Pensieri ad alta voce

 

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.
Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde;
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina. 
(Salmo 1, 1-6)

 

 

Guardandomi attorno scorgo solo malcontento, tristezza, paura, rabbia, cattiveria velata da perbenismo. Siamo un mondo infelice, non c’è razza o cultura, religione o fede, tutti in modi diversi facciamo trasparire velatamente insoddisfazione, delusione, tristezza, scontentezza per ogni cosa anche non grave.

Come mai siamo così fragili?

Cosa ci manca?

Guardiamo i notiziari e nulla ci scompone se non quando viene messo in discussione il nostro orticello allora ci inalberiamo. Guardiamo solo a noi stessi senza uno sguardo sorridente pronti a giudicare chiunque per come veste, come parla, per chi frequenta se fa o non fa una determinata azione. Parliamo a vanvera senza conoscere e fatichiamo a conoscere perché fissi nelle nostre convinzioni, non riusciamo ad alzare la testa e siamo riversati su noi stessi, su come appariamo, come ci considerano, preoccupati di cosa la gente pensa di noi, di apparire in un modo e poi sappiamo di essere in un altro.

Dove sta la gioia, la gratitudine, la voglia di bene, di fare il bene senza aspettarsi nulla, dove sta l’amore che sa donarsi senza contraccambio? Famiglie distrutte, amicizie finite, colleghi di lavoro che evitiamo o con i quali ci scontriamo, pronti a giudicarci l’un l’altro, giudichiamo lo straniero, quello diverso da noi, che non la pensa come noi o di altro colore, fede o pensiero politico, dove sta la bellezza che abbiamo dentro, dove l’abbiamo nascosta?

Non ci accorgiamo più di nulla se non dei nostri presunti diritti dimenticato poi i doveri insieme  alle buone maniere, all’educazione, alla pazienza … 

Riprendiamo in mano la nostra vita, cerchiamo la luce dentro di noi, non buttiamo via tutto per conformismo o presa di posizione, non eliminiamo tradizioni, formazione, valori, solo perché non vanno di moda, ritroviamo la bellezza di sederci a tavola con serenità, di condividere un percorso, una attività, recuperiamo la bellezza di alzare la testa e scorgerai un mondo meraviglioso.

Avevo aperto questi poveri pensieri con il Salmo 1 ora ti lascio una poesia di Franco Arminio “Curarsi”. Impara a pregare con un cuore libero, cura il tuo cuore con la poesia, l’arte e la musica, le buone letture, l’attività sportiva, gli hobby, e non da ultimo la gentilezza e il sorriso e direi anche e soprattutto recupera la tua fede, la religione, la vita nella Chiesa, scoprirai tutte queste cose e un cuore nuovo, un mondo stupendo perché il tuo cuore tornerà ad amare e la tua anima a respirare. 

Curarsi con la bocca
Con gli occhi
Curarsi con il cielo
Accordare il cuore
Con le foglie
Con le formiche.
Curarsi,
Con la preghiera
Leggendo poesie
Curarsi col sole
Col vento
Prendere la medicina
dell’alba
lo sciroppo della lingua.
Tornare agli occhi
Allo sguardo
Il tuo sguardo
salvavita.

@unavoce

 

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