Segno di rispetto

La differenza tra qualcosa di buono e qualcosa di grande è l’attenzione ai dettagli. (Charles R. Swindoll)

Papa Francesco definisce lo stile di Dio con tre parole: compassione, vicinanza, tenerezza. È lo stile di un padre dal cuore di madre. Ed è lo stile di Gesù, l’espressione trasparente dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti, del suo cuore. E dovrebbe essere lo stile dei suoi discepoli. (cfr. L. Sandri)

 

Presi dall’efficienza delle cose, preoccupati del materiale e sicuramente e a ragione per il necessario, vedendo il mondo che è diviso tra chi ha e chi non ha, sembra che questo discorso che vado a fare sia superfluo ma ho la speranza che sottolineare un tipo di atteggiamento esteriore educhi a quello interiore dove l’attenzione al bello e al dettaglio aiuti ad accorgersi e ad impegnarsi per un mondo migliore.

Forse riteniamo che non possiamo fare nulla se non qualche offerta qui e là magari anche periodica ma certamente non vogliamo e il più delle volte non possiamo fare altrimenti. La vita è cambiata e difficile per tutti nella maggioranza dei casi, le nostre realtà sono modeste per non dire normali dove normale è un termine oggi che rischia di non avere più molto significato in nessun campo del nostro vivere.

Ora se siamo convinti che nel dettaglio ci stia la sostanza delle cose allora credo che ognuno di noi debba non distrarsi dal necessario e dall’essenziale dimenticando il dettaglio quello che alcuni pensano superfluo come la ricerca della spiritualità nel nostro quotidiano.

La cura dei particolari non è solo fissazione o mania di alcuni ma nascosta in questo atteggiamento c’è la passione e l’amore per le persone e le cose che servono a vivere. Il dettaglio nelle cose nelle parole nei gesti nel vivere quotidiano un dettaglio che non è a discapito dell’essenziale ma evidenzia la passione e l’amore la carità e l’accoglienza sono il fondamento della vera eleganza sia esteriore che spirituale.

C’è una bellezza in se e una bellezza soggettiva, c’è ciò che piace e non piace ovviamente in tutti noi ma la cura del dettaglio pur semplice non ha prezzo e non serve avere di più ma si tratta di accorgersi e di capire le persone scorgendo nel quotidiano le cose che portano attenzione facendo emergere passione e compassione.

Non è un discorso economico o di casta o di livello sociale di studio o di conoscenza, non si tratta di questo ma di vera attenzione di rispetto di accorgersi delle persone per quello che sono. Curare le parole da dire il tono con cui dirle accogliere una persona in casa o in una attività in un determinato modo educa a sapersi comportare con gli altri e con se stessi è il segreto.

La cura in un abito per una determinata occasione o di un cibo o di un posto aiutano a mettere a proprio agio e dimostrano rispetto e attenzione. Pur senza snaturaci senza rinunciare alla nostra fede al nostro stile di vita alle nostre tradizioni il rispetto nel dettaglio e non si tratta di togliere una croce in una scuola o in un ambiente cristiano ma di saper rispettare e accogliere chi di altra religione o cultura con il giusto garbo usando parole e attenzioni che dimostrano di saper e di comprendere e comprendendo rispettare senza rinunciare alle proprie convinzioni.

Ricordo una cena ufficiale dove l’ospite di altra fede e cultura mise in crisi l’anfitrione che organizzava e mi chiese consiglio, ricordo che dissi di non rinunciare all’arredo che aveva né agli usi e costumi della sua realtà ma di aggiungere quelle piccole attenzioni alla tavola e nei gesti di accoglienza che avrebbe messo a proprio agio l’ospite, esempio con un colore differente che richiamasse la sua cultura e religione con la sistemazione dei posti accanto e nel rispetto della sua sensibilità e così con alcuni accorgimenti di decorazione senza per questo snaturare un ricevimento  secondo la tradizione occidentale per l’accoglienza dell’ospite, una musica di sotto fondo che colpisse, un colore differente alle decorazioni senza eliminare i segni della cultura e della religione, questo ha creato quella sensibilità rispettosa che ha dato risalto a chi era stato invitato.

Se questo può valere nelle cose suicuramente possiamo usarlo nel quotidiano attraverso gesti e parole che sanno accogliere e rispettare senza dimenticare chi siamo e in chi crediamo. Educhiamoci ad accorgerci a stupirci delle piccole cose e riusciremo ad avere lo stile di Dio: compassione, vicinanza e tenerezza.

@unavoce

 

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