L’anima
“germe d’eternità che l’uomo porta in se”
“Coltivare l’anima per sopravvivere al male”, questa frase mi ha colpito e da questa vorrei fare con voi una breve chiacchierata senza la pretesa di una lezione di teologia, non ne sarei capace, ma una lettura personale che nasce dalla preghiera e dalla mia vita, soffermandomi con voi sulla ricerca della vita spirituale per coltivarla sempre di più e accorgerci che l’anima è quel germe di eternità che ci abita.
L’arte, la musica, la letteratura, il bello …. combatte il buio che ci circonda, ricercare il bello e coltivare la sensibilità alle cose belle, alle parole dette, alla musica, alla letteratura ci aiutano a combattere il male che ci circonda, le banalità, la vuotezza, la dissolutezza, l’ignoranza che dilaga e che ricerca solo l’apparire piuttosto che l’essere e queste vanno sradicate. Un bel libro che poi è diventato anche un film: “Una Ladra di Libri”, ambientato nella Germania Nazista, ci può aiutare in questo cammino.
Anima e corpo sono inscindibili, l’umano – in modi differenti anche per chi si ritiene ateo o agnostico – ha un suo modo di vivere la dimensione verticale, spirituale.
Una delle cose a cui non pensiamo o forse dandogli altri nomi, ma che hanno un loro penso è: ho bisogno di tempo, di relax, di staccare la spina … e mai però ci poniamo la domanda: ho bisogno di coltivare l’anima, la sensibilità, la capacità di accorgermi. Siamo tropo presi a pensare a noi stessi in modo egoistico e non corretto del tutto, attenti alle cose esterne e fisiche e poco a quelle spirituali, ma sia la cultura occidentale che quella orientale religiosa e non solo, ci insegnano l’importanza di coltivare lo Spirito che noi cristiani chiamiamo Anima. L’anima è quell’entità che non possiamo definire e che colleghiamo al sentimento, a quella sensazione e dinamica che non ha corpo ma che parla al nostro cuore facendoci fare le scelte, bene o male, che siano. Pertanto coltivare l’anima, significa coltivare il bene per noi e per gli altri. L’anima non è la ragione e non è il cuore, non sono le idee ne le azioni, l’anima è qualche cosa che non si può definire ma che da alla nostra vita quell’equilibrio indispensabile.
Per noi cristiani: “Che cos’è dunque l’anima? O meglio, dato che anime a giro non se ne vedono e se ne vogliamo parlare dobbiamo dedurlo dall’essere umano, chiediamoci prima: che cos’è un uomo? L’uomo è una sostanza che si compone di anima e di corpo. L’anima è detta per l’uomo il suo principio vitale ed essenziale. Ora non è necessario che il principio vitale sia anche «spirituale», come avviene per esempio negli alberi che se lo trasmettono naturalmente. Nell’uomo diciamo che esso è «spirito», e questo comporta il problema del lettore, ossia non è riducibile completamente alla fisicità, perché dire «spirito» significa dire che è un tipo di essere differente dalla materia (corpo) che pur tuttavia determina (informa). L’uomo dunque unisce in sé due tipi di essere materiale e spirituale, l’elemento spirituale è detto anima”. (cfr. toscanaoggi)
Ti rimando ora alla lettura del Catechismo della Chiesa Cattolica che orienta la nostra riflessione e dirige il nostro pensiero per non uscire dagli argini del Magistero e della Fede in Gesù e del Suo Vangelo. Quel Cristo inviato da Dio all’umanità e che con la Sua Morte e Resurrezione ci ha conquistato un posto nella vita eterna.
“363 Spesso, nella Sacra Scrittura, il termine anima indica la vita umana, oppure tutta la persona umana. Ma designa anche tutto ciò che nell’uomo vi è di più intimo e di maggior valore, ciò per cui più particolarmente egli è immagine di Dio: « anima » significa il principio spirituale nell’uomo.
364 Il corpo dell’uomo partecipa alla dignità di « immagine di Dio »: è corpo umano proprio perché è animato dall’anima spirituale, ed è la persona umana tutta intera ad essere destinata a diventare, nel corpo di Cristo, il tempio dello Spirito. « Unità di anima e di corpo, l’uomo sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi, attraverso di lui, toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. Allora, non è lecito all’uomo disprezzare la vita corporale; egli anzi è tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla risurrezione nell’ultimo giorno ».
365 L’unità dell’anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l’anima come la « forma » del corpo; ciò significa che grazie all’anima spirituale il corpo, composto di materia, è un corpo umano e vivente; lo spirito e la materia, nell’uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un’unica natura.
366 La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio – non è « prodotta » dai genitori – ed è immortale: essa non perisce al momento della sua separazione dal corpo nella morte, e di nuovo si unirà al corpo al momento della risurrezione finale”. (Cfr. CCC)
Con la consapevolezza di essere voluti ed amati da Dio, nonostante le nostre fragilità e i nostri peccati, coltivare la Sua presenza dentro la nostra vita sarà la risposta alla Sua Amicizia, al Suo Amore una risposta che deve farci amare tra di noi per stare e tornare a Lui.
Coltivare l’anima, con i doni che Lui ha fatto ad ognuno di noi e attorno a noi, sarà la risposta migliore a vivere credendo in Dio e vivendo questa Fede con la mediazione della Chiesa, quella Chiesa da Lui voluta, che pur con limiti ed errori, riporta al centro sempre il Vangelo superando le cadute e camminando nel tempo e nella storia confrontandosi ed animando il mondo.
@unavoce
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