Coltivare le passioni per un mondo migliore

 

L’occasione dell’inizio degli Europei di calcio, mi offre l’occasione di alzare lo sguardo. La competizione che attrae molti poli e tradizioni, persone e gruppi, non è solo la passione per uno sport, ma la voglia di lasciarci dietro le spalle l’emergenza sanitaria, ritornare alla vita ordinaria e dimenticare, per un attimo, il “brutto” che ci sta attorno. Questo è normale è la vita che è fatta anche di questi eventi e che potrebbero offrirci la voglia di fare squadra, non solo nel gioco, ma anche nella vita.

Godiamoci la competizione, guardiamo vanti, in alto, con voglia di vincere nella vita sempre, ma mai a discapito di qualcuno, ma insieme. Ovviamente in una competizione c’è chi vince e chi perdo o si pareggia e questo è naturale, ma con quello spirito giusto di squadra di appartenenza ogni attino anche se no porta alla vittoria, ha offerto, però, opportunità di crescita, di sapersi misurare e di vivere insieme, a vivere non solo una gara, ma una vita onesta, corretta, seguendo le regole. Il Presidente della Uefa, Aleksander Čeferin, il Comitato Esecutivo, ed il Presidente della FIGC, incontrando il Papa, così si è espresso: “il Papa ci ricorda che l’avversario non è mai un nemico”. 

Con questo spirito vi riporto alcuni passaggi e vi rimando alla Pagina del Sito Vatican News che riporta l’incontro.

“In più occasioni Papa Francesco ha parlato di sport, dei suoi valori e dell’importanza della sana competizione. Di recente, ricevendo in udienza la Federazione Italiana Pallacanestro in occasione dei cento anni dalla nascita, Francesco ha sottolineato tra l’altro l’importanza di saper fare squadra: Lo sport aiuta sempre a far entrare le persone in contatto tra di loro, a far nascere relazioni anche tra persone diverse, spesso sconosciute, che pur provenendo da contesti differenti si uniscono e lottano per un traguardo comune. Sono due cose importanti: essere uniti e avere un obiettivo. In questo senso, lo sport è una medicina per l’individualismo delle nostre società, che spesso genera un io isolato e triste, rendendoci incapaci di “fare gioco di squadra” e di coltivare la passione per qualche buon ideale. Così, attraverso il vostro impegno sportivo voi ricordate il valore della fraternità, che è anche al cuore del Vangelo.

“La capacità di saper fare squadra – afferma Cucchi – è sicuramente uno dei valori centrali di qualsiasi sport, calcio compreso. Altri valori fondamentali sono l’inclusione, così come il rispetto dell’avversario che non dovrà mai essere considerato un nemico. Infine, ed anche questo è un messaggio importante per i più giovani, il rispetto enorme verso le diversità che sono una ricchezza per tutti e ciascuno”.  (Cfr. Vaticannews)

Ora, anche il “mondo delle Forze Armate”, vive questa realtà dello sport, come occasione per fare squadra, per portare un messaggio servendo la pace e la fratellanza. Ogni Forza Armata ha i suoi atleti e qui vi rimando alle singole pagine per conoscere la loro attività e il loro servizio.

Fare squadra quindi è uno stile di vita, lo è per le Forze Armate, lo è per la Nazione, lo è per un gruppo deve essere lo stile della vita di tutti per costruire un mondo migliore.

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