dell’Avvento
“Il tempo di Avvento ha una doppia caratteristica: è un tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi” (Ordinamento dell’Anno Liturgico e del Calendario, n.39).
Uno sguardo largo sull’avvento attraverso i protagonisti di questo tempo e i testi evangelici che la liturgia ci propone per offrire un percorso che ci aiuti a preparaci con il cuore e l’anima ad accogliere il Signore che viene nascendo da Maria per arrivare ad ognuno di noi. Un Dio che si fa uomo per toglierci dal buio in cui siamo caduti con il peccato originale e ristabilire quel patto di amicizia originario.
Isaia, il profeta dell’Antico Testamento che più parla di Gesù, Giovanni Battista colui che lo annuncia, la Vergine Maria che lo accoglie e Giuseppe, l’uomo giusto che lo assiste.
La I Domenica è caratterizzata dalla vigilanza. Il vangelo di Marco (13,33-37) ci ricorda che non sapendo quando il padrone di casa ritornerà, bisogna essere vigilanti. Una vigilanza che vogliamo esprimere con la vita attraverso l’Impegno personale, vigilanza alle parole, alle persone, alla preghiera. Nella liturgia avremo attenzione ai riti d’ingresso che ci ricordano il cammino verso il Signore e attraverso un ascolto non solo con gli orecchio ma con il cuore della Sua Parola per ruminare, durante la settimana, nella Sua Parola.
La II Domenica è caratterizzata dalla conversione. Il vangelo sempre dell’Evangelista Marco (1,1-8), attraverso la figura del Battista ci invita a raddrizzate le vie del Signore. Un impegno da vivere con scelte chiare di vita più sobria. Nella liturgia daremo maggiore attenzione all’atto penitenziale facendo un serio esame di coscienza per prepararci meglio ad accogliere il Signore nella nostra vita.
La III Domenica è caratterizzata dalla testimonianza della gioia. Il Vangelo questa volta di Giovanni (1,6-8.19-28) ci propone ancora il precursore Giovanni Battista che sottolinea che in mezzo a noi sta uno che noi non conosciamo. Cercheremo di coltivare gesti di gioia e parole di speranza per noi e per chi vive accanto a noi. Nella liturgia daremo risalto ai riti di offertorio con l’impegno ad esprimere questa voglia di incontro e di preparazione offrendo insieme al pane e al vino per la celebrazione Eucaristica la nostra vita per il bene della nostra famiglia e della nostra comunità.
La IV Domenica sarà caratterizzata dalla presenza e l’attesa. Il vangelo di Luca (1,26-38) ci introdurrà con la voce dell’angelo al S. Natale con l’annuncio a Maria che concepirà e darà alla luce un figlio che chiamerà Gesù. Una presenza ormai vicina che vivremo attraverso un’attesa operosa fatta di gesti esterni e volontà interiore ad accogliere il Signore nella nostra vita per trasformarla in amore continuo. Nella liturgia il momento centrale della consacrazione sarà il fulcro per comprendere e vivere questa presenza e attesa.
Poche cose che vogliono guidare il nostro cammino di vita e di crescita spirituale per coniugarle con la quotidiana in casa, in comunità e nella società.
@unavoce