In margine alla catechesi del Papa

 

“Maria e Giuseppe sono due fidanzati che probabilmente hanno coltivato dei sogni e delle aspettative rispetto alla loro vita e al loro futuro. Dio sembra inserirsi come un imprevisto nella loro vicenda e, seppure con una iniziale fatica, entrambi spalancano il cuore alla realtà che si pone loro innanzi” (cfr. Papa Francesco)

La catechesi del mercoledì, nell’Udienza Generale, il Papa ci offe l’opportunità di fermarci a riflettere sulla vocazione al matrimonio.

Siamo in tempi difficili per questa vocazione, come ogni vocazione dove è richiesto impegno, fedeltà e durevolezza, vale per ogni vocazione ma oggi nel solco delle catechesi papali alla luce della figura di san Giuseppe vi rimando alla lettura del testo integrale dell’Udienza generale di Papa Francesco e a un rimando al Capitolo sulla Famiglia del Sinodo della nostra Chiesa Ordinariato Militare.

La Chiesa Ordinariato Militare, consapevole della delicatezza e dell’importanza dell’istituzione familiare, impegna le proprie energie nel preparare, sostenere e sviluppare le famiglie affidate alla sua cura pastorale.

L’ideale che deve animare i genitori cristiani nell’opera educativa dei figli sia la preparazione per realizzare nella loro vita quella vocazione a cui Dio li ha chiamati: renderli capaci di un amore fedele e di una dedizione totale… Il periodo di fidanzamento è tempo propizio per il discernimento della chiamata personale a sposare quella persona ed è per i fidanzati un importante tirocinio per “nutrire e potenziare il loro fidanzamento con un amore casto”…  La nostra Chiesa perciò si fa premura di organizzare corsi di preparazione al sacramento del Matrimonio affermandone con chiarezza le sue note essenziali. Auspica che nelle Scuole, nelle Accademie, nei Reparti di formazione di Ufficiali, di Sottufficiali e di volontari, si collabori per formare le coscienze dei giovani ai più nobili valori della realtà familiare. Inoltre, offrendosi ai fidanzati come guida, assicura loro un autentico itinerario spirituale per guidarli alla maturità della fede. La preparazione al Matrimonio nella realtà militare sia fatta con massima cura, considerando come primaria la formazione dei futuri sposi. (cfr. Sinodo O.M. La famiglia)

“Amare infatti non è pretendere che l’altro o la vita corrisponda alla nostra immaginazione; significa piuttosto scegliere in piena libertà di prendersi la responsabilità della vita così come ci si offre. Ecco perché Giuseppe ci dà una lezione importante, sceglie Maria “a occhi aperti. E possiamo dire “con tutti i rischi”. (cfr. Papa Francesco)

Il compito di preparare alla famiglia, ad un amore maturo è impegno non solo di chi si affaccia a questa scelta, ma anche della società, della Chiesa, della famiglia. Al di là di principi e regole ci deve essere da parte di tutti una sincera testimonianza a prendere sul serio le scelte che facciamo. Ovviamente nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere il futuro, ma tutti con serietà e dedizione, impegno e sacrificio se scegliamo una strada possiamo portarla aventi.

Confronto, dialogo, saranno la strada, amare è impegno di una continua donazione, amare il partner la chiesa, la professione, il lavoro … serve sacrificio. Un sacrificio che è ricompensato da un amore sereno, appassionato, dedito a far star bene e a star bene, servizievole, aperto e accogliente.

Frasi fatte? Belle idee? Si forse ma amare se pur è difficile è la strada della felicità di questa nostra vita. Dio ci ha amato e ci ama sino a dare la vita. Giuseppe e Maria avevano dei sogni ma si sono fidati di Dio, affidiamoci e fidiamoci del Signore nelle sua amni mettiamo l’amore che vogliamo donare e davanti a Lui dichiariamo il nostro impegno e nel momento della caduta con il suo aiuto potremo rialzarci per continuare il cammino. Affidiamoci alla Sacra Famiglia, guardiamo alla figura di san Giuseppe e lasciamoci guidare con fede alla volontà di Dio pensata per la nostra vita.

@unavoce

 

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