nel Nuovo Testamento

 

Il mese di maggio mese che la tradizione dedica alla Vergine Maria ci offre l’opportunità di fermarci ancora un volta sulle figura di alcune donne che incontriamo leggendo i Vangeli. Qualche tempo fa abbiamo affrontato le figure di tre donne dell’Antico Testamento oggi ci facciamo aiutare a guardare le donne dei Vangeli. Ti rimando a una carrellata di donne del Nuovo Testamento invitandoti a leggere l’articolo completo a cui mi rifaccio:

“Il grande insegnamento delle donne bibliche è che l’accoglienza, l’ascolto e il dono di sé costituiscono la grandezza della persona.

  • Maria, la madre di Gesù. Nel Vangelo di Marco, che è il più antico, Maria fa un’unica, breve comparsa.
  • Elisabetta, una “primipara attempata”. Elisabetta, moglie del sacerdote Zaccaria (della tribù di Levi) e discendente della stirpe sacerdotale di Aronne, è una parente (zia o cugina) di Maria, la futura madre di Gesù.
  • Anna, una habitué del tempio. Giuseppe e Maria si recano al Tempio di Gerusalemme per presentare Gesù, il loro primogenito, e per compiere il sacrificio rituale. (Luca 2:36-38)

Alcune donne al seguito di Gesù. Gesù “se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici, e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria (Luca 8; 24)

  • Maria di Magdala, chiamata Maddalena: ex indemoniata o ex “peccatrice”? Fra le donne che provvedono alle necessità economiche di Gesù e dei Dodici la prima che ci viene presentata è Maria di Magdala (Migdal o Magdala, il “paese della torre”), “dalla quale erano usciti sette demoni”.
  • Erodiade e Salomè: tale madre tale figlia (Matteo 14:2-11) Erodiade è una donna potente ed è un esempio, molto raro nel Nuovo Testamento, di persona irrimediabilmente corrotta.
  • La peccatrice che lava i piedi a Gesù e glieli asciuga coi capelli (Luca 7:36-50) Si ignora di quale peccato si sia macchiata questa donna, di cui non si conosce né il nome né la condizione. Consideriamola, perciò, una figura simbolica dell’umanità penitente.
  • L’adultera scampata alla lapidazione (Giovanni 8:3-11) Alcuni uomini conducono a Gesù una donna scoperta in flagrante adulterio, per metterlo alla prova.
  • Marta e Maria, due sorelle molto diverse (Luca 10:38-42; Giovanni 11) Marta e Maria di Betania, sorelle di Lazzaro, sono legate a Gesù da stretta amicizia.
  • Maria di Betania… ancora lei! (Giovanni 11:2; 12:1-8) Ritroviamo la figura di Maria di Betania, sorella di Marta e di Lazzaro, nell’episodio della cena a casa Lazzaro redivivo.

Maria: quanti casi di omonimia! Maria (Myriam) sembra essere un nome assai comune nel Nuovo Testamento. Inoltre, nei quattro Vangeli e negli Atti degli Apostoli, si fa talvolta riferimento a una stessa Maria con indicazioni diverse: ciò rende difficoltosa e incerta l’identificazione delle singole donne.

  • L’emorroissa, ricordata per la grande fede (Marco 5:25-34; Luca 8:43-48) Questo strano appellativo ricorre una sola volta in tutta la Bibbia (nelle edizioni cattoliche fino alla CEI 1974) e, addirittura, nella lingua italiana, è usato esclusivamente per indicare questa donna.
  • La cananea, quella dei “cagnolini” (Matteo 15:21-28) Gesù si trova a predicare in territorio pagano (nella regione di Tiro e Sidone). Una mamma disperata vede Gesù e si mette a gridare invocando pietà per la sua figlioletta, che è tormentata da un demonio.
  • Lidia, una vera imprenditrice (Atti 16:14-15, 40) “Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.” (Atti 16:14)

Donne evangelizzatrici nella comunità delle origini. Nel Nuovo Testamento, le figure di donne sono numerose e significative; anche se restano un po’ in penombra e non diventano mai protagoniste, sono presenti e hanno un ruolo importante.

  • Priscilla, un’italiana a Corinto. Ma anche a Efeso (Atti 18) Intorno al 50 d.C., durante un viaggio poco fortunato, Paolo arriva nella città di Corinto e in una sinagoga fa la conoscenza di un Ebreo di nome Aquila, appena arrivato dall’Italia con la moglie Priscilla in seguito all’editto di Claudio, che allontanava da Roma tutti i Giudei”. (cfr.paolocurtaz)

@unavoce – foto: fonte

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