Correzione fraterna

 

In questi giorni, leggendo i giornali, mi è balzato all’occhio un articolo del quotidiano “Libero” sul cantautore italiano Ramazzotti che in una intervista su “Sette” si racconta. Non è mia intenzione né lo scopo di questo sito commentare, ma vorrei sottolineare solo quale espressione che credo possano essere utili a tutti per come comportarsi nel quotidiano e come vivere onestamente la nostra vita. Senza estrapolare e strumentalizzando le parole, ma  invitandovi a leggere integralmente l’articolo, per sottolineare qui quanto segue:

“Mi colpisce oggi il desiderio delle persone di guardare ogni cosa con uno sguardo nero, pieno di sospetto e di rancore, carico di pregiudizi e di giudizi, spesso ingiustificati. Gli uni e gli altri. I social sembra stiano diventando il festival del negativo: non capisco perché le persone amino usarli non per comunicare gioia e pensiero, ma livore e odio … Spesso sui social gli esseri umani vengono aggrediti per le loro idee o per quello che hanno fatto o, semplicemente, per come sono. Qualche volta vorrei vederli in faccia, i leoni da tastiera che insultano chi è grasso, magro, alto, basso! Vorrei controllare se loro sono perfetti. Non mi importa tanto per noi, che facciamo parte del rutilante mondo dei media. Mi importa per la ragazza che viene derisa, per il bambino che viene bullizzato e ne soffre da cani. Possibile che nessuno possa difendere i più deboli da questo tribunale improvvisato, autonominato, che emette sentenze arbitrarie e può distruggere la serenità di un essere umano? … Ognuno è figlio della fatica che ha fatto nella vita, del suo talento, della determinazione del suo carattere. Vedo gente spuntata dal nulla che viene, con la stessa velocità, idolatrata e dimenticata”. (cfr. libero)

Non so voi, a me hanno colpito molto queste parole, perché credo che abbia ragione. Talvolta, anzi il più delle volte, noi ci interessiamo degli affari degli altri non per aiutare o stare vicino, ma solo per il gusto del pettegolezzo o dell’indiscrezione, del dipingere altri in modo negativo apparendo noi i migliori e così via, non c’è bisogno che aggiungo molte altre parole se non l’invito a me e a voi di farci un serio, onesto e vero esame di coscienza se noi siamo persone così capaci di palare male, di veder male, di gettare nefandezze su tutto e tutti per il gusto di apparire migliori sapendo che non lo siamo.

La misericordia di Dio perdoni quanti tra noi credono di fare il bene e invece alimentano odio e divisioni. Dio non è sicuramente con loro ma certamente con il chi ha il cuore onesto e sincero. La correzione fraterna è fondamentale nella vita ma va usata con carità e riservatezza, non pettegolezzo e scandalo ma nella ricerca della verità, non la nostra però, non dimentichiamolo e impariamo a “gareggiare nello stimarci” come ci ricorda l’Apostolo Paolo nelle sue lettere. Come cristiani viviamo così le nostre famiglie, i nostri rapporti, le nostre comunità cristiane, altrimenti non saranno comunità di preghiera e di fraternità ma di pura falsità e di questo Dio si scandalizza.

@unavoce

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