La FOTO, il motivo della scelta:

Marina Militare, Corno d’Africa, sorveglianza e controllo della pirateria 

 

Uno scatto dove la professionalità del militare è a beneficio della collettività, la precisione di un’azione porta alla verità di essa stessa e alla realizzazione di quella beatitudine che Gesù ci ha indicato vedendola in noi stessi e attorno a noi soprattutto in quelli più in difficoltà.

 

FOTO: (cfr. vice)

Militari, aiuto nella scelta

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

 

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Lc 6,17.20-26

Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.

 

“La versione che l’evangelista Luca dà delle beatitudini ha un dettaglio straordinario: <<Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva […]>>. È guardando i propri discepoli che Gesù vede i poveri, gli affamati, i sofferenti, i perseguitati. Non è una lezione che sta dando a noi, ma una consapevolezza che sta dando di ciascuno di noi. Gesù è colui che vede la mia povertà, la mia fame, la mia sofferenza, la mia ingiustizia. E proprio perché la vede può anche riempirla di significato e trasformarla, così, in beatitudine. Infatti, si è beati agli occhi di Dio non perché nella vita si è sfigati, ma perché qualunque cosa ci è dato da vivere, c’è Qualcuno che guarda la nostra vita e la ama così come, lì dove è. Ma fuori da quello sguardo entriamo in quel grande inganno del male che vuole convincerci, istillando in noi la menzogna, di “non avere bisogno di nessuno” per poter essere felici. Bastare a se stessi è il grande motto dell’inferno, perché chi basta a se stesso è solo, e chi è solo è all’inferno anche se non lo sa. Ecco perché al tono di compassione e vicinanza, Gesù aggiunge anche quello duro del rimprovero: <<Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame, Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti». Ognuno di noi, in quanto discepolo, si porta addosso la doppia possibilità di un destino di beatitudine o di perdizione. Dobbiamo scegliere come vogliamo vivere la nostra vita: se da amati, o da autosufficienti. L’amore implica l’accettazione di un bisogno che ci abita e che riguarda tutti, ricchi e poveri: è il bisogno di essere amati. Senza accettazione di questo bisogno che rende tutti noi umili e con le mani spalancate, possiamo vivere una vita soffocando questo bisogno, e cercando di riempirlo con ciò che amore non è. Chi vive così fa guai, e molto spesso si caccia nei guai”. (Cfr. d.L.M. Epicoco)

La difficoltà della vita ci porta a limiti ed errori a livello personale e comunitario, così nel mondo si litiga e i militari diventano quella possibilità di ritornare ad essere autentici uomini e donne che vivo in armonia, sono la possibilità di un destino di beatitudine e non di perdizione, con la lor presenza, la loro professionalità, con il loro servizio al bene e alla pace.

Buona Domenica

13.2.22VI-TO@unavoce