Del quotidiano

Apro con questo scatto suggestivo del Vespucci, la Nave Scuola della Marina Militare, sorvolato dalle Frecce Tricolori dell’Aeronautica Miliare, potrebbe non essere appropriato, ma leggendo poi l’articolo, alla fine capirete perché ho scelto questo scatto.

“«Viviamo in un mondo di segni ma abbiamo perduto la realtà da essi significata»1. Questa considerazione di Romano Guardini si riferisce in modo particolare alla simbologia dello spazio sacro -il tempio cristiano- e del tempo liturgico”. (cfr. guidalbertobormolini)

La vita si svolge su due dimensioni orizzontale e verticale, tra di noi e in rapporto con Dio. In questa luce le simbologie delle varie religioni espressioni concrete delle fedi in Dio, qualunque nome gli attribuiamo ha delle sue dinamiche. Qui voglio soffermarmi con voi riproponendo dei passaggi di uno studio che si rifà a Romano Guardini (Sacerdote e Teologo Italiano) di Guidalberto Bormolini sulla Rivista di ascetica e mistica, 3 (2004) 481-511, al quale ti rimando per la sua lettura integrale.

Uno studio accessibile a tutti che nella sua interezza può aiutarci a meglio comprendere e vivere la dimensione verticale della vita. Uno studio questo che ci porta alla lettura di un classico di Romano Guardini, “I Santi Segni”, altra lettura molto interessante.

Vivere la spiritualità nel quotidiano riconoscendo le varie simbologie ci permette di santificare il tempo e le cose che in esso avvengo per creare della vita uno stile che sia orientato a Cristo, nel nostro caso di cristiani, pur vivendo le nostre singole vocazioni. Non c’è un tempo per essere cristiano e un tempo per essere militare, medico, sposo/a, ingegnere … ma ogni gesto e atto della nostra vita va vissuto alla luce della consapevolezza che vita spirituale e vita umana sono inscindibili.

“Pertanto, per parlare di santificazione dello spazio, s’intende parlare di edificio sacro, che fin dalla più remota antichità è stato lo strumento privilegiato per la santificazione dello spazio. Il Cristianesimo ha voluto che la chiesa, il luogo di culto, non fosse un semplice edificio funzionale alla riunione dei fedeli. Sin da quando si cominciarono a edificare veri e propri luoghi per il culto liturgico -a partire dal termine delle persecuzioni imperiali- questi ebbero caratteristiche ben precise che mostrano la volontà di inserire e orientare il tempio nella realtà cosmica che lo circonda … Quanto accennato sopra nell’ordine spaziale vale anche nell’ordine temporale. Le realtà dello spazio e del tempo sono infatti strettamente collegate tra loro. Ad esempio l’orientamento del tempio sulle quattro direttrici dei punti cardinali lo fa corrispondere contemporaneamente alle quattro divisioni dell’anno: le stagioni. All’Est corrisponde la primavera, al Sud l’estate, all’Ovest l’autunno e al Nord l’inverno21. Inoltre, le grandi cattedrali medievali hanno in ogni lato tre porte, che nella parete absidale sono sostituite da tre grandi vetrate. Ognuna delle dodici aperture corrisponde a un segno dello zodiaco, ogni gruppo di tre a una stagione. Anche l’ordine delle vetrate sui quattro lati è studiato in maniera tale da risultare in armonia con il ritmo solare che scandisce il trascorrere della giornata”. (cfr. guidalbertobormolini)

Ora, solo due accenni sul valore simbolico attribuito ad alcuni “segni” del tempio rimandandovi alla lettura dell’articolo per la sua completezza, come vi accennavo in apertura, ma qui il desiderio di stuzzicare la vostra curiosità.

“La porta – La sacralità del passaggio e della porta era evidenziata, nel simbolismo architettonico, da una sorta di “guardiani della soglia”: statue di arcieri, draghi, leoni o sfingi. Lo spazio consacrato del tempio caratterizza una certa superficie: «la separa dall’area profana, la purifica». L’ingresso in questo santo recinto simboleggia qualcosa di prodigioso: attraverso la porta si passa da un mondo a un altro. Il portale infatti diviene un riassunto di tutto il tempio, ma il tempio stesso nel suo insieme è una porta che si apre sul cielo di Dio. Il portale raffigura sinteticamente il tempio sia per la sua funzione, sia attraverso la sua forma geometrica: è composto da un rettangolo sormontato da un arco a rappresentare il punto di incontro tra terra e cielo … L’acquasantiera – Abbiamo visto sopra come entrare nell’edificio sacro non fosse un gesto “qualsiasi”, ma coinvolgesse in profondità la persona. Per poter penetrare in questo mondo sacro l’uomo deve subire una mondatura, una sorta di battesimo. Segnarsi con l’acqua benedetta dell’acquasantiera riattualizza, in un certo qual modo, il rito dell’iniziazione cristiana40. Per questa ragione, in origine, l’acquasantiera, che spesso era una vera e propria fontana, era posta all’esterno della chiesa, affinché la purificazione precedesse l’ingresso nel tempio”. (cfr. guidalbertobormolini)

Il rischio della nostra società moderna cristiana è quella dello svuotamento dei segni, motivo per cui ve ne parlo oggi, affinché ognuno di noi ritrovi il significato e l’impegno a viverli. I segni danno forma alle nostre idee, alle nostre fedi, al nostro vivere.

“Come, allora, si può guarire dallo svuotamento della vita religiosa di cui si diceva sopra? Non occorre “inventare” cose nuove, ma rivolgersi alle “profondità essenziali” da cui scaturiscono le grandi parole della Chiesa. Una volta discesi nella profondità si attinge direttamente alla fonte di queste realtà e si può finalmente dire che i nostri occhi si sono aperti. Non ci si ferma alle apparenze, ma si comincia a vedere «la realtà che dietro di esse giace»69. Allora con una coscienza e una vista rinnovate si potrà sopportare l’urto di questo mondo che giganteggia dinanzi a noi e farlo penetrare nella nostra esistenza quotidiana, incominciando quella vita nuova di cui parla san Paolo nella seconda lettera ai Corinzi: «Quindi se uno è in Cristo è una creatura nuova» (2 Cor 5, 17) … «Noi uomini siamo divenuti grossolani. Di molte cose delicate e profonde non sappiamo più nulla». Questa dura constatazione potrebbe sembrare pessimistica se letta fuori del suo contesto. E’ vero: l’uomo moderno spesso vive in modo grossolano, in un mondo reso tale dai suoi gesti, ma soprattutto dai suoi pensieri. Il mondo limitato che circonda l’uomo moderno è frutto degli orizzonti limitati che egli stesso si è costruito. L’uomo moderno è convinto che esista solo ciò che egli crede che esista, perdendo così un’infinita varietà di realtà che lo circondano, lo superano, risiedono nel suo intimo e attendono il suo risveglio per mettersi in moto”. (cfr. guidalbertobormolini)

Ora cari lettori, con la speranza di avervi suggerito queste letture per conoscere e vivere le simbologie del quotidiano, vi invito non solo a leggere per conoscere ma ad impegnarci tutti a trasformare i nostri gesti in veri momenti di vita vissuta, capaci di trasmettere un messaggio sia umano che spirituale per noi e per chi incontriamo nella nostra vita. Il mondo militare che ha come una delle sue componenti delle liturgie laiche che fondano il servizio ne sono un esempio che va in parallelo con quella liturgia della Chiesa che unite sono la simbologia del vivere di tutti i giorni, dove ogni nostro gesto diventa importante, pertanto indispensabile compierlo in modo autentico, serio e solenne sempre. Dai piccoli gesti quotidiani in casa, ai grandi simboli della religione, a quelli della vita ordinaria credo che possono diventare occasione per costruire un mondo migliore capace di stupirsi del bello che c’è attorno a noi. La vita dello spirito si fonde con quella ordinaria delle tante cose a cui dobbiamo attendere, ma con una marcia in più, ogni gesto ordinario diventa straordinario perché c’è il cuore e l’anima che la fanno da protagonista. Sono certo che ora al termine della lettura comprendete la fotografia di copertina. La spiritualità sta nel bello dei gesti quotidiani che racchiude la vita dell’uomo, la bellezza la coglie chi si sa stupire e i segni e imboli della vita diventano il vero messaggio.

@unavoce

 

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