o/e fede ?

 

Una delle difficoltà nell’era moderna ma forse di sempre è comprendere la religione come strumento necessario della e alla Fede. Molti dicono il Vangelo, Gesù si, ma la religione no, come altri dicono Dio si, la Chiesa no. Lungi da me ora il pensare di fare una lezione di Teologia, prima di tutto non ne sari in grado e vi rimando ai tecnici del pensiero filosofico teologico e religioso, ma solo vorrei con semplicità di linguaggio rispondere a un’obiezione che spesso sento dire in merito a questo divario: quale la differenza? Perché devo seguire una religione? Ci sono più posizioni nel pensiero, alcuni che non comprendono la religione se non come lo sforzo umano di giustificarsi, altri è la risposata a un gesto gratuito di Dio verso l’umanità attraverso una “re –ligo”, regole e stili di vita, concetti e parole che ci permettono di interagire con Dio e rimanere accanto a Lui.

Lasciando la disquisizione filosofica e teologica agli studiosi, credo che quello che non dobbiamo dimenticare è che il Vangelo, la Bibbia sono la sorgente della Fede e quindi di questo rapporto e dialogo che si concretizza poi nei gesti e nella vita religiosa. Fede, speranza e carità, amore e rispetto, i comandamenti … sono le linee guida di quella comunità apostolica che Gesù ha voluto perché il seme della Fede, che è nella natura umana dall’origine dalla creazione pur segnata dal peccato, possa rimanere e vivere nonostante i continui fallimenti e cadute causate dalla libertà che Dio ci ha donato. Quindi la religione nasce dall’esigenza di vivere la Fede quella Fede in Dio una Fede che riconosce la Sua presenza e che ha la necessità di rispondere con una vita segnata dal Vangelo e dall’esempio di Cristo. Dio che entra nella storia umana per amore per amicizia per darci e farci tornare al progetto originale, creati per stare con Lui accanto a Lui.

Ora se la Fede è iniziativa di Dio, dono messo nel cuore all’umo e la religione è invenzione umana, questo non annulla a vicenda fede e religione, perché una non può fare a meno dell’altra, perché è la risposta a questa fedeltà di Dio che deve essere contraccambiata attraverso quelle regole che nascono dalla Bibbia e dal Vangelo, dal Cristo Figlio di Dio che entra nell’umanità per farci risorgere da questa “superbia” che ci ha tolti dal Paradiso. La domanda semmai, allora, che dobbiamo farci è se la religione è sempre adeguata alla Fede ed è qui che il lavoro della Chiesa è indispensabile, quello di studiare, di vigliare, di guidare, di raccogliere, animare, di celebrare, di pregare … e più si è autentici e conformi alla Fede originale allora saremo immagine di quella relazione tra Dio e l’umano, ovviamente qui ci sono i limiti e scandalizzarsi non serva a nulla se nona non volersi impegnare.

La religione è l’uomo che cerca Dio, che offre a Dio la sua preghiera perché la Fede che è in lui possa vivere emergere ed essere riconosciuta come dono di Dio e risposta a quell’amore gratuito. “Dio cerca l’umo perché mosso dal suo desiderio di Padre” (Giovanni Paolo II) e la risposa a questa ricerca da parte di Dio è la Fede che ha posto in noi, una Fede, che riconosciuta, viviamo nella religione.

“E come ogni relazione (a cominciare da quella coniugale, contrassegnata da quell’anello particolare che – guarda caso – si chiama “fede”) è caratterizzata dalla logica del dialogo, dalla reciprocità, non certo dal monologo. Dialogo e reciprocità, a quel punto, qualificano anche le relazioni con gli altri, perché la Fede (a differenza della religione) è un’esperienza che si può fare unicamente in un orizzonte di condivisione. Essere credenti, pertanto, non significa pensare che Dio esista e semmai invocarlo ogni tanto, ma intrattenere con lui una relazione vitale, intrisa di confidenza”. (cfr. d.P.Rattin)

La religione quindi è mettersi nella condizione di ascolto, di sentire il Signore che ci chiama al suo amore per rispondergli, per dire il nostro eccomi. E’ una relazione d’amore è allora che la fede si fa relazione affascinante, anzi, seducente e irrinunciabile, una relazione che è nella religione, attraverso la vita della Chiesa, quella Chiesa voluta da Dio e costruita dagli uomini per questo santa e peccatrice nello stesso tempo, ma una non esclude l’altra, l’una non si può vivere senza l’altra, come nessun rapporto è unidirezionale. Non posso dire io credo ho fede e vivo però come dico io, me la vedo io con il “Padreterno”, non è così, troppo comodo. La fede in Dio la si vive in quella relazione fatta di ricerca e ascolto vissuto nella religione o nelle religioni che per quanto limitate sono la dinamica della relazione necessaria che Dio ha pensato dall’origine, chiamando l’uomo e chiedendo fiducia, chiamando l’uomo e mandando Suo Figlio, Maria è la risposta, chiamando l’uomo e facendosi seguire dai discepoli, gente semplice non migliore di altri ma solo più capaci di appassionarsi, ognuno con il suo carattere ma capaci alla fine di essere autentici e veri, questa è la Chiesa, questi siamo noi che rispondiamo a questa relazione che Dio cerca in ognuno di noi  “Poi udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò? E chi andrà per noi?”. Allora io risposi: “Eccomi, manda me!”. (Isaia 6,8) e noi come rispondiamo: Signore manda me? Questa è la fede e la religione vissute l’una accanto all’altra per poter coltivare quella relazione tra noi e Dio tra noi, attraverso una fiducia incondizionata.

@unavoce

 

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