Con gli eventi recenti della pandemia è arrivato nel nostro vocabolario un nuovo termine: “smart working”, che se per alcuni lavori o settori della vita è sicuramente un miglioramento, per altri rischia di diventare un limite e una scusante che ha alla base la pigrizia giustificata.

Anche la Chiesa in periodo di pandemia ha sfruttato i mezzi di comunicazione all’ennesima potenza per non lasciare solo nessuno, per veicolare un messaggio di fede e speranza, per fare coraggio e non abbandonare nessuno.

Oggi, ancora alcuni aspetti di questo servizio sono rimasti in piedi come occasione di testimonianza, di collegamento e di vicinanza a quelle persone che per differenti motivi non riescono a vivere in presenza la vita della comunità. Ovviamente è un “in più” che non esclude e non deve escludere in nessun modo la presenza e la partecipazione attiva, ma solo occasione per non perdere nessuno di quelli che il Signore ci ha affidati.

Già da tempo e in periodi non sospetti da emergenza, Tv e Radio, settimanali e siti cattolici ci sono sempre stati come servizio e vicinanza, ma oggi forse più di prima questa situazione globale ha potenziato questi strumenti divulgandosi anche alle piccole comunità o chiese.

Se per una piccola realtà, come può essere la nostra, potrebbe essere superfluo avere un servizio on-line, almeno, per alcune occasione, ci permette però di tenere unita una comunità che per struttura non ha dei confini limitati ma una situazione di appartenenza per categoria, essendo militari, dislocati in più basi e con le singole abitazioni sparse nel territorio.

La nostra Parrocchia, che con simpatia chiamiamo “dei militari” e dedicata alla “Madonna di Loreto” essendo nella Base dell’Aeronautica dove risiede il cappellano, fa da fulcro per tutto quel personale e le loro famiglie che si professano cristiani  appartenenti alle realtà militari che si dislocano in una parte della regione pastorale, in particolare per la nostra zona costiera che va dalle porte di Ferrara a quelle di Rimini. Pertanto, il collegamento con gli strumenti informatici, aiuta il servizio e la vicinanza, la comunicazione e l’informazione e anche il dialogo con altre relatà e comunità religiose di altra fede e confessione, senza togliere ovviamente momenti di incontro e di preghiera condivisa.

Questo, se da una parte rischia di diventare una comodità, sia per i fedeli che per i ministri consacrati, dall’altra però è un servizio capillare che può raggiungere tutti e ognuno in ogni momento e in tutte le sue proposte. Così anche la nostra comunità cristiana di militari e il servizio di assistenza spirituale, con questi strumenti riesce ad arrivare a tutti e sempre. Questo il senso e il significato del nostro sito “Una Voce” e delle sue varie pubblicazioni nelle sezioni che lo compongono e iniziative. Detto questo, rimane, obbligo indiscutibile dell’incontro personale che non va eliminato o diminuito, ma anzi incentivato per dare maggior senso anche a quello che si cerca di scrive e di trasmette. L’amicizia personale, la conoscenza individuale, il contatto diretto, aiutano poi a mantenere quella rete di collegamento che si vuole promuovere con questi strumenti, non ultimo le dirette on-line della celebrazione Eucaristica domenicale e festiva e delle catechesi.

Oggi il mondo si è fatto distratto e schivo, legato al mondo dei social e senza nulla togliere o denigrare, si cerca di essere presenti in questa realtà virtuale, mantenendo le nostre specifiche caratteristiche con linguaggi nuovi per far partecipare, anche se a volte solo in modo non diretto, alle nostre iniziative e proposte che per differenti motivi non sarebbero frequentate e quindi sul detto dei nostri nonni “se non entra dalla porta magari  riesce ad entrare dalla finestra” con la speranza non ingenua che una semplice comunicazione anche se solo virtuale possa aprire il cuore per poter poi avere un contato diretto nel momento in cui si apre uno spiraglio e così con questa rete di presenza virtuale si riesce a viaggiare da una comunità all’altra, da un reparto all’altro.

La nostra piccola e sparsa comunità, pur  e soprattutto essendo per la maggioranza composta da persone giovani, ha situazioni di lavoro e di dislocazione che non sempre facilita la partecipazione attiva e unita alle difficoltà comuni poi ad ogni vita di famiglia, questo servizio aggiunto, crediamo possa diventare occasione per rimanere in contatto e per veicolare il messaggio.

Ci auguriamo, nell’evidenziare questo servizio aggiunto “on-line” sul nostro canale di Instagram: “una_voce_2018”, e sui social Twitter e Telegram, che sia accolto con questo spirto e vissuto in modo utile senza perdere il contato diretto e comunitario delle attività religiose e formative di tutti.

Quindi il nostro essere Internauti ci apre al comando evangelico: “Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». (cfr. Gv 6, 37-40)

Questa la nostra “Agorà” virtuale, la nostra piazza, sala convegno, aula incontri per arrivare a tutti.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Interno Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo – trasmissione in diretta