o correzione fraterna?

 

“Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello” (Matteo 5,1 – 7, 28).

 


Nel nostro cammino di crescita umana e spirituale, che con questi semplici articoletti, che sono un collage di riferimenti, oggi ci imbattiamo su uno degli atteggiamenti più diffusi: giudicare. Affrontare questo tema, non facile, perché credo che con una lettura attenta dei modi, alcune sfumature potrebbero aiutarci a crescere e creare una comunità coesa piuttosto che divisa e lontana l’uno dall’altro. Una comunità famigliare, di gruppo, di lavoro o di amici che abbia come stile il rispetto e la serenità di rapporti.

“di solito diamo per scontato che quando una persona ci giudica, stia giudicando noi. Ma sarà vero? Alcuni ti diranno che quando qualcuno giudica, non giudica te, ma sta dicendo qualcosa su se stesso. Certo, spesso succede. Chi giudica te, non sta giudicando realmente te, perché non vede davvero te. Noi giudichiamo sempre l’idea che ci siamo fatti degli altri. Per cui chi ti giudica non giudica mai te. Giudica l’idea che ha in mente di te. La differenza? L’idea che una persona ha di te, non sei mai tu. Si tratta solo di un’immagine, spesso molto superficiale e distorta, che gli altri si fanno di noi e che noi ci facciamo degli altri. La prossima volta che qualcuno ti giudicherà, non pensare che tu sia come dice, pensa piuttosto la verità: chi ti giudica dice cosa pensa dell’idea che si è fatto di te. Non significa ignorare ogni giudizio, anzi, ascoltali tutti e poi… valuta. Valuta se quel giudizio ti riguarda, se c’è qualcosa di utile da prendere e utilizzare per migliorarti. E se prima ho scritto che chi ti giudica “non giudica mai” te, è anche perché nessuno che riesca davvero a capirti, ti giudicherà. Chi ti capisce, non giudica. Chi giudica, giudica proprio perché non ha capito…”. (cfr. Newsletter diventarefelci)

Giudizio e critica, fatte nei giusti modi, potrebbero aiutarci a crescere e il più delle volte invece sono solo parole vuote che feriscono e non aiutano. Quindi la prima domanda che mi faccio e che rivolgo anche a voi è: Quanto tempo passiamo a parlare degli altri? Il problema è che, così facendo, non si aiuta nessuno, anzi si fa solo del male. Quindi vorrei leggere la situazione in chiave positiva, cioè una critica positiva che serva ad aiutare e non a giudicare, vizio che dobbiamo toglierci tutti. 

“Tenete sempre a mente che non c’è nulla di male nell’esprimere la propria opinione con un semplice commento, che la persona a cui è diretto è libera di prenderlo in considerazione o no. Al contrario, giudicare vuol dire esprimere una critica negativa sulla vita di qualcun altro. Diventa un fenomeno distruttivo che convince le persone della negatività delle loro azioni, senza che alcun ragionamento logico di fondo. La differenza tra giudicare e criticare in modo obiettivo consiste negli argomenti usati a sostegno della propria opinione. Conoscete tutti i fattori in causa o parlate basandovi esclusivamente su ciò che appare in superfice? Ciò che dite sta aiutando o ferendo l’altra persona?” (Cfr. Lamentemeravigliosa)

Dobbiamo imparare che prima di giudicare la vita degli altri dobbiamo guardare alla nostra in modo serio perché il più delle volte critichiamo negli altri quello che non piace e vediamo in noi. Altro elemento da non dimenticare è che così facendo sprechiamo tempo per poi lamentarci che non ne abbiamo. Quindi prima di pensare come dovrebbero vivere gli altri guardiamo come viviamo noi. Infine non farti condizionare dal pensiero degli altri, dai pregiudizi, dai luoghi comuni perché vuoi piacere a qualcuno. Se veramente vogliamo crescere personalmente e aiutarci a crescere, bisognerà sforzarsi di lasciare da parte le critiche e le opinioni personali evitando di mettere in luce solo gli aspetti negativi ma guardare a quelli positivi che ognuno di noi ha, così facendo aiuteremo a crescere e cresceremo anche noi.

“Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo”. (Mt 18,15-18)

Aiuta il tuo fratello e aiutati dove il tuo giudizio non sia una condanna, ma una correzione fraterna fatta con amore, dove sente il tuo amore, il tuo bene, la tua stima anche se fai notare un limite o un errore, questo atteggiamento è fondamentale. Gesù non ha giudicato nessuno ha amato tutti e corretto chi si perdeva sulle strade della vita.

Questo è l’impegno cristiano che dobbiamo metterci per costruire la nostra vita e aiutare quella di chi è accanto a noi, che sia in famiglia o fuori. 

@unavoce

 

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