Liturgia della Parola

Messa della Veglia

Dalle macerie del nostro cuore

VEGLIA PASQUALE 
NELLA NOTTE SANTA

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. (Mt. 28, 2-4)

 

Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di Papa Francesco:“Eppure, pur stando sempre con Lui, non lo hanno compreso fino in fondo, spesso hanno frainteso le sue parole e davanti alla croce sono scappati, lasciandolo solo. Malgrado questo fallimento, il Signore Risorto si presenta come Colui che, ancora una volta, li precede in Galilea; li precede, cioè sta davanti a loro. Li chiama e li richiama a seguirlo, senza mai stancarsi. Il Risorto sta dicendo loro: “Ripartiamo da dove abbiamo iniziato. Ricominciamo. Vi voglio nuovamente con me, nonostante e oltre tutti i fallimenti”. In questa Galilea impariamo lo stupore dell’amore infinito del Signore, che traccia sentieri nuovi dentro le strade delle nostre sconfitte. E così è il Signore: traccia sentieri nuovi dentro le strade delle nostre sconfitte. Lui è così e ci invita in Galilea per fare questo… Anche dalle macerie del nostro cuore – ognuno di noi sa, conosce le macerie del proprio cuore – anche dalle macerie del nostro cuore Dio può costruire un’opera d’arte, anche dai frammenti rovinosi della nostra umanità Dio prepara una storia nuova. Egli ci precede sempre: nella croce della sofferenza, della desolazione e della morte, così come nella gloria di una vita che risorge, di una storia che cambia, di una speranza che rinasce. E in questi mesi bui di pandemia sentiamo il Signore risorto che ci invita a ricominciare, a non perdere mai la speranza… Sorella, fratello se in questa notte porti nel cuore un’ora buia, un giorno che non è ancora spuntato, una luce sepolta, un sogno infranto, vai, apri il cuore con stupore all’annuncio della Pasqua: “Non avere paura, è risorto! Ti attende in Galilea”. Le tue attese non resteranno incompiute, le tue lacrime saranno asciugate, le tue paure saranno vinte dalla speranza. Perché, sai, il Signore ti precede sempre, cammina sempre davanti a te. E, con Lui, sempre la vita ricomincia”. (cfr. Papa Francesco)

Foto di Copertina: Messale Romano nuova edizione, Tavola «Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello»: Veglia pasquale, di Mimmo Padino. “Alla sera del Grande Sabato la Chiesa si raccoglie per “la madre di tutte le veglie” (Agostino): quella notte viene proclamata beata perché ella solo «meritò di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi» (Exultet), e in tal senso Paladino recupera l’immagine immediatamente precedente alterandola con un elemento eversivo rosso. Non è chiaro cosa sia (lo Spirito? Cristo?) né cosa faccia (se entri, se esca…), però si capisce indubitabilmente che sta accadendo qualcosa proprio lì dove non doveva accadere più niente. «Cristo è risorto! – si salutano i cristiani in quella notte – È veramente risorto!».”. (cfr. aleteia)