Continuiamo le nostre catechesi sulla S. Messa riprendendo da capo le singole parti e in questa nuova serie ci facciamo aiutare da un lavoro preparato per una parocchia per una formazione ai ragazzi e ai genitori in occasione della prima comunione. Un linguaggio semplice non per scarsa considerazione, ma per una maggiore comprensione e il linguaggio semplice ci aiuterà a comprendere la grandezza del Sacramento. Sedici articoletti che ci accompagneranno nelle prossime settimane per contiunare la nostra formazione liturgica.

@unavoce

“IN CAMMINO                    

In quel “primo giorno dopo il sabato” i discepoli di Emmaus tornavano a casa tristi e delusi: «Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro … ma lui non l’hanno visto». Il Viandante si avvicina, dialoga con loro e li rimprovera duramente: «Stolti e tardi di cuore nel credere alle parole dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». Il racconto di Luca (Lc 24,13-35) sembra descrivere una liturgia. Il Viandante narra e spiega la Scrittura che si riferisce a Gesù, poi si siede a tavola coi discepoli e ripete il gesto dell’Ultima Cena: è il momento in cui si aprono i loro occhi e riconoscono Gesù, il Risorto! Pieni di gioia i discepoli corrono a dare il lieto annuncio: «Il Signore è risorto! Lo abbiamo riconosciuto nello spezzare il pane».  Possiamo dire in tutta verità che anche noi siamo “stolti e tardi di cuore” nel credere alla Parola e nel riconoscere il Risorto. Cerchiamo allora di accostarci al rito della Messa come a una strada da percorrere con Gesù, finché non ci arda il cuore mentre Gesù conversa anche con noi. Lo Spirito Santo ci conceda di riconoscere il Signore nello spezzare il pane in ogni Messa a cui partecipiamo.  

IL SEGNO DELLA CROCE

La Messa inizia col Segno della Croce. Fedeli e sacerdote insieme si segnano dicendo: «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Un piccolo gesto ricco di significato. Il segno della Croce ci ricorda che Cristo è morto e risorto per tutti gli uomini, mentre le parole nominano le tre Divine Persone, la Santissima Trinità. L’azione che ci apprestiamo a celebrare non è cosa qualsiasi, di poco conto: è azione che accade nel nome della Santissima Trinità. C’è Dio che opera e coinvolge noi. E noi, tracciando sul nostro corpo il disegno della Croce, riconosciamo che il nostro corpo è sacro, tutta la nostra persona è sacra, perché sta sotto il segno di Dio. La consapevolezza della sacralità del nostro corpo, della nostra persona, ci sollecita ad avere stima di noi, così come ne ha Dio, ad andare in chiesa con dignità e decoro, perché noi siamo sacri, è sacro il luogo che ci accoglie, è sacra la celebrazione alla quale prendiamo parte viva. L’Amen che conclude il Segno della Croce vuole dire: «È proprio così!», è conferma e adesione di fede al mistero che stiamo per celebrare”. (cfr. qumran2.net)