Con il Cuore di Cristo

 

Se giudichi le persone, non hai tempo per amarle
(Madre Teresa di Calcutta)

Ho deciso di attenermi all’amore… L’odio è un peso troppo grande da sopportare
(Martin Luther King)

 

 

Meditando il Vangelo di ieri, mi sono venuti alla mente questi pensieri: piacere agli altri, farsi amare dagli altri è un dei tanti “drammi” della vita o una delle attività principali nei rapporti interpersonali che viviamo sia nella vita lavorativa e professionale sia in quella privata di relazioni di coppia, di gruppo o di amici, allora come viverli? Sulla scia di questi pensieri mi faccio aiutare e vi rimando alla newsletter del sito diventare felici che ci suggerisce lo spunto della riflessione:

“per farsi sentire amati, ben voluti e accettati, bisogna dimostrarsi persone affidabilimostrarsi sicuri nell’esporre le proprie idee, senza avere titubanze o paure e soprattutto far vedere di essere una brava persona“. Ti ci ricevi in questo? Siamo alla ricerca della perfezione o almeno sembrarlo agli occhi degli altri. Già, perché se tu sei perfetto, non sbagli. Se non sbagli vai bene. Se vai bene, meriterai l’amore degli altri. Ma funziona davvero così? Penso proprio di no. Solo quando ti mostri per quello che sei permetti agli altri di amarti. Mostrarti una “bella persona” ti farà amare? Assolutamente no. Chi ama, ama e basta. Chi ama davvero, ti ama per ciò che sei. Chi dice di amarti per la tua bellezza, per l’intelligenza, o per qualsiasi altra qualità (reale o presunta), non ti ama davvero. Semplicemente gli piaci e sta con te solo perché gli piaci. (e resterà solo finché gli piacerai) Non ama te, non ama, solamente gli piace quel che puoi dargli, ma non illuderti, questo non è e non sarà mai amore e se tu hai paura che gli altri non ti amino”. (cfr. diventarefelici)

Allora cosa dobbiamo fare? Come ci è stato suggerito, essere noi stessi e io aggiungerei con garbo ed educazione, con gentilezza e rispetto, essere noi stessi, con questo stile non di provocazione o di rabbuia, di sfida o di altro, ma con eleganza, bellezza, semplicità, credere in noi, credere nelle nostre idee, perseguirle, possiamo cambiarle ovviamente nel tempo, ma non per moda però, ma per riflessione seria, solo gli sciocchi non cambiano idea. Questo implica, però, impegno costante, riflessione, verifica, confronto e aggiungerei per i credenti, preghiera.

Gli elementi della vita, della cultura, della nostra fede ci devono aiutare in questo cammino, il Signore Gesù nel Vangelo che gli Evangelisti ci hanno riportato e nelle lettere degli Apostoli scorgiamo la strada per essere noi stesi nella verità, nella fiducia, nello stile di come amare, perché solo così sari amato. Uno stile che è confronto, donazione, accettazione, giudizio ma non pregiudizio, perdono, accoglienza, misericordia, giustizia nella verità e nella carità. Questo è lo stile di come amare e così sarai amato.

Il Vangelo che è stato proclamato domenica scorsa, come accennavo, ci illumina:

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». (Gv 13,31-33a.34-35)

“Il Maestro ha parlato di un “comandamento nuovo”. Dove è la novità? La novità è nella forma di amore tipica di Gesù: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri“. D’ora in avanti la misura dell’amore è solo Gesù! Non ‘quanto’ amore siamo pronti a donare, ma ‘quale’ amore. Non quanti rapporti riusciamo ad instaurare, ma quali. Questo è lo stile dell’amare e dell’amore che dovrà essere diffuso nel mondo attraverso i suoi discepoli.

Lo stile di amare di Gesù è stato inconfondibile. Non si avvicinava alle persone in cerca del proprio interesse o della propria soddisfazione, della propria sicurezza o del proprio tornaconto. Egli fu solo interessato a fare il bene, accogliere, donare il meglio che aveva, offrire amicizia e misericordia, aiutare a vivere.

Gesù ci insegna che non dobbiamo solo parlare d’amore! Occorre avere il coraggio di dare all’amore il suo vero contenuto a partire dallo spirito e dagli atteggiamenti concreti di Gesù. Abbiamo bisogno di apprendere che il Maestro ha vissuto l’amore come un comportamento creatore e attivo che lo ha orientato ad assumere un autentico spirito e missione di servizio verso tutti e ciascuno, fino a dare la vita per tutti noi. (cfr. umanesimocristiano)

Ora, alla luce di queste provocazioni suggeritami dalla Parola del Vangelo, riprendiamo in mano la nostra vita, rileggiamo i rapporti che stiamo vivendo, rivediamo come stiamo amando veramente, come svolgiamo il nostro servizio come militari, come sposi, come amici … come prete e facciamo ordine nel cuore, nella mente e lo sarà anche nella vita, lo sarà nella tua relazione di coppia, lo sarà in famiglia, lo sarà con gli altri. 

“L’amore è inquieto. L’amore non tollera l’indifferenza. L’amore ha compassione. Ma compassione significa mettere il cuore in gioco; significa misericordia. Giocare il proprio cuore verso gli altri: è questo l’amore. L’amore è mettere il cuore in gioco per gli altri”. (Papa Francesco)

 

@unavoce

 

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