Per la Pace

«gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. Dio ascoltò il loro lamento, Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli israeliti, Dio se ne diede pensiero». Questi tre versetti (Esodo 2, 23-25)

“Pregate il rosario ogni giorno, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra” (Madonna di Fatima)

 

Ore drammatiche di escalation verso una guerra senza confini, dal Papa ancora parole di aiuto quelle dello scorso 25 febbraio dove nel suo appello il Pontefice invita a creare “le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura”. Sembrano parole al vento le sue e quelle di molti altri che vorrebbero porsi tra le parti con la diplomazia e altre iniziative affinché i litiganti trovino una soluzione. Parole al vento che non fermano il massacro il dolore e l’assurdità da entrambi le parti. Il rischio almeno per noi che ne siano fuori, almeno per ora, forse è quello di non comprendere la situazione e chi si sente aggredito non riesce a perdonare e chi attacca non riesce a comprendere il grande dilemma della mancanza di pace e si rimane in questa posizione di stallo dove gli uni e gli altri pur nella ragione ma in posizione differenti giungono allo stesso risultato: non fermarsi e continuare a creare drammi su drammi da entrambi le parti. La guerra è sempre una sconfitta per tutti è la sconfitta dell’umanità.

Si cercano vie di dialogo ma nessuno si ferma. L’invito del Papa nelle parole “il coraggio della bandiera bianca” che può sembrare da entrambi le parti una sconfitta è l’unica strada per fermarsi e smettere di uccidersi ritornando sui motivi del conflitto trovando una mediazione di dialogo. Un coinvolgimento mondiale o comunque più allargato dei conflitti aggiungendo altri popoli porterebbe a un ulteriore massacro come abbiamo visto nelle non lontane guerre mondiali dove tutti, presunti vincitori e vinti, hanno pagato un tributo alto lasciando tutti né vinti né vincitori in una situazione migliore ma il risultato è stato solo un fallimento della convivenza umana.

A chi, come noi, che forse poco possiamo fare, rimane però una grande cosa da fare: pregare unti insieme senza confini di cultura e religione e invocare l’aiuto di Dio che illumini il cuore di chi può fermare, arrestare, dialogare e trovare in quel “bandiera bianca” non il fallimento ma la ragione, non la sconfitta ma il dialogo arrivando ad un equilibrio di rispetto da entrambi le fazioni.

Oggi amici di prima si sono uccisi, famiglie unite si sono divise e questo se non trova un punto di fermo non porterà a nulla se non alla distruzione totale e chi ne fa le spese saranno i piccoli gli indifesi chi vuole solo una vita serena e in pace. Gli interessi economici e di potere accecano le parti e dimenticando il ruolo di servizio e di protezione, proseguono in questa strada di odio e dolore. Potenziare il proprio paese, agevolare e far star meglio il proprio popolo non può mai essere a discapito di un altro. Chi più ha testa deve fermarsi e dialogare con chi accecato dal dolore e dalla rabbia ha ormai chiuso il cuore e la ragione.

I credenti tutti di qualsiasi religione o fede devono ritrovare dentro se stessi la voglia di pace e costruirla ripartendo da zero dalle macerie per ricostruire il tempio della fraternità. Dio da che parte sta? E’ la domanda che molti si fanno. Dio sta dalla parte di chi soffre, allora il nostro grido di aiuto perché da soli non riusciamo più a trovare la strada.

Ancora una volta nella storia del mondo la mancanza di fraternità spinge l’uomo a combattersi e lo spinge a gridare a Dio a farsi accanto, aprendo un risveglio di futuro migliore perché da soli non riusciamo.

“Da duemila anni, ma soprattutto da quando il Concilio di Efeso (431), nell’attuale Turchia, ha proclamato la Vergine Maria come Madre di Dio (Theotókos), e dall’attuale formulazione dell’Ave Maria (XV secolo), la Chiesa cattolica ricorre alla Madre di Gesù come intercessore, con il Santo Rosario. E soprattutto per la pace, come richiesto espressamente dalla Madonna a Fatima nel 1917. “Pregate il rosario ogni giorno, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra”, raccontava suor Lucia nelle sue Memorie del messaggio della Vergine Maria, che alla fine ha anche rivelato: “Io sono la Signora del Rosario”. (cfr. omnesmag)

Rischiare la pace forse puo dire rischiare la vita ma non di uno o dell’altro ma del mondo intero e allora tutti insieme rischiamo la pace seminando parole e giudizi, commenti e riflessioni di pace sena dare ragione all’uno o all’altro, quando si muore nessuno ha ragione. Fermiamo le armi con la preghiera incessante a Dio preghiamo tutti i giorni il Santo Rosario e per intercessione di Maria chiediamo al Signore di venirci in aiuto.

@unavoce

 

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