dell’autunno

«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? (Lc 12, 54-57)

 

I colori e i profumi dell’autunno da sempre hanno ispirato poeti e scrittori e in questi giorni, che pur avendo ancora quasi un sapore estivo, i primi freschi delle ore mattutine mi hanno fatto fermare a riflettere e il vento leggero che con i suoi giri e rigiri muove quelle foglie che cambiando colore cadono e corrono in circolo come bambini che giocano in tondo, ho pensato alla nostra condizione umana. 

La bellezza che ci circonda riesce a vederla chi ha un cuore bello e non per questo dico di me ciò, ma la sensibilità che ognuno di noi ha, va coltivata sapendo accorgerci di quello e di chi ci circonda. L’autunno nei suoi colori contrastanti, dolci e pacati, ci fanno pensare a quante ansie e preoccupazioni abbiano nella vita che ci tolgono talvolta il respiro senza darci l’opportunità di cogliere la bellezza di questa stagione che ci prepara all’inverno.

I pessimisti potrebbero dire il contrario e vedere in ciò la tristezza, io invece vi scrivo perché in questa stagione di mezzo scorgo la bellezza della vita, una vita che si colora e ricolora e che cadendo ci ricorda inevitabilmente il seme di grano che se non muore non cresce e mi fa pensare a questo tempo, che apre le porte anche a una stagione liturgica e spirituale di preghiera, a un tempo che si rinnova di anno in anno, a comprendere la bellezza degli attimi che ognuno di noi ha e che forse, preso e preoccupato di mille cose, rischia di non percepire e non godere.

L’invito dell’autunno è l’invito a riflettere con pacatezza davanti agli eventi e alle situazioni che ci accadono e leggerle con la sapienza degli antichi che sanno ringraziare Dio di ogni stagione, di ogni momento, di ogni soffio di vento o foglia che cade perché è un fermarsi che fa riposare per riprendere e ricominciare nuovamente il ciclo del susseguirsi delle stagioni e quindi della vita. 

Il tempo che scorre, in molti di noi, ci da pensiero e ci preoccupa facendoci dimenticare la grandezza della vita e dei suoi risvolti e del suo naturale termine che non ci deve intristire ma semmai invitare a vivere ogni giorno come unico, raro e irripetibile. Un invito quindi ad ascoltare questa stagione con il cuore per recuperare la positività e la speranza che talvolta dimentichiamo, riconoscere i doni che abbiamo avuto e che ancora abbiamo ogni giorno.

I profumi dell’autunno ci invitano alla casa, al focolare di case e a quei valori che con il tempo rischiamo di perdere. I colori dolci e forti ci aprono ai contrasti continui della vita, le piogge lievi o forti all’accettazione delle cose che non possiamo decidere, il vento che ci accarezza e infreddolisce il corpo ci riporta a riscoprire la bellezza della vita che va preservata e amata, i sole che pian piano anticipa la sua ritirata all’orizzonte ci induce a non sprecare nessun momento, nessuna occasione per vivere, per lavorare, per costruire pace e serenità in noi e intorno a noi. Un autunno quindi che ci parla di ripresa pur nella fine del ciclo. Alla sera il cielo stellato rinfresca la nostra fantasia, le prime pungenti luci dell’alba ci aprono al nuovo giorno carichi di quei sentimenti di pace che ci permettono di affrontare gli imprevisti, le difficoltà, le delusioni, le tristezze, i fallimenti perché sappiamo che da quel cadere c’è sempre un rialzarsi, un riprendere vita.

L’autunno è una stagione magica che ci accompagna verso l’inizio del ciclo della storia della Salvezza e come credenti, la nostra terra con le sue stagioni, ci parla di Dio che ci ha messo in questo giardino che se a volte scosse e alluvioni, venti o piogge ci impressionano ci ricordano però che il nostro cammino deve essere vissuto con pienezza, con autenticità, con rispetto, nella collaborazione e condivisione vissute con serenità e mettendo in gioco le doti che ognuno di noi ha, godendo della gioia dei bambini, delle birbonate dei giovani, del silenzio degli anziani, del sorriso degli amici, delle parole di chi ci guida, di chi ci sprona a vivere una vita vera e da protagonisti. E’ il tempo di un cambiamento saper leggere le cose con occhi nuovi, con gli occhi della Fede.

@unavoce

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