Tempo di rinascita

 

“Mi fu rivolta questa parola del Signore: “Che cosa vedi, Geremia?”. Risposi: “Vedo un ramo di mandorlo”. Il Signore soggiunse: “Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla”. (Geremia 1, 11-12)

 

La parola mandorlo, in ebraico, assomiglia alla parola sentinella. Questa pianta con i suoi stupendi fiori, ancora con i freddi invernali, ci annuncia l’arrivo della primavera. Senza voler forzare la mano nella interpretazione, credo però che ci ricordi inevitabilmente l’impegno che dobbiamo avere nel vegliare attraverso la Parola di Dio e prepararci all’incontro con il Signore, la nostra Primavera. Pertanto con la data dell’inizio astronomico della primavera, con voi soffermo con questi umili pensieri. Una riflessione per accompagnarci a vivere in modo pieno la primavera dello spirto nella Resurrezione di Cristo, la nostra vera rinascita, la Pasqua di Resurrezione ormai vicina.

Mi tornano alla mente le parole del Cantico dei cantici, dove si accenna a questa meravigliosa stagione. Nel testo biblico c’è descritto un paesaggio simbolico che è “affollato di narcisi, gigli, vigne in fiore, prati verdeggianti, giardini, fontane, alberi fruttiferi e odorosi, greggi che pascolano, cerbiatti che corrono, melograni, gemme che si schiudono e così via in un’incessante sequenza di scene vegetali. Per il poeta biblico l’amore è la costante primavera della vita, anche se conosce momenti di oscurità e di gelo. … Troviamo anche un riferimento nella strofa finale di un Salmo 65 ai versetti 10-14. «Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi di ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu prepari il frumento per gli uomini. Così prepari la terra: ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. Coroni l’anno con i tuoi benefici, i tuoi solchi stillano abbondanza. Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza. I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di messi: gridano e cantano di gioia!».  Nel nostro Salmo, Dio dona alla terra primaverile una veste meravigliosa: una corona di fiori, una cintura, un abito verde chiazzato dal bianco delle greggi, il manto dorato delle messi. E tutte insieme le creature si avviano in una sorta di allegra processione popolare, con i loro abbigliamenti festivi, e si dirigono verso il Creatore, il Signore della bellezza e della fertilità primaverile, danzando, cantando e lodando”. (cfr. Card. G. Ravasi)

Queste parole che ho preso da un commento del card. Ravasi, al quale vi rimandando per completezza, possano essere un aiuto per vivere questo tempo con gli occhi di chi si sa stupire ancora dei colori, dei profumi, dei rumori della primavera. Il canto degli uccelli la mattina, il profumo della natura che rinasce, i colori delle piante e dei fiori, i cieli del mattino e della sera con le sue albe e tramonti. Lasciamoci coinvolgere dalla bellezza della natura e rileggendo i testi biblici continuiamo il nostro cammino quaresimale con il desiderio del sole spendente, Cristo Signore, che scaldi il nostro cuore e la nostra anima affinché possa riaccendere quelle radici infreddolite della nostra vita. Imparate a contemplare il cielo e le sue stelle, le sue nubi il vento e la pioggia, il freddo e il caldo, i colori e i profumi, tutto ci parla di Dio e come i bambini incantiamoci a guardare e a lasciarci trasportare dalla loro bellezza per giungere alla preghiera e alla contemplazione di Dio.

La nostra costante primavera è l’Eucarestia, il vero giardino da coltivare e da questa come ci ha insegnato santa Giuliana di Cornillon, nota anche come santa Giuliana di Liegi, in Belgio andate a leggere la sua vita, una contemplativa dei primi decenni del 1100, lasciamoci guidare a saperci stupire dell’Eucarestia la vera primavera dello spirito, come l’acqua che fa rinascere, come la linfa che da rinnovata vita.

Fatevi aiutare nella vostra preghiera dall’arte, per esempio la Primavera del Botticelli e dalla musica, come le quattro stagioni di Vivaldi. Ogni cosa che l’uomo ha creato con la sua genialità è dono di Dio e usare di queste cose per alimentare la preghiera e la fede è una grande opportunità. Leggete la Parola di Dio è la sentinella che ci annuncia l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni del nostro vivere per vivere il nostro tempo come il tempo di Dio. Ogni stagione del tempo che Dio ci dona, sono una benedizione da usare per noi e per il bene dei fratelli. Entrate in chiesa contemplate il Tabernacolo, andate alla Santa Messa, partecipate all’Adorazione Eucaristica, cibatevi dell’Eucarestia e riscoprite la bellezza che abita in voi, è il volto di Dio è la nostra perenne primavera. Imparate a stupirvi e la Parola del Signore scenderà nella vostra anima come un balsamo.

@unavoce

 

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