della comunità

 

SGUARDO E PASSI DI SPERANZA è il titolo che abbiamo voluto dare alla nostra Via Crucis che sarà commentata dalle famiglie della parrocchia. Un’iniziativa che si ripete ormai da qualche anno per coinvolgere e impegnarsi a riflettere condividendo i propri pensieri con tutti.

La raccolta dei vari commenti e il lavoro della nostra pittrice Serena Amendola che ha illustrato il piccolo libretto della celebrazione comunitaria danno risalto impreziosendo l’impegno e la preghiera di tutti. Sedici tavole in china su carta. Apre la serie la tavola di copertina raffigurante pesci pane e croce una simbologia che ci accompagna nel nostro cammino con uno sguardo di speranza. Tre simboli che identificano il cristiano la presenza del Corpo di Cristo che si è sacrificato sulla croce per noi offrendoci la speranza nella vita eterna a cui fanno seguito le 15 tavole della Via Crucis dove la pittrice Serena Amendola con questo pensiero iniziale traduce in rifermenti simbolici le varie tappe del cammino doloro.

La liturgia poi è stata costruita prendendo spunto da alcuni lavori fatti da altre comunità alle quali ti rimando, soprattutto nella presentazione e introduzione: Santuario delle Grazie e Oratorio Gorle.

Ora con un richiamo alla parte introduttiva della celebrazione ti rimando a seguire la Via Crucis che sarà trasmessa on–line sul canale di Instragram della nostra Parrocchia e a scaricare il testo completo.

Da qualche anno ormai un vo dei venerdì di Quaresima dove celebriamo il Pio esercizio della Via Crucis sono le famiglie della comunità che preparano i commenti e così anche per questo Anno Santo l’invito rivolto ha risposto con questi pensieri che vi presento e colgo l’occasione per ringraziare per averci offerto queste meditazioni.

“Questa forma di meditazione ci aiuta non solo a ricordare le sofferenze di Cristo, ma a scoprirne, in qualche misura, la profondità, la drammaticità, il mistero, sommamente complesso, dove il dolore umano nel suo più alto grado, il peccato umano nella sua più tragica ripercussione, l’amore nella sua espressione più generosa e più eroica, la morte nella sua più crudele vittoria e nella sua definitiva sconfitta… acquistano l’evidenza più impressionante. Chi cammina spera. Chi non cammina più è stanco o disperato. Il cammino della croce è il “cammino della speranza”, perché è un cammino sulle orme di Cristo, in compagnia di Maria, “pellegrina della fede” e Madre della speranza. Il nostro è un “cammino difficile”, è l’Esodo, è il cammino della Croce. È sicuro il “punto di partenza”: l’amore di Dio che ha portato il Figlio sulla Croce. È sicuro il punto di arrivo: la gloria della risurrezione. La Via Crucis è un “camminare” e sostare: per contemplare, pregare, riposarsi in Dio e riprendere fiato, per camminare ancora fino al traguardo. In Dio. Per camminare sulle orme di Cristo servono le tre virtù teologali, le “tre figlie di Dio” (Peguy): la fede che è “sposa fedele”, la carità che è “madre feconda e generosa”, ma soprattutto, la speranza, la “sorella piccolina”, che “trascina tutto” e ci aiuta a “varcare la soglia” in Cristo”. (cfr. santuario delle grazie)

Le stazioni sono accompagnate da un immagine opera di Serena Amendola che nella loro semplicità vogliono raccogliere con un’immagine un simbolo un tratto di pennello il momento che viene presentato per la nostra riflessione e la nostra preghiera.

@unavoce – foto: illustrazioni di Serena Amendola

 

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