Vivi il presente 

“Ieri è storia. Domani è un mistero ma oggi è un dono, per questo si chiama presente.” (cfr. dal film animato Kung Fu Panda)

 “Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale”. (cfr. C.S. Lewis)

 

Quando durante la formazione ci preparavamo per celebrare l’Eucarestia, la prima S. Messa, i nostri educatori e superiori parlandoci dell’Eucarestia, del celebrare non solo per noi ma per la comunità in unione con tutta la Chiesa, ci dicevano ripetendo un vecchio adagio: “celebra la S. Messa come se fosse la prima, l’unica e l’ultima”, che poi ritrovai ad Avila (in Spagna), andando a visitare i luoghi di spiritualità legati a Santa Teresa. Nella sacrestia del suo convento trovai la scritta: “Sacerdote di Gesù Cristo, celebra questa Santa Messa, come se fosse la tua prima Messa, l’ultima Messa e l’unica Messa”. Mi risuonarono più forti nel mio cuore con un sapore più impegnativo e da sempre nelle chiese, dove sono inviato, in sacrestia riporto questa scritta per ricordarmi l’impegno, la vocazione, il servizio.

Questo episodio, ho voluto riportarlo in apertura, per richiamare a me e a voi l’importanza del non dimenticare il passato, dell’avere i progetti per il futuro, ma di vivere il presente in pienezza come occasione unica e irripetibile per vivere la vita secondo il progetto di Dio.

Il passato non possiamo rimpiangerlo, ma possiamo partire oggi, ora per costruire il futuro. Vi e mi dico questo perché molte volte sprechiamo il tempo piangendoci addosso ripensando al passato  facendolo rivivere continuamente in noi e facendo così non si va vanti. Dobbiamo sapere cosa è stato e mettere un punto e andare avanti con rinnovato impegno, con le idee chiare e con la volontà di costruire e non distruggere.

Tutti nella vita possiamo fallire e bisogna saperli accettare, chiedere perdono, perdonarci e andare avanti. Cadere è parte del cammino, cadere è parte del crescere, per rialzarsi serve cambiare prospettiva, punto di vista e il limite trasformarlo in volontà per cambiare veramente.

Sbagliare e cadere, dicevo, sono parte del cammino e ci dice anche che forse non abbiamo fatto abbastanza e allora ecco perché dobbiamo fermarci a riflettere e riprendere senza scoraggiarci senza sentirci dei falliti. Serve impegno, fatica, sacrificio nulla si ottiene per miracolo solo con l’impegno costante e personale. Non ci dobbiamo accontentare, ma avere sempre voglia di camminare, di fare meglio, di dare il massimo ecco perché vivere come se fosse la prima, l’unica e l’ultima occasione dovrebbe essere lo stile di ogni nostra azione.

Rialzati e riprendi il cammino, non adagiarti nelle tue cadute, non rimanere chiuso nel tuo passato, apri lo sguardo, contempla l’orizzonte, alza gli occhi al cielo e scoprirai un modo stupendo. Lasciati incantare dalla vita, lasciati stupire da quello che ti circonda.

@unavoce

 

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