fa memoria con la tua vita

 

Pur potendo e dovendo, come cristiani, partecipare alle celebrazioni del Triduo Santo, perché se da una parte è un fatto personale la fede, dall’altra è anche un rapporto con Dio non solo privato, ma anche un momento comunitario, dove la condivisione della stessa fede diventa la strada per incontrarLo, per imitarLo, per vivere come Lui. Il Signore ci ha insegnato che da soli non ci si salva, ma solo con la Chiesa e attraverso di essa, solo insieme possiamo andare per la strada indicata da Dio Padre, come in una famiglia non si è dei solitari ma persone che scelgono di vivere insieme nonostante problemi e difficoltà, amore e litigi … così è stato per i discepoli, così è per la Chiesa, così è nella vita di tutti, pertanto con queste consapevolezze di fondo e con la certezza pure che molti non parteciperanno, alcuni per motivi di lavoro, altri per scelta o pigrizia, altri perché pur ritenendosi credenti e cristiani credono in Dio ma non nella Chiesa … ecc .. vorrei offririvi una pubblicazione: “Celebriamo il Triduo pasquale in famiglia”, di padre Anselm Grün, un benedettino Tedesco, che in questa sua proposta – nata in tenpo di emergenza sanitaria – offre degli spunti che vorrei condividere con voi per richiamare lo stile, le motivazioni, il gusto e la bellezza di viverle in casa, in famiglia, per poterle poi celebrare con questo stile con le vostre comunità parrocchiali.

Per molti di noi che saranno ai propri reparti lontani dalle famiglie o in Missione, credo possa diventare uno strumento utile per recuperare lo stile della vita cristiana, per dare senso e vivere il servizio, l’amicizia, la vita in Caserma, in Base, sulle navi, nei porti e negli aeroporti, nei campi e accampamenti … con lo spirito della famiglia, con lo stile dell’amore e della passione per ciò che si è e per ciò che si fa.

Il Triduo Santo: Giovedì ultima cena, Venerdì via dolorosa e morte in croce, Sabato deposizione nel sepolcro, Domenica Risurrezione vissute come occasione di preghiera personale facendo un analisi della nostra vita per condividere poi la preghiera con la comunità attraverso i riuti che la Chiesa ci propone.

«la trasformazione delle ferite in perle, della morte in risurrezione, delle tenebre in luce, del fallimento in un nuovo inizio».

Ecco ora, un rimando, da un articolo di presentazione del testo citato, apparso sulla Rivista “Famiglia Cristiana” per incuriosirvi e a piè pagina la possibilità di scaricare il pdf per la vostra lettura personale.

“La lavanda dei piedi, simbolo per eccellenza di una Chiesa col grembiule, ovvero immagine culmine dello spirito di servizio, può essere confermata in cucina (Gesù lo fece nel Cenacolo): il papà che lava i piedi alla mamma, ad esempio, perché no?, e poi la mamma che li lava al papà, i genitori che li lavano insieme ai figli… Un gesto che parla d’amore e di carità autentica.  «Nel farlo», suggerisce  Grün, «si utilizzi la formula: “Gesù Cristo ti purifichi da tutto ciò che offusca i tuoi pensieri e il tuo sentire, soprattutto dal risentimento, dall’invidia, da ogni paura e tristezza”».  Un esempio, tra i tanti possibili. Il padre benedettino parla anche dello spezzare (reale) del pane, a tavola. E di come calarsi nel dolore del Golgota, schiena a terra. E di come seppellire ciò che è vecchio: «La famiglia si riunisce. Ognuno scrive su un foglietto ciò che vorrebbe volentieri seppellire: forse un vecchio conflitto, o i malintesi che hanno offuscato il clima, le ferite, i rimproveri a sé stessi, i sensi di colpa. Poi si può silenziosamente appallottolare il foglietto e gettarlo in un cestino».”. (cfr. famigliacristiana)

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