Per il bene di tutti

 

Quando hai ricevuto una lettera interamente scritta a mano in una bella busta con un bel francobollo scritta in una bella grafia? Non ricordi vero? Si!, anch’io e pur amando questo stile raramente lo uso. In questi ultimi anni pur essendo non più giovane e amando queste modalità e in modo particolare ciò che è legato alla grafia alla calligrafia – è sempre stata una passione cresciuta e coltiva in seminario con un vecchio professore di Greco e Latino che scriveva ancora con il pennino –  ma figlio pure io delle consuetudini moderne pur gradendo questi antichi modi di comunicazione ormai desueti riservandoli solo in alcune circostante o per determinate situazioni, rischio di adeguarmi. Oggi la comunicazione è veloce e forse troppo una e-mail un sms un messaggio un audio o video un reel e tutto è sistemato una chat per organizzare per invitare per comunicare e talvolta neppure questo un semplice video una pubblicità una foto e tutto è fatto. Non parliamo poi della comunicazione commerciale e anche quella delle notizie di cronaca che dovrebbe essere disinteressata è invece strumentalizzata da una parte o dall’altra facendo credere quello che ognuno vuole e la verità oggi forse più di ieri è sempre più difficile da individuare perché è mischiata tra falsità, inganni e chiacchiere varie e soprattutto noi non verifichiamo mai le fonti andando all’origine del messaggio.

Ora l’umanità vive di comunicazione, siamo esseri viventi che hanno la necessità d’interagire, ogni essere vivente e la comunicazione è un elemento fondamentale quanto l’aria l’acqua e il cibo. Una comunicazione orizzontale e una comunicazione anche verticale e quella verticale non meno semplice di quella orizzontale che però ci vede il più delle volte legati a forme superstiziose di comunicazione con il risultato che diventiamo sempre più litigiosi invidiosi e in guerra per sostenere le nostre idee. Con quella verticale ognuno la dice alla sua e sostiene le proprie idee, grande cosa, ma con il rischio anche qui di ingannare anche difronte all’evidenza.

Ora perché fare questo discorso? Perché credo che comunicare e il modo con cui si comunica sia fondamentale. Noi o almeno o la maggioranza di noi non ha ruoli di vertice ma comunicare tra di noi per lavoro per amicizia per svago è fondamentale e allora mi piace pensare che ognuno di noi possa diventare un esempio di comunicazione elegante garbata educata sincera o comunque con un linguaggio pulito e gentile sia nel convenire che nel contravvenire le idee e le notizie.

Un po’ di autoironia un po’ di sorriso garbato attraverso una parola scritta bene una foto che parli senza parole una frase scritta a mano alla moglie al marito ai figli all’amico o amica un invito … porterebbe ingentilire il nostro cuore e la nostra anima perché solo questa bellezza interiore ci aiuterà a fermare le barbarie che vediamo nel mondo, a smetterla di inventarci storie e teorie assurde. Studiare confrontare verificare certamente ma insieme a poesia e arte, musica e bellezza di linguaggio di modi … non è un rimpiangere il passato ma prendere dal passato quelle forme che ci permetta pur vivendo ognuno le proprie vite di viverle con una signorilità che è rispetto della vita stessa del corpo che abitiamo e dell’anima che dobbiamo custodire.

Nella Chiesa in genere e nella liturgia in particolare i gesti sono solenni lenti ed eleganti almeno così dovrebbero essere e la creatività che è parte integrante, ovviamente con un limite alla decenza intellettuale e del mistero che deve esprimere, ne è di ispirazione. Non dico che ogni gesto ogni avvenimento ogni azione che noi compiamo debba essere una “liturgia” ma il curare i dettagli di ogni situazione crea quell’eleganza e quell’importanza che vogliamo dare a un evento a una notizia a una parola e questo sta alla base della comunicazione e del suo risultato. Se il 75% della comunicazione è fatta da ciò che vediamo da come ci presentiamo più che da ciò che diciamo allora è anche questo e forse soprattutto questo il tempo per recuperare quell’eleganza geniale che ha fatto del pianeta un giardino ricco di arte cultura bellezza letteraria, musicale di ingegneria … meraviglioso che rischiamo di rovinare pensando di essere i padroni.

Il Signore Gesù negli anni che ha trascorso sulla terra con noi fisicamente ci ha dato l’esempio dell’attenzione alle piccole cose, ai momenti semplici agli incontri con tutti trasformandoli in eventi straordinari in momenti di grazia in avventure di conversione di ritorno di rinascita spirituale di amore, pertanto essere cristiani, testimoni del vangelo e fatti a immagine di Dio ha anche l’impegno a non dimenticare questi aspetti e per fare questo non c’è distinzione di povero o ricco, di istruito o meno, di classe sociale o di lavoro, di nobile o di borghese, di ambiente o di religione o tradizione tutti abbiamo doni e ricchezze da condividere, è nella natura stessa dell’umanità, facciamo emergere allora il meglio di noi per il bene di tutti.

@unavoce

 

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