non lasciarti condizionare

 

«Chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli» (Mt 18,4)

 

Gli errori e le varie situazioni personali e collettive di vita condizionano le nostre. Litigi, difficoltà economiche, malattie, rapporti interpersonali, opinioni, religione, politica, visione della vita … insomma tutto sembra essere un problema e questo ci fa tutti più fragili e da qui nascono paure, stress, malcontenti, litigi, incomprensioni … sia nelle famiglie che tra gli amici, sia sul lavoro che nella vita pubblica e privata e anche nelle nostre realtà di Chiesa e in qualche modo ognuno di noi cerca di ripararsi, giustificandosi e giustificando tutto o accusando tutto ma il risultato è quello di evitare tutto e ogni discorso che non accettiamo come autodifesa da ciò che è negativo o che riteniamo tale con il rischio però di farci condizionare o di voler condizionare, chiudendo porte e costruendo muri, dando giudizi o esprimendo condanne, anziché apre e costruire dialogo e confronto.

Credo sia importante educarci per diventare sempre più forti. Non ho nulla da insegnare se non quello di condividere la mia esperienza e le mie emozioni o sensazioni per trovare la strada da percorrere insieme e personalmente. Molte volte dico: non guardo il telegiornale perché è strumentalizzato, ci sono solo notizie negative presentate in modo catastrofico e morboso, ma anche non amo film o programmi che mi tengano in tensione, ecc. questo non significa certo essere forti, ma semmai è l’espressione della debolezza e dell’incapacità di saper reagire difronte alle cose della vita., “mea culpa”. 

Ora alla luce di questa riflessione personale credo che invece tutti noi dobbiamo educarci ad avere una forza interiore che ci permetta di affrontare ogni situazione con equilibrio, intelligenza e onestà. Bisogna conoscere i fatti, bisogna costruire comunque e sempre attorno a noi positività e imparare a vedere o commentare i fatti di vita pubblica o privata sempre con lo spirito evangelico “gareggiate nello stimarvi gli uni gli altrui”.

Le notizie che ci vengono date vanno prese con le pinze e vagliate e confrontate, così come i rimbalzi sui social perché altrimenti rischiamo di essere condizionati e lasciarci condizionare da questo o quel pensiero perché ci garba, perché ci sembra più adatto al nostro spirito, ma quello che dimentichiamo e dobbiamo recuperare e che le cose vanno viste sempre e riflettute alla luce della nostra fede e del vangelo nell’onestà dei fatti, questo lo dimentichiamo troppo spesso facendo dire a Dio quello che vogliamo noi.

Non possiamo pretendere amore, rispetto, armonia se poi ci lasciamo condizionare da un pensiero che ci sembra giusto ma che alla fine è solo egoistico e penso all’aborto o al divorzio o a i fatti delle scuole di questi ultimi tempi … manchiamo di educazione, di formazione, di carattere, di impegno, di sacrificio, tutto e subito. Sento lamentele sul lavoro ma non perché non ci sia, ma perché non si vuole fare fatica, solo pretese e nessun dovere, nessuna etica professionale, nessuna responsabilità e poi voler ottenere risultati, ovviamente è un settore che va monitorato ma prima di tutto bisogna imparare a crescere e a comprendere che senza impegno e fatica le cose che si ottengono sono disoneste, scorrette e malevole.

Quindi non teorizziamo concetti che sono solo un comodo e impariamo ad educare il cuore e la mente valutando le cose, ragionandoci sopra, confrontandoci e anche se le notizie del telegiornale sono brutte vanno viste, comprese e sarà un buon allenamento per imparare ad essere positivi e cercare i lati belli della vita non per demonizzare questi fatti o scaricarli dalla tensione ma per comprendere che dobbiamo tutti lavorare nella direzione del rispetto, dell’impegno, dell’amore.

Trovare il nostro equilibrio sarà importante, un equilibrio che deve crescere attraverso la nostra capacità di superare le stanchezze. Le cose che non ci piacciono non si risolvono evitandole ma affrontandole è come tra le persone, i problemi si discutono insieme con serenità e rispetto e si trovano le soluzioni, parlare tra di noi senza giudizio e pregiudizio, nel confrontarsi ci si può scontrare ma alla fine bisogna – pur rimanendo ognuno con le proprie idee, nel rispetto reciproco senza estremizzare concetti e modi che non portano da nessuna parte ma ci allontanano pregiudicando i rapporti tra di noi – trovare la strada del vivere insieme nel rispetto reciproco.

Prima di tutto ognuno di noi deve accettare se stesso e le sue imperfezioni e non essere geloso o aggressivo verso gli altri per qualche cosa, che casomai poi scopriamo essere cosa che vogliamo anche noi. La paura si sconfigge con la conoscenza delle cose, con i suoi pro e contro e non sentirci oppressivi e attaccati alle cose e alle persone in modo sbagliato.

Direi che la prima cosa da fare è imparare ad ascoltare, non quello che vogliamo ma ascoltare senza giudicare e senza preconcetti. Ascolta e lascia andare, non farti condizionare da una malignità, da un giudizio severo, non preoccuparti di cosa dicono gli altri e non vivere con la maschera che copre per dire che tutto va bene, le cose si chiariscono e si affrontano e dopo si può vivere felici. Può non far piacere una determinata osservazione ma se vuoi cresce, maturare, star bene, essere più forte e superare stress e ansie ascolta, confrontati, parla con calma e pace nel cuore, accettati per quello che sei e accetta gli altri per quello che sono e dai il peso giusto alle chiacchiere, anzi lasciale proprio perdere servono solo a creare malcontento. Verica le notizie, impara a parlare sempre bene e questo non significa parlare o valutare o commentare fatti e situazioni ma alla fine trovare il lato positivo. Quando il rumore del mare sovrasterà i tuoi pensieri allora starai bene. Quando le cose che accadono le vivrai in questa luce allora serviranno a comprendere e capire e ti aiuteranno a vivere nel modo giusto e starai bene e sari più forte.

Gesù ha accolto, ha parlato, ha sgridato ma soprattutto ha amato e ha scommesso su tutti noi. Nella tua preghiera chiedi tutto questo non per ottenere una grazia ma per diventare qualcuno, un uomo e una donna degni di questo nome. 

@unavoce

 

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