Ricerca di sicurezza

 

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8)

 

A ognuno di noi capita di vedere qualche cosa di veramente bello o utile, buono o intelligente e può capitare che altri non la pensino come noi e la conseguenza, il più delle volte è quella di fare fatica a capire perché una cosa che noi riteniamo evidentemente bella … non sia condivisa e immediatamente dentro di noi pensiamo che quell’altra persona con ci capisca nulla di bellezza, che non abbia gusto, che non conosca … e questo vale per ogni tipo di argomento dalla politica alla moda, dalla religione al lavoro, dall’arte alle relazioni, da un film a una lettura, ma la domanda che voglio offriti oggi e sulla quale portare la tua vera attenzione è questa: perché ci serve l’approvazione degli altri? Perché quello che piace a noi deve piacere a tutti?

Ci aiuta sempre in questa riflessione G. Papasidero: “A che ti serve che tutti riconoscano bello quel tramonto che ti piace tanto? Che riconoscano meravigliosa la canzone che ti piace tanto? Che ritengono bravo quel calciatore che ti piace tanto? Già, a cosa serve a te? che mi importa del parere degli altri? Ti capita mai di essere così sicuro di qualcosa da non curarti minimamente di quello che pensano gli altri? Quando sono davvero sicuro di qualcosa, non cerco conferme. Non mi servono, perché ho già tutta la sicurezza che di cui ho bisogno. Quando pretendi che gli altri confermino i tuoi gusti, può darsi che dietro ci sia la ricerca di conferme. Perché se quel che tu ritieni bello lo è davvero (e quindi hai ragione) allora dovrebbero riconoscerlo tutti. Come puoi avere ragione, se nessuno la pensa come te? E così abbiamo bisogno che il bello sia bello per tutti… per essere (davvero) bello anche per noi stessi. Per sentirci sicuri di aver giudicato bene e di non sbagliarci”. (cfr. Papasidero)

Ancora una volta emerge il sentimento della paura, l’abbiamo visto nel campo dell’amore nell’articolo precedente e lo vediamo anche oggi su questa nostra riflessione, ancora una volta emerge in questo nostro ragionare che il limite è sempre lo stesso: la paura! Paura di non piacere, di non essere capiti, di non essere accettati e così cerchiamo continue conferme e nel momento che alcuni non la pensano come noi, ci verrà naturale rifiutarli, non frequentarli, o addirittura giudicarli, ecc.. circondandoci solo di chi la pensa come noi, di chi ci da ragione, di chi continua in qualche modo a farci sentire bene come noi desideriamo.

“Quando vedi persone che fanno gruppo escludendo chiunque la pensa diversamente… non sono forti ma insicure, molto probabilmente. Perché in quel circondarsi di chi da conferma delle proprie idee (evitando spesso ogni confronto) c’è la ricerca disperata di sicurezze che mancano. Ricordalo sempre: se sono davvero sicuro di qualcosa, non ho bisogno di conferme dagli altri”.  (cfr. G. Papasidero) 

Da queste semplici provocazioni comprendiamo quanto dobbiamo ancora camminare e lavorare su noi stessi, sulla capacità di riflessione, di rispetto e libertà e ci viene in aiuto sempre il Vangelo, la vita del Signore che proprio nell’esperienza umana in mezzo a noi ci ha dato, l’esempio di quanto sia importante essere noi stessi, senza preoccuparci di cosa pensano gli altri o cercare di fare proseliti delle nostre idee, opinioni,  modi di afre e gusti, ma sarà la ricchezza della diversità sia di pensiero che di moda a fare la differenza e in questa ottica di visioni diverse ci sarà la ricchezza di scorgere il bello, il buono, il giusto in tutto ciò che incontriamo indipendentemente dal giudizio e il pensiero degli altri.

Possiamo ascoltare, conoscere, seguire e alla fine ognuno di noi senza lasciarsi condizionare fare le proprie scelte.

Impariamo a superare le nostre paure che ci condizionano nel vivere nell’affrontare le situazioni, nel relazionarci agli altri, già abbiamo parlato su queste pagine di “piacere agli altri” quali limiti fa emergere, oggi con queste semplici parole e idee scorgiamo il cammino da perseguire se veramente vogliamo vivere una vita felice, sogno di tutti, impegno di molti, risultato di pochi, perché? Perché serve cambiare, mettersi in discussione, fare delle rinunce di stile di vita per accoglierne altre e questo ancora una volta crea in noi insicurezza.

Per noi che siamo cristiani magari poco frequentatori o con mille limiti e lacune, dubbi e  perplessità, però sappiamo che nel Signore ogni cosa trova la sua dimensione, pertanto nella preghiera che ci porta non ai miracoli, ma a prepararci ad affrontare la vita, ci guidi in questo rinnovamento interiore per superare le paure e per accorgerci del bello, del buono e del giusto, indipendentemente dal pensiero degli altri.

Nel Vangelo appare la paura ogni volta che c’è una novità da cui lasciarsi trasformare e allargare il cuore, allora lasciamoci guidare dal Signore come hanno fatto i primi discepoli e facciamoci accompagnare nel cammino della nostra vita per superare le paure vincendole con l’amore e la carità.

@unavoce

 

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