Una nuova speranza

 

Giorni di festa che vogliamo vivere sereni, anche se intorno a noi, limiti e difficoltà, non mancano, venti di guerra vicini e lontani, emergenza sanitaria che a fatica rientra nei limiti, crisi economica che sempre più si fa sentire e in tutto questo ci siamo noi, con i nostri limiti e difetti, ma anche con i nostri pregi e la voglia di reagire, di fare bene, di vivere felici e sereni, di essere autentici.

Forse, questo tempo così complesso che la storia sta vivendo, ha un aspetto positivo che non dobbiamo trascurare che è quello di vedere veramente quali sono le cose importanti della vita, sia di cose che di persone, di rapporti e situazioni.

Le tensioni che ci sono ci hanno aperto, forse, gli occhi a comprendere che non vale la pena litigare, prendersela se non per essere veri, forse ci ha aperto gli occhi ad avere attenzione maggiore a chi ci sta intorno, eliminando egoismi e invidie, forse questo tempo ci ha stancati delle quotidianità vuote che avevamo costruito pensando che ci dessero sicurezza e abbiamo desiderio, ora, di cambiare, di rinnovarci, di eliminare alcune cose e cercarne altre, abbiamo voglia di essere noi stessi come non mai, liberi da condizionamenti e pregiudizi, liberi di essere e di vivere senza pressioni, nel rispetto ovviamente di regole di convivenza e di pensiero, ma liberi, con uno sguardo alto, positivo, felice.

In tutto questo, forse, gli altri si aspettano da noi grandi cose, o forse noi ci aspettiamo dagli altri grandi cose, ma ognuno di noi ha ed è quello che è e che cerca di essere con una onesta libertà e verità, pertanto deludere o essere delusi è il rischio della vita, ma credo che proprio in questi giorni, dove i Cristiani fanno memoria della morte e Risurrezione di Cristo, questo possa aiutarci a riprendere in mano la nostra vita per viverla veramente in modo pieno.

Da più parti ci viene detto cosa e come fare: il Papa e altri profeti dei nostri giorni, la storia, gli eventi … e noi come accogliamo, come leggiamo, cosa facciamo, come ci muoviamo?

E’ il tempo della Risurrezione, il tempo di essere liberi nel cuore e nella mente, è il tempo di amare e di lasciarsi amare senza preconcetti e limiti, è il tempo di fare sul serio con la nostra vita, è il tempo di fermarci e rivedere modi e pensieri e ricominciare da capo con coraggio, entusiasmo, gioia e impegno.

Ora, sulla scorta di questa vi lascio come occasione di riflessione personale una sottolineatura che prendo dalla newsletter di Papasidero e vi rimando al suo sito per completezza di riferimento. Certo che questa riflessione possa aiutarci in questo rinnovarci e riprendere fiato per ricominciare in modo vero e autentico.

“Non sempre le persone sapranno capirti come vorresti.
Non sempre sapranno agire nel modo migliore.
Non sempre avranno la forza per farlo, o la voglia, di farlo.
Non sempre daranno il meglio (anche se tu lo hai fatto per loro!).
Non sempre agiranno con maturità e correttezza.
Non sempre le persone sapranno fare quel che serve, quando è necessario.
E quando accadrà che loro, magari quelle a te più vicine e care, non saranno all’altezza delle tue aspettative, avrai due possibilità.
O resterai male per questo (anche senza farlo vedere magari)…
O sceglierai di amarle.
Già, quando gli altri non saranno all’altezza di quel che potrebbero dare, tu potresti scegliere di amarli.
Ossia accettare che non siano all’altezza.
Ossia accettare che sbaglino, che scappino, che siano insicure.
Ossia accettare che sono esseri umani proprio come me e come te.
Accettarle e amarle, così come sono.
E scegliere di 
crescere insieme a loro.
Perché in fondo, quanto tu non sarai all’altezza delle aspettative degli altri, vorresti ricevere amore, o venire “sostituito”?”.
(cfr. G. Papasidero)

Incamminiamoci a superare limiti e difficoltà, a superare anche questa sensazione di inadeguatezza o di ritenersi non adatti, non all’altezza, pertanto ti invito a farti una autoanalisi per scoprire quali sono le cose che ti creano disagio e poi cambia atteggiamento, verifica le cose che già sono cambiate in te, usa modi e stili di vita differenti, rimettiti in gioco su tutto e sii costante e chiaro nel voler ottenere risultati.

Nella storia Sacra molti si sono sentiti inadeguati, non all’altezza di quello che Dio gli chiedeva, penso ad Abramo in primis, ma Mosè, Isaia, Enoc … e molti altri profeti se non tutti sino ad arrivare e a Giuseppe il Padre putativo di Gesù.

In tutti c’è una costante, si sono fidati del Signore e cosa importante Dio li ha messi in condizione di recuperare fiducia in se stessi, solo con questo cambiamento interiore Dio li ha inviati per annunciare, per guidare, per educare, allora anche noi riprendiamo fiducia in noi stessi, sapendo che non siamo soli e che Dio è con noi e che amici e persone a noi care sono accanto a noi per camminare insieme, si può fare, si può cambiare, ci si può rimettere in gioco.

Sii l’amico che vorresti avere, sii l’amore che vorresti ricevere, sii la fiducia e la speranza che vorresti ottenere. Cristo è la nostra certezza, è la nostra via, è la nostra vita, vivi con pienezza accanto a Lui e sii te stesso.

Ti lascio questo brano di Vangelo, credo non servano ulteriori parole per comprendere l’amore di Dio, la Sua vicinanza e la Sua dedizione per ognuno di noi, solo chiede di avere l’ “abito” giusto, qual’é il tuo “abito”?, Credo che sia essere se stessi, ma lascio ad ognuno di fermarsi a  riflettere e pregare dare la sua risposta.

“Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. 1Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali”. (cfr. Mt 22,1-10)

@unavoce

 

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