Come?

Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce.
3 Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
perciò Dio ti ha benedetto per sempre. (Salmo 45, 2-3)

 

La vita felice nasce dall’amore, amare ed essere amati in qualsiasi vocazione. Dare attenzione preoccuparsi trattare come se non ci fosse nessun’altro le persone è il fondamento di una vita felice e serena per chi dona e per chi riceve.

Un figlio ha le attenzioni giuste? Sentirsi amato non oppresso sentirsi al sicuro e non controllato avere attenzioni e non possessione … e questo vale con il compagno e la compagnia della vita con gli amici. Vale nel posto di lavoro qualunque esso sia. Il capo se sa avere attenzione per i suoi dipendenti interessandosi a loro otterrà maggiormente. A chi non piace una pacca sulla spalla un bravo una telefonata un’attenzione così come un rimprovero un’osservazione se giusta e se fatta nel modo giusto.

Noi pretendiamo ma fatichiamo a donare vogliamo che tutto vada come diciamo noi e poco disposti ad accettare l’opinione lo stile il modo degli altri anche delle persone che idealmente amiamo o almeno così diciamo.

Penso alla mia realtà anche di sacerdote una telefonata dal proprio vescovo un’attenzione del parroco con il suo vice e questo sul lavoro un grazie uno sguardo amichevole e in famiglia non basta dare cose ma esserci e non basta ricevere ma dimostrare questo amore. Talvolta l’età e le fasi della vita ci rendono scontrosi chiusi arrabbiati delusi ma questo non ci deve impedire di andare avanti di confrontarci di riprendere il cammino di rialzarci di aggiustare là dove si è sbagliato cercando di comprendere e migliorare.

L’amore è la chiave della vita, la passione, il preoccuparsi gli uni per gli altri non solo dove può esserci un interesse, non solo perché è logico o dovuto ma sempre un gareggiare nello stimarci direbbe san Paolo. La vita felice nasce dai nostri atteggiamenti dal superare preconcetti dall’andare oltre gli schemi senza per questo venir meno alle regole della convivenza. Un “mi machi”, un “ti pensavo”, un “bravo”, … sono il segno detto e non supposto di volersi bene a tutti i livelli e in tutte le situazioni. Ovviamente fatichiamo non sempre riusciamo con tutti portiamo rancori e delusioni che talvolta ci bloccano ci fanno chiudere, errori che fatichiamo a perdonare per poi sperare che perdonino i nostri.

Trattare tutti come unici come amati come importanti come veri, queste sono le basi della vita felice, sentirsi importanti per gli altri trattare gli altri come importanti. Provate a mettere in campo questo stile di vita e iniziate voi non aspettate che siano gli altri lasciate da parte delusioni e tristezze non siate permalosi accettare le cose e le persone senza giudizio o pregiudizio e questo non significa non dire la verità non vedere le cose per quello che sono, ma insieme uniti si inizia a camminare nella strada tracciata dal Signore. Con questo stile si supera tutto si affronta la vita meglio si migliora e si cresce come uomini e donne come cristiani come popolo come veri protagonisti della vita che ci è stata donata.

@unavoce – foto: fonte

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