Maria donna del primo passo
Con la celebrazione liturgica che ricorda la Visita di Maria alla cugina Elisabetta e il Canto del Magnificat che ne scaturisce, termina il mese di maggio che in questo anno di emergenza è stato caratterizzato dall’iniziativa proposta dal papa della “Maratone” del Rosario dai Santuari del mondo. Una preghiera incessante che s’è innalzata a Dio attraverso la sua Madre per invocare la fine della Pandemia e che ieri si è conclusa nella solenne celebrazione nei Giardini Vaticani con il Papa.
Abbiamo pregato e seguito le comunità attraverso i media, in giro per il mondo, abbiamo pregato come comunità parrocchiale, come famiglia, come singoli cristiani e ai piedi della Vergine nella Memoria della Visitazione l’abbiamo ringraziata per essere sempre al nostro fianco e a lei ci siamo affidati per continuare a rivolgere lo sguardo a Lei che con pazienza e per mano ci porta dal Suo Figlio Gesù.
“La visita di Maria a Elisabetta non è solo l’incontro tra due future madri: è il riconoscimento del fatto che la promessa di Dio si è fatta carne e la santificazione di Giovanni il Battista, le cui opere prepareranno la strada alla venuta del Signore. Tutto avviene in fretta: è segno che il tempo è ormai compiuto. Di questo episodio che tanto ha contribuito a far risaltare il mistero della Vergine inscindibile da quello di Gesù e dal disegno divino della salvezza, non si può non ricordare il meraviglioso Canto del Magnificat, di lode e ringraziamento della creatura al Suo Signore… Maria non risponde direttamente al saluto di Elisabetta, ma esprime tutto il suo stato d’animo nell’inno del Magnificat, che San Bernardino da Siena definì giustamente la massima manifestazione “dell’amore gioioso che canta e loda l’amato”. Il cantico comunica la pienezza di lode e il ringraziamento della creatura a Dio e si divide in tre parti: la risposta di Maria al Signore, il soccorso di Dio ai poveri e ai piccoli a discapito dei ricchi e dei potenti, il favore divino a Israele seguito alla promessa fatta ad Abramo. Il canto, infine, è scuola di preghiera per tutta l’umanità: ascoltando il cuore puro e virgineo di Maria che magnifica il Signore, ogni credente viene illuminato dalla gioia e dalla luce di Cristo e si unisce a lei”. (Cfr. Vaticannews)
Vorrei lasciarvi come pensiero di meditazione e preghiera uno scritto di don Tonino Bello:
MARIA, DONNA DEL PRIMO PASSO
E’ lei che decide di muoversi per prima: non viene sollecitata da nessuno. E’ lei che s’inventa questo viaggio: non riceve suggerimenti dall’esterno. E’ lei che si risolve a fare il primo passo: non attende che siano gli altri a prendere l’iniziativa. Dall’accenno discretissimo dell’angelo ha avuto la percezione che la sua parente doveva trovarsi in serie difficoltà. Perciò, senza frapporre indugi e senza stare a chiedersi se toccava a lei o meno dare inizio alla partita, ha fatto bagagli, e via! Su per i monti di Giudea. “In fretta”, per giunta. O, come traduce qualcuno, “con preoccupazione”. Ci sono tutti gli elementi per leggere, attraverso questi rapidi spiragli verbali, lo stile intraprendente di Maria. Senza invadenze. Santa Maria, donna del primo passo, chi sa quante volte nella tua vita terrena avrai stupito la gente per aver sempre anticipato tutti gli altri agli appuntamenti del perdono. Chi sa con quale tenerezza, nella notte del tradimento, ti sei “alzata” per raccogliere nel tuo mantello il pianto amaro di Pietro.
Donaci, ti preghiamo, la forza di partire per primi ogni volta che c’è da dare il perdono. Rendici, come te, esperti del primo passo. Non farci rimandare a domani un incontro di pace che possiamo concludere oggi. Brucia le nostre indecisioni. Distoglici dalle nostre calcolate perplessità. Liberaci dalla tristezza del nostro estenuante attendismo. E aiutaci perché nessuno di noi faccia stare il fratello sulla brace, ripetendo con disprezzo: tocca a lui muoversi per primo! Santa Maria, donna del primo passo, esperta come nessun altro del metodo preventivo, abile nel precedere tutti sulla battuta, rapidissima a giocare d’anticipo nelle partite della salvezza, gioca d’anticipo anche sul cuore di Dio. Santa Maria, donna che ben conosci la danza, ma anche donna che ben conosci il patire, intenta, già sotto la croce, a come trasporre nei ritmi della festa i rantoli di tuo figlio, aiutaci a comprendere che il dolore non e l’ultima spiaggia dell’uomo. Noi non osiamo chiederti né il dono dell’anestesia, né l’esenzione dalle tasse dell’amarezza. Ti preghiamo solo che, nel momento della prova, ci preservi dal pianto dei disperati e che ci lasciamo andare al pianto della speranza. Ti supplichiamo: rinnova per noi, nell’attimo supremo, la tenerezza che usasti per Gesù, quando «da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece gran buio su tutta la terra». In quelle ore tenebrose, disturbate solo dai rantoli del condannato, forse danzasti attorno alla croce i tuoi lamenti di madre, implorando il ritorno del sole. Ebbene, donna dell’eclisse totale, ripeti la danza attorno alle croci dei tuoi figli. Se ci sei tu, la luce non tarderà a spuntare. E anche il patibolo più tragico fiorirà come un albero in primavera. 01 gennaio 2002, don Tonino Bello”. (Cfr. donboscoland)
Foto di Copertina: Statua della vergine di Loreto preso l’Area Addestrativa A.M. “Pellicano” a di Tagliata di Cervia