Uno stile di vita

Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L’uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L’uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.  (1° Cor 2,12-16)

 

Il dilemma nel vivere moderno è: pensare troppo o pensare poco? Teorie differenti per vivere. Siamo sempre sotto pressione e talvolta i pensieri negativi hanno il sopravvento su tutti gli altri. Talvolta vorremmo tornare bambini dove erano gli altri a pensare a cosa fare e a cosa dire ma ovviamente la vita non è così c’è un tempo per tutto e il rischio è quello di non pensare proprio perché ci riteniamo di essere liberi e qualcun altro farà quello che deve. Questo ci porta a non scegliere e invece di vivere a sopravvivere perché impegnarsi, fare delle scelte, prendersi delle responsabilità non ci permette poi di essere spensierati o meglio così crediamo che le responsabilità e gli impegni non ci diano la possibilità di vivere la vita ma tutto questo ci porta a una insoddisfazione generale a una tristezza e a una lamentela di tutto e di tutti.

Ci tuffiamo in quello che sembra darci gioia e appagarci: feste, cibo, alcol, divertimento generale per poi alla fine farei i conti con noi stessi e non sentirci bene non sentirci realizzati e vorremo tante cose ma fatichiamo a voltare pagina e a fare sul serio a prenderci le responsabilità e gli impegni rimanendo fedeli. La costanza nelle questioni della vita ci pesano e là dove non possiamo fare diversamente però troviamo critica e lamentela. Pensiamo di essere liberi se non pensiamo a nulla e neppure quando facciamo quello che vogliamo poi ci sentiamo realizzati.

Credo che il segreto ammesso che ce ne sia uno per affrontare la vita sia quello di godere di quello che ogni giorno c’è e viverlo al massimo dal lavoro al divertimento coltivando pensieri sereni e normali naturali e sereni senza venir meno a quelli che sono i doveri quotidiani che volenti o nolenti abbiamo.

Se si fanno discorsi troppo seri che sia di vita di religione o di politica troviamo che ci annoiano subito e invece di lasciarci provocare per con confronto diciamo le nostre opinioni senza mai metterle in discussione. Siamo estremisti con le cose e le persone, è giusto e valido solo quello che diciamo e facciamo noi. Non vogliamo vincoli né famigliari ne amicali né di lavoro, liberi a far nulla anche nel divertimento che scegliamo alla fine ci annoiamo.

Per essere protagonisti della vita bisogna avere degli ideali degli obiettivi e perseguirli vivendo ogni giorno a mille, che sia lavoro o divertimento, impegno o festa.

Invece in questo stile di vita non c’è posto per nulla e per nessuno, non c’è posto per una relazione stabile, per un lavoro serio con responsabilità, per uno studio meticoloso, per la religione o la politica se non a slogan o per sentito dire o per quello che i giornali ci propinano senza mai verificare e confrontarsi seriamente.

La vita è poesia, è stupore, è arte e musica è festa e impegno è bellezza fisica è bellezza di parole di gesti di idee è filosofia oltre le mille occupazioni e preoccupazioni che abbiamo e a cui dobbiamo attendere pensare serve per avere una nostra identità per conoscere e non solo per sentenziare e rimanere fissi nelle nostre opinioni senza mai avere il dubbio di aver valutato la cosa o la persona in modo errato.

La libertà è si! pensare senza lasciarsi travolgere, la libertà è fare quello che credi sempre ma nel rispetto degli altri e nel dovere degli impegni assunti, la libertà è la fedeltà alla vita e alle persone che ti sono accanto, la vera libertà è essere se stessi senza mancare verso gli altri e le cose con cui viviamo, questo ci fa felici e in questa felicità che sa pensare e sa mettersi in discussione c’è la nostra libertà. Mi tornano alla mente le parole di Margaret Thatcher riproposte nel film “Iron Lady”: “Cura i pensieri, diventeranno parole. Cura le tue parole, diventeranno le tue azioni. Cura le tue azioni perché diventeranno abitudini. Cura le tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere. E cura il tuo carattere perché diventerà il tuo destino. Quello che pensiamo, diventiamo.”

“Il pensiero di Cristo è il suo modo di guardare la realtà, quel modo di considerarla che poi diventa anche il nostro. Non è un pensare intellettualistico ma un “sentire” complessivo e profondo, un percepire coscientemente.  È lo stare davanti al mondo senza disorientarsi, con la pacata lucidità che viene dallo Spirito di Dio e consente di avere una chiave di lettura del reale. Si tratta della vera sapienza, così cara alla tradizione biblica, sempre accompagnata dalla rettitudine e dalla bontà d’animo. Avere il pensiero di Cristo è grazia di Dio”. (cfr. Mons. Tremolada)

In questo contesto di vita dobbiamo recuperare allora quell’aspetto verticale che sembra limitarci e che invece abbracciandolo ci farà felici e capaci di gestire i pensieri e la vita. La fede e la religione hanno questo compito ma se siamo solo attenti a puntare il dito non vivremo mai la vita. Quindi il problema pensare si o no è a nostra discrezione sapendo che pensare e usare la mente per cose futili ci occupano spazio disturbando quel cuore invece che desidera amare ed essere amati.  Coltiva i tuoi pensieri perché quello che pensiamo diventiamo.

@unavoce

Foto di Copertina: fonte