Salvare l’amore 

 

In un mondo di fuggitivi
la persona che segue la direzione opposta
sembra che fugga via. (Thomas Stearns Eliot)

“Abbiate il coraggio di andare nella direzione opposto in questo mondo che ha perso l’amore voi siete chianti a recuperare dalla deriva il vero amore e per noi Cristiani andate nella direzione opposto non è un Lugo ma una persona”. Con Questa affermazione di “Padre Raniero Cantalamessa che invita i giovani a evitare che ” l’amore che non sia più dono di sé, solo possesso – spesso violento e tirannico – dell’altro”, mi offre l’opportunità di fare questa semplice riflessione con lo stile della meditazione, da offrirvi in questo tempo pasquale, come ci siamo promessi di fare”, il Predicatore della Casa Pontificia, ricorda che “occorre donarsi sull’esempio dell’amore di Dio che è “un amore “erotico”, nel senso nobile di questo termine”.  (cfr. Card. R. Cantalamessa) Con questo spirito, allora oggi voglio intrattenermi con voi riportando alla memoria questa sua omelia alla quale vi rimando per la lettura integrale.

Inizia la sua meditazione soffermandosi sul: “Perché questa onnipresenza del Crocifisso nelle nostre chiese, sugli altari e in ogni luogo frequentato da cristiani? Perché è sulla croce che Dio si rivela, soltanto sulla croce diviene manifesto fin dove si spinge questa infinita capacità di auto-donazione di Dio. Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine; “Dio ha tanto amato il mondo da dare (alla morte!) il Figlio unigenito”; Mi ha amato e ha consegnato (alla morte!) se stesso per me. La croce che così scandalo crea anche oggi soprattutto nei giovani o in chi pensa che la vita è ingiusta che dobbiamo fermarci, non per il gusto di cercare dolore o difficoltà, ma ne trovare in essa la forza per camminare sulla strada della vita fatta di alti e bassi e che non può essere differente solo perché lo vogliamo, ma lo può essere solo se ci impegniamo, se ci dedichiamo, se sappiamo veramente amare fino a donare noi stessi nel quotidiano, nella vocazione della vita che viviamo nei rapporti interpersonali che abbiamo. Solo con questo impegno esclusivo ad essere ciò che siamo scopriremo il senso della morte in Croce d ella Risurrezione di Cristo. Un Dio che mi ama al punto di morire per me per poi risorgere e rimanere accanto a me con una luce nuova che ci ha offerto anche per noi. E’ questa una esperienza che i giovani devono fare, perché incontrare personalmente Cristo è possibile anche oggi perché egli è risorto; è una persona viva, non un personaggio. Tutto è possibile dopo questo incontro personale; nulla senza si cambierà veramente nella vita. Un incontro personale, una ricerca da fare insieme per vivere una esperienza di amicizia unica ed esclusiva con Cristo, non una idea, una filosofia, un “personaggio”, ma una persona viva, vera presente nel mondo in noi e attorno a noi nell’altro che incontriamo ogni giorno vicino o lontano che sia”.

Prosegue la sua meditazione citando sempre il vangelo di san Giovanni: “… Scrivo a voi, giovani, perché siete forti e la parola di Dio rimane in voi e avete vinto il Maligno. Non amate il mondo, né le cose del mondo!, dice l’evangelista. E il predicatore insiste: Il mondo che non dobbiamo amare e al quale non dobbiamo conformarci non è, lo sappiamo, il mondo creato e amato da Dio, non sono gli uomini del mondo ai quali, anzi, dobbiamo andare sempre incontro, specialmente ai poveri, agli ultimi. Il “mescolarsi” con questo mondo della sofferenza e dell’emarginazione è, paradossalmente, il miglior modo di “separarsi” dal mondo, perché è andare là, da dove il mondo rifugge con tutte le sue forze. È separarsi dal principio stesso che regge il mondo, che è l’egoismo. Il mondo da non amare è «il mondo come esso è diventato sotto il dominio di Satana e del peccato». Cantalamessa chiede di andare controcorrente, di non adattarsi allo spirito dei tempi, al conformismo. «Vi esorto», dice il religioso, «siate di quelli che prendono la direzione opposta! Abbiate il coraggio di andare contro corrente! La direzione opposta, per noi, non è un luogo, è una persona, è Gesù nostro amico e redentore. Un compito è in particolare affidato a voi: salvare l’amore umano dalla deriva tragica nella quale è finito: l’amore che non è più dono di sé, ma solo possesso – spesso violento e tirannico – dell’altro. Dio, non ci fa solo la “carità” di amarci; ci desidera, in tutta la Bibbia si rivela come sposo innamorato e geloso. Anche il suo è un amore “erotico”, nel senso nobile di questo termine». Ai giovani non è chiesto di «rinunciare alle gioie dell’amore, all’attrazione e all’eros, ma di sapere unire all’eros l’agape, al desiderio dell’altro, la capacità di donarsi all’altro, ricordando quello che san Paolo riferisce come un detto di Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. È una capacità che non si inventa in un giorno. È necessario prepararsi a far dono totale di se stessi a un’altra creatura nel matrimonio, o a Dio nella vita consacrata, cominciando a far dono del proprio tempo, del proprio sorriso e della propria giovinezza in famiglia, nella parrocchia, nel volontariato. Ciò che tanti di voi silenziosamente fa. Nella croce c’è non solo l’esempio da seguire, ma anche «la grazia di poterlo attuare, in piccola parte, nella nostra vita. L’acqua e il sangue sgorgati dal suo costato arrivano a noi oggi nei sacramenti della Chiesa, nella Parola, anche solo guardando con fede il Crocifisso. Un’ultima cosa Giovanni ha visto profeticamente sotto la croce: uomini e donne di ogni tempo e di ogni luogo che volgevano lo sguardo a “colui che è stato trafitto” e piangevano di pentimento e di consolazione».”. (cfr. famigliacristiana)

La Croce che contempliamo, che magari portiamo al collo, alla quale c’inginocchiamo per devozione, amore, che preghiamo diventi il riferimento vero, autentico del nostro vivere, senza la Croce non c’è Risurrezione, senza morire a noi stessi non ci sarà la nuova luce che ci permetterà di essere rinnovati per riprendere il cammino vero, autentico e gioioso della nostra vita. Solo andando contro corrente, accentando la vita con i suoi alti e bassi senza lasciarsi condizionare dal mondo, salveremo l’amore che vogliamo ricevere e donare.

@unavoce

Foto di Copertina: Croce – Chiesa dei Militari “Madonna di Loreto – 15° Stormo