Il Giovedì Santo è caratterizzato da due celebrazioni: La Messa Crismale e giornata sacerdotale, dove i sacerdoti con il loro Vescovo rinnovano le promesse dell’Ordinazione e la Messa nella Cena del Signore ricordo dell’ultima cena con il rito della lavanda dei piedi e l’Adorazione Eucaristica all’altare e della reposizione. In questa giornata vorrei invitare tutti a pregare per i sacerdoti e vi riporto le parole del santo Curato d’Ars: “Che cosa grande è un sacerdote! Il prete non lo capiremo bene che in cielo. Se lo capissimo sulla Terra, moriremmo non di spavento, ma di amore! Il prete possiede la chiave per i tesori celesti e ne disserra la porta”. Ancora a proposito del miracolo della consacrazione eucaristica confessa: “Se ci dicessero «Alla tal ora si deve resuscitare un morto», noi correremmo presto per vedere. Ma la consacrazione che tramuta il pane e il vino nel Corpo e nel Sangue di un Dio, non è forse un miracolo più grande di quello di resuscitare un morto?”. Il santo curato d’Ars era tutto preso dall’amore per Gesù e per l’Eucarestia, pensava sempre al Signore e parlava sempre di Lui, «la sua vita, il suo cielo, il suo presente, il suo avvenire».”. (Cfr. La ragione del cuore)

Una preghiera per tutti i sacerdoti dal Papa all’ultimo consacrato affinché nessuno di noi si perda, ma tutti ci uniformiamo sempre più al volto di Cristo, al Suo Amore, alla Sua Misericordia, alla Sua Carità.

Liturgia della Parola

Messa nella Cena del Signore

uno serve l’altro, uno è fratello dell’altro

CENA DEL SIGNORE

Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».  Gv. 13,15

 

Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di Papa Francesco: “Tutti i Giovedì Santo leggiamo questo brano del Vangelo: è una cosa semplice. Gesù, con i suoi amici, i suoi discepoli è a cena, la cena della Pasqua; Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli – cosa strana quella che ha fatto: a quel tempo i piedi li lavavano gli schiavi all’entrata della casa. E poi, Gesù – con un gesto che anche tocca il cuore – lava i piedi al traditore, quello che lo vende. Così è Gesù e ci insegna questo, semplicemente: fra voi, dovete lavare i piedi. È il simbolo: tra voi, dovete servirvi; uno serve l’altro, senza interessi. Che bello sarebbe se questo fosse possibile farlo tutti i giorni e a tutta la gente: ma sempre c’è l’interesse, che è come una serpe che entra. E noi ci scandalizziamo quando diciamo: “Sono andato a quell’ufficio pubblico, mi hanno fatto pagare una mancia”. Questo fa male, perché non è buono. E noi, tante volte, nella vita cerchiamo il nostro interesse, come se noi facessimo pagare una mancia tra noi. È importante invece fare tutto senza interesse: uno serve l’altro, uno è fratello dell’altro, uno fa crescere l’altro, uno corregge l’altro, e così bisogna fare andare avanti le cose. Servire! E poi, il cuore di Gesù, che al traditore dice: “Amico” e anche lo aspetta, fino alla fine: perdona tutto. Questo vorrei metterlo oggi nel cuore di tutti noi, anche nel mio: Dio perdona tutto e Dio perdona sempre! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. E ognuno di noi, forse, ha qualche cosa lì al cuore, che porta da tempo, che gli fa “ron-ron”, qualche scheletrino nascosto nell’armadio. Ma, chiedete perdono a Gesù: Lui perdona tutto. Soltanto vuole la fiducia nostra di chiedere perdono. Tu lo puoi fare quando stai da solo, quando stai con altri compagni, quando stai con il sacerdote. Questa è una bella preghiera per il giorno di oggi: “Ma, Signore, perdonami. Io cercherò di servire gli altri, ma Tu servi me con il Tuo perdono”. Lui ha pagato così con il perdono. Questo è il pensiero che vorrei lasciarvi. Servire, aiutarci l’un l’altro ed essere sicuri che il Signore perdona. E quanto perdona? Tutto! E fino a dove? Sempre! Non si stanca di perdonare: siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono”. (cfr. Papa Francesco)

Foto di Copertina: Messale Romano nuova edizione, Tavola “Raccolto il gruppo dei fratelli”: Santa Cena, di Mimmo Padino. “Evoca i profili dei tredici commensali – Gesù, come da tradizione, è la figura centrale – attorno a una mensa trasfigurata in oro: è l’altare mistico in cui viene pre-figurato e anticipato per i discepoli il frutto della Passione, nonché consegnato alla Chiesa «il testamento nuovo ed eterno»”.(cfr. aleteia)