Promemoria

 

Essere un “buon cristiano” significa essere “docile” alla Parola del Signore, ascoltare ciò che il Signore dice “sulla giustizia, sulla carità, sul perdono, “sulla misericordia” e non essere “incoerenti nella vita”, usando “una ideologia per potere andare avanti”. (Papa Francesco)

 

Per non dimenticare i doveri del Buon Cristiano e di ogni Battezzato, partendo ovviamente dal Vangelo e dai Comandamenti, una piccola miscellanea per riassumere le cose importanti da cui partire e osservare per vivere questo cammino di perfezione della vita spirituale:

I 10 Comandamenti: 1. Non avrai altro Dio fuori di me 2. Non nominare il nome di Dio invano 3. Ricordati di santificare le feste 4. Onora il padre e la madre 5. Non uccidere 6. Non commettere atti impuri 7. Non rubare 8. Non dire falsa testimonianza 9. Non desiderare la donna d’altri 10. Non desiderare la roba d’altri

“La partecipazione alla Messa domenicale e festiva come vi specifico di seguito è obbligatoria”. (Cfr. Cann. 208 – 223) e le feste di precetto sono dieci in tutto e sono menzionate nel Codice di Diritto Canonico, al Can. 1246, 2 e sono le seguenti: Tutte le domeniche dell’anno sono giorni di precetto. Varie date di precetto nella Chiesa cadono normalmente di domenica, come la Domenica delle Palme, la Domenica di Pasqua, la Domenica di Pentecoste, la Domenica della Santissima Trinità. I giorni di precetto che possono non cadere di domenica sono questi dieci: La solennità di Santa Maria, Madre di Dio, il 1° gennaio; L’Epifania, il 6 gennaio; San Giuseppe, il 19 marzo; L’Ascensione di Gesù al Cielo, il giovedì della sesta settimana di Pasqua; Il Corpus Domini, il giovedì dopo l’ottava di Pentecoste; San Pietro e San Paolo, il 29 giugno; L’Assunzione della Vergine Maria, il 15 agosto; Ognissanti, il 1º novembre; L’Immacolata Concezione di Nostra Signora, l’8 dicembre; Natale, il 25 dicembre”. (cfr. Aleteia)

“La Confessione Inoltre è obbligo per ogni Battezzato la Confessione dei peccati gravi almeno una volta all’anno, ma nella maggior parte dei casi devono confessarli in modo più regolare. Una delle domande che i cattolici pongono più spesso è “Quanto spesso si dovrebbe confessare un cattolico?” La risposta è diretta e complicata allo stesso tempo. Secondo il Diritto Canonico, il minimo è una volta all’anno: “Ogni fedele, raggiunta l’età della discrezione, è tenuto all’obbligo di confessare fedelmente i propri peccati gravi, almeno una volta nell’anno” (cfr.Can. 989). Questo requisito è tuttavia legato alla recezione della Santa Comunione, come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il secondo precetto («Confessa i tuoi peccati almeno una volta all’anno») assicura la preparazione all’Eucaristia attraverso la recezione del sacramento della Riconciliazione, che continua l’opera di conversione e di perdono del Battesimo” (cfr.Can. 2042). Tenendo questo a mente, il Catechismo spiega che per ricevere propriamente la Santa Comunione si devono sempre confessare prima i peccati gravi. Il Signore ci rivolge un invito, esortandoci a riceverlo nel sacramento dell’Eucaristia: “In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi”. Per rispondere a questo invito dobbiamo prepararci a un momento tanto grande e santo. San Paolo ci esorta a esaminare la nostra coscienza: “Chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore”. Chiunque abbia la consapevolezza di aver commesso un peccato grave deve ricevere il sacramento della Riconciliazione prima di poter fare la Comunione (cfr.Can. 1384-1385). Fondamentalmente, è richiesto di confessarsi una volta all’anno se si intende ricevere la Santa Comunione una volta all’anno. Se la si vuole ricevere ogni settimana o ogni giorno, ci si deve confessare ogni volta che si ha la consapevolezza di un peccato grave. Si raccomanda, anche se non è richiesto, di confessare anche i peccati veniali; questo è spesso il motivo per il quale i cattolici si confessano su base settimanale o mensile. La Confessione è uno splendido sacramento della misericordia di Dio e non dovrebbe essere considerata un “requisito”, ma un’“opportunità” per ricevere l’amore di Dio. Ci dà la capacità di riparare il nostro rapporto con Dio e con la Chiesa, aprendoci a un’effusione di grazia divina. Dovremmo confessarci perché amiamo Dio, non perché “dobbiamo farlo”, anche se i requisiti ci guidano sulla strada che porta alla vita eterna”. (cfr. Aleteia)

“I precetti della Chiesa si collocano in questa linea di una vita morale che si aggancia alla vita liturgica e di essa si nutre. Il carattere obbligatorio di tali leggi positive promulgate dalle autorità pastorali, ha come fine di garantire ai fedeli il minimo indispensabile nello spirito di preghiera e nell’impegno morale, nella crescita del l’amore di Dio e del prossimo. Il primo precetto (« Partecipa alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimani libero dalle occupazioni del lavoro») esige dai fedeli che santifichino il giorno in cui si ricorda la risurrezione del Signore e le particolari festività liturgiche in onore dei misteri del Signore, della beata Vergine Maria e dei santi, in primo luogo partecipando alla celebrazione eucaristica in cui si riunisce la comunità cristiana, e che riposino da quei lavori e da quelle attività che potrebbero impedire una tale santificazione di questi giorni. Il secondo precetto («Confessa i tuoi peccati almeno una volta all’anno») assicura la preparazione all’Eucaristia attraverso la recezione del sacramento della Riconciliazione, che continua l’opera di conversione e di perdono del Battesimo. Il terzo precetto («Ricevi il sacramento dell’Eucaristia almeno a Pasqua») garantisce un minimo in ordine alla recezione del Corpo e del Sangue del Signore in collegamento con le feste pasquali, origine e centro della liturgia cristiana. Il quarto precetto («In giorni stabiliti dalla Chiesa astieniti dal mangiare carne e osserva il digiuno») assicura i tempi di ascesi e di penitenza, che ci preparano alle feste liturgiche e a farci acquisire il dominio sui nostri istinti e la libertà di cuore. Il quinto precetto («Sovvieni alle necessità della Chiesa») enuncia che i fedeli sono tenuti a venire incontro alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno secondo le proprie possibilità”. (cfr. CCC. 2041-2043)

Nei sogni di san Giovanni Bosco, “l due colonne” quello della Chiesa, rappresentata da una nave in tempesta, che il Papa salva facendola ancorare a due colonne, l’Eucarestia e Maria Santissima.

Possano essere anche per noi la guida per essere dei Buoni Cristiani. Un semplice promemoria per non perderci tra le tante cose da fare e non relegare Dio solo ad alcuni momenti ma tenerlo presente e viverlo nella preghiera e nella liturgia e inserire la nostra fede in Lui nel tessuto del nostro quotidiano.

@unavoce

 

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