Fai la differenza

 

 

«Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». (Luca 10,37)

“Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo.” (Mahatma Gandhi)

“Il compito più difficile nella vita è quello di cambiare se stessi.” (Nelson Mandela)

“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.” (Martin Luther King)

 

Questa carrellata di citazioni per introdurci in un discorso semplice che però rimane difficile da attuare nella vita ma che affrontato con serenità e consapevolezza, se vogliamo veramente essere protagonisti della nostra vita secondo il progetto di Dio che ha per ogni uomo, si puo e si deve attuare. Ci sono diversi modi di vivere che si possono però raccogliere in due movimenti: un vivere da schiavo o da libero.

“Non esiste al mondo una sola situazione in cui non siamo liberi di scegliere e che non esistono “devo” obbligatori. Non esiste situazione in cui tu non possa scegliere cosa fare, come viverla. La realtà è una dato di fatto. Come scegli di viverla è l’unica cosa che conti davvero”. (cfr. diventarefelci)

Tutti desideriamo essere liberi, fare quello che desideriamo e legato a questo facciamo scelte ogni giorno o comunque gridiamo o lamentiamo questo aspetto  che alla fine condiziona la nostra vita e i nostri rapporti interpersonali e famigliari, affettivi e amicali.

Essere liberi, essere liberi di scegliere, di andare, di fare, senza accorgerci però che questa libertà ha un prezzo e che il più delle volte è una libertà finta. Se pensiamo che libertà sia fare quello che si vuole e quando si vuole, forse dovremmo fermarci allora per rifletterci bene. Pensaci bene, sei veramente libero? Sei libero di pensare e di agire? Si!, mi dirai, ma se guardi bene è solo a livello ideale, perchè alla fine sei condizionato sia nel pensiero che nell’azione. Ti lasci condizionare da chi la pensa in un modo o dalle mode e nell’agire è altrettanto, quindi dimentichi che ognuno ha dei doveri che sia il lavoro o la famiglia, o anche lo svago, che diventano schiavitù e lo diventano per paura di perdere l’immagine che ci siamo creati. Una libertà quindi finta e illusoria che ci siamo costruiti o che rivendichiamo ogni giorno distruggendo poi alla fine quello che abbiamo costruito e penso a matrimonio o relazioni varie, sia affettive che di amicizia, di relazioni in genere con e nella società.

Questo vale anche nelle comunità religiose, come possono essere quelle di una parrocchia o di un gruppo. Libertà di pensiero e capacità esplicita e decisa di critica e di giudizio che alla fine non porta da nessuna parte perché rimangono una finta libertà. Tutto questo dipenderà da noi, ognuno di noi potrà veramente fare la differenza quando penserà con la sua testa, quando alla base della libertà ci sarà il rispetto e la capacità di costruire insieme e di chiedersi scusa e di volersi bene senza pensare di essere migliori, ma semmai diversi dove questa diversità diventa ricchezza per camminare insieme, una diversità di pensiero, di cultura, di formazione, di fede … che non limitano o impoveriscono le nostre singole libertà, ma che le arricchiscono e che ci devono ricordare che dipenderà da noi, da ognuno di noi e che la conseguenza delle nostre scelte determinerà la vera libertà o la schiavitù del nostro vivere.

Forse è più schiavo l’uomo che proclama e vive secondo quella libertà che si è costruito, pensando che sia la via giusta piuttosto che la persona che attenta alle proprie responsabilità e che apparentemente sembra essere condizionato da esse, sarà invece libero veramente.

Fermiamoci un attimo a rifettere, a vedere quali sono gli obiettivi comuni e ora penso alla mia comunità cristiana di militare che fa riferimento alla nostra parrocchia tra i militari, se gli obiettivi del cammino cristiano che ci siamo dati sono veramente condivisi o solo apparentemente accettati, dove alla fine, poi, viene a mancare questo atteggiamento di accoglienza e condivisione di libertà o di schiavitù. Essere una comunità di credenti in cammino secondo la legge del vangelo, significa aprirsi a questo aspetto con occhi nuovi  a camminare nel rispetto e nell’impegno a rinnovarsi nel cuore, nei gesti e nelle parole.

Poco servono i bei discorsi o le accuse se poi uno non s’impegna concretamente a scegliere di imitare Cristo veramente secondo la vita che si è scelto, la sua vocazione, i suoi impegni e rinnovarsi come sposo/a, come professionista, come amico, come militare, come cristiano …

Vi riporto le parole del Nunzio Apostolico in Libano, Mons. Joseph SPITERI, che in un intervento presso la base “Millevoi” in Shama, dove c’è il Comando del Settore Ovest di UNIFIL delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace, così si è espresso a introduzione dei lavori promossi per un incontro interreligioso presso la base italiana, parole che credo possano orientare anche il nostro modo di impegnarci nelle piccole cose quotidiane. Se valgono per i nostri militari, nella loro missione e professione, penso che possano guidare anche il nostro modo di vivere ogni giorno la vita: «Voi caschi blu in missione di pace – peace-keepers ma anche peace-builders – potete insegnarci molto sul “camminare insieme”. Qualsiasi vostra missione, da quelle di routine a quelle più impegnative, ha bisogno della partecipazione responsabile di ciascuno. Tutti devono essere d’accordo e agire in sintonia per non rischiare il fallimento della missione. Ogni membro della squadra deve mettere a parte le sue “idee” per seguire i piani e realizzare l’obiettivo prescelto, concordato insieme. Essere costruttori di pace è un cammino al quale tutti siamo chiamati: in famiglia, negli istituti educativi, nelle nostre comunità d’appartenenza come pure tra le diverse tradizioni religiose qui presenti». (cfr. Ordinariatomilitare)

Quindi, alla fine la domanda inziale che ci siamo posti è: come scegli di vivere?

Dipenderà da te e dalle tue scelte, dalla qualità della tua vita. Non dare colpe a destra o a manca, ma le tue scelte libere o meno, accettate o meno, faranno la differenza. Se libertà significa responsabilità ti troverai sulla strada della felicità, se libertà significa fare quello che voglio, senza pensare a nulla forse allora alla fine raccoglierai solo tempesta attorno a te, dentro di te e sarai vuoto e profondamente schiavo del tuo modo libero di pensare.

Costruire la vita, essere liberi, dipende dalle scelte che fai e sempre – ricorda – puoi scegliere, non c’è nessuna situazione che non puoi scegliere, fallo allora con intelligenza e la tua libertà non diventerà schiavitù di te stesso. Solo con questo spirito potremo veramente costruire la pace e con questo spirito dobbiamo difenderla, promuoverla e viverla prima in noi, nelle nostre famiglie, nella nostra comunità … per poter essere testimone e annunciatori operosi e concreti verso gli altri e solo così farai la differenza per te e epr gl altri.

@unavoce

 

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