Riprendiamo anche oggi dalle Catechesi del Mercoledì del Papa, dove ha trattato la virtù della temperanza, (vai al testo per la lettura integrale). Credo che fermarci un attimo a rileggere le sue parole e commentarle umilmente guardando a noi stesi possa essere una bella occasione per una verifica e una crescita spirituale e di vita personale. Prendiamo dal Sito Vatican News il Social ufficiale del Papa al quale vi rimando, per una nostra pausa di riflessione.

La nostra vita di corsa del tutto e subito forse ci fa dimenticare la giusta misura delle parole e delle azioni, forse è il tempo di pensare prima di parlare di riflettere prima di agire: “Dunque, la temperanza, come dice la parola italiana, è la virtù della giusta misura. In ogni situazione, si comporta con saggezza, perché le persone che agiscono mosse sempre dall’impeto o dall’esuberanza alla fine sono inaffidabili. In un mondo dove tanta gente si vanta di dire quello che pensa, la persona temperante preferisce invece pensare quello che dice. Capite la differenza? Non dire quello che mi viene in mente, così… no: pensare a quello che devo dire” (cfr. VaticanNews)

Siamo una umanità arrabbiata tutti contro tutti e tutto ogni cosa ogni regola ci pesa e ci sembra vincolare le nostre libertà e diritti, questo accade nel mondo ma spesso anche nelle nostre comunità e nelle nostre famiglie, abbandona astio e dissapori e riconciliati con te stesso alla luce del Vangelo: “Non permette che un momento di rabbia rovini relazioni e amicizie che poi solo con fatica potranno essere ricostruite. Specialmente nella vita famigliare, dove le inibizioni si abbassano, tutti corriamo il rischio di non tenere a freno tensioni, irritazioni, arrabbiature. C’è un tempo per parlare e un tempo per tacere, ma entrambi richiedono la giusta misura”. (cfr. VaticanNews)

Educata la tua vita all’umiltà che non è sottomissione, alla mitezza che non fallimento o rinuncia, essere umili e piccoli, miti e portatori di pace è la via per vivere una vita dignitosa e capace di accorgersi: “È sensibile, sa piangere e non se ne vergogna, ma non si piange addosso. Sconfitto, si rialza; vincitore, è capace di tornare alla vita nascosta di sempre. Non cerca gli applausi, ma sa di avere bisogno degli altri. Non è vero che la temperanza rende grigi e privi di gioie. Anzi, fa gustare meglio i beni della vita”. (cfr. VaticanNews)

Ancora una volta il santo Padre parlandoci delle virtù cardinali ci ha indicato la via per essere non solo buoni cristiani seguaci di Gesù testimoni del Vangelo di Cristo, ma anche persone buone e capaci di socialità portando nel mondo il sapore dell’amore e della pace che tutti desideriamo avere e vivere.

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