Militari e Cristiani in una Chiesa in uscita
“Siete parte della Chiesa in uscita, date testimonianza del Vangelo con una vita semplice, senza pretese” (Papa Francesco)
Le parole del Papa che, qualche giorno fa ha rivolto ai Francescani Secolari, sono parole che si adattano ad ogni vocazione ad ogni cristiano che voglia veramente costruire il Regno di Dio vivendo la sua fede in modo autentico.
Alla luce, pertanto, di questa riflessione vorrei leggere gli spunti offertici, incarnandoli nella vita militare come occasione di crescita spirituale.
La chiamata universale alla santità, rivolta a tutti i battezzati ci pone in ascolto di quanto viene detto e ci offre, come dicevo, l’opportunità di incamminarci su questa strada.
“Uscire verso le periferie, le periferie esistenziali di oggi … Non dimenticate mai i poveri …”
e di povertà ce ne sono di differenti tipi, la mancanza di pace, di sicurezza di serenità, di ordine sono povertà che affliggono molti e il militare impiegato dalle istituzioni libere e democratiche è a servizio e sostegno di queste povertà per arginarle ed eliminarle.
Continua il Pontefice e vi rimando all’articolo apparso sul sito della Santa Sede Vatican News per la lettura integrale:
“La vostra secolarità sia piena di vicinanza, di compassione, di tenerezza. E possiate essere uomini e donne di speranza, impegnati a viverla e anche a “organizzarla”, traducendola nelle situazioni concrete di ogni giorno, nelle relazioni umane, nell’impegno sociale e politico; alimentando la speranza nel domani alleviando il dolore di oggi”. (cfr. Papa Francesco)
Non è forse valida questa esortazione anche per i nostri cristiani in divisa? Anche per loro ma per ognuno di noi l’invito a un impegno serio nella società testimoniando la nostra fede con la vita e la vocazione singola ci pone a collaborare, e continua il pontefice: “per sognare insieme un mondo in cui tutti siano e si sentano fratelli, e “faticando” insieme per costruirlo: “Uomini e donne che lottano per la giustizia, e che lavorano per un’ecologia integrale, collaborando a progetti missionari e facendovi artigiani di pace e testimoni delle Beatitudini”. (cfr. Papa Francesco)
Si!, cari amici, possiamo essere in linea con queste parole per diventare “Artigiani di Pace”, come chiama il Papa questi membri dell’Ordine Secolare Francescano, per lo specifico del servizio nella società e per essere sempre più e meglio servitori della Pace.
Bisogna, educarci ed educare a costruire un cuore capace di pace, prima di tutto in noi e vicino a noi, coltivando lo spirito e l’anima, costruendolo con gesti quotidiani, con rapporti famigliari e interpersonali seri e così la “missione” che le Forze Armate ricevono e rimandano ad ogni militare incarna la vocazione a servire in divisa e con le stellette, in mimetica e con gli anfibi, in cielo, terra e mare il prossimo.
@unavoce
Foto di Copertina: Libano, Febbraio 2021, UNIFIL: cambio al comando del contingente italiano