ingiustizie, nelle violenze e chiamati a portare lì giustizia e pace. Nel male indescrivibile della guerra, nelle atroci persecuzioni operate dal Regime nazista e dal fascismo, molti hanno percepito questo imperativo interiore a resistere, a “fare” qualcosa, a “essere” diversi da coloro che si allineavano, e ancora oggi si allineano, con il potere del dominio che porta alla morte e del totalitarismo irrispettoso dell’originalità degli uomini. Un appello che però è interiore, è eco della voce di Dio, se, come Gesù stesso dice, ci porta a essere sale e luce. «Voi siete il sale della terra». Il sale, lo sappiamo dall’esperienza, conferisce sapore, gusto a ogni cibo ed è ciò che meglio lo conserva e custodisce. Nella Bibbia, però, il sale è anche sinonimo di purificazione, di sacrificio, e nella cultura greca significa ospitalità. Quante persone sono state questo «sale» per i fratelli perseguitati dalle leggi razziali e dalla barbarie del nazismo! Pensiamo ai tanti uomini giusti come pure ai tanti vescovi e sacerdoti, alle tante comunità religiose, che hanno corso pericoli enormi per la pura carità di ospitare i ricercati o di sostenere i disperati. E pensiamo a quei partigiani che hanno lottato per il bene fino al sacrificio della vita; oggi, in particolare, preghiamo per i caduti della Brigata Osoppo. Sì, cari amici, essere sale è aiutare le vite dei fratelli a ritrovare il sapore della speranza, sanando con la giustizia l’orrore di ogni violenza e discriminazione. Oggi come ieri, essere sale significa accogliere e ospitare, promuovere la giustizia e la legalità, soccorrere i deboli e difendere i perseguitati, fare il bene e resistere al male, in un orizzonte di fraternità… È l’invito a imparare la lezione della storia ma a essere fedeli al cammino di fede, alla coerenza tra fede e vita, nella certezza che essa cambia il mondo. A essere granello di «sale», piccolo e nascosto ma anche puro e forte, per diventare strumenti di «Luce» che trasforma il mondo, vincendo le tenebre del male e del peccato, riportando speranza e creando Vita. Il Signore ci conceda di essere luce e sale così”. (Cfr. Mons. S. Marcianò)

 

 

Foto di Copertina: Altare della Patria