Come la percepiamo

 

“L’invidia, come detto, è un’emozione suscitata dalla mancanza, dal desiderio di avere qualcosa che altri possiedono. La gelosia, al contrario, è innescata dalla paura di perdere qualcosa che, invece, già abbiamo. Si tratta di un sentimento di angoscia generato dal timore che qualcuno possa portarci via qualcosa” (cfr. santagostinopsiche)

 

Ora l’invidia non è un sentimento negativo in assoluto lo diventa nel momento in cui innesca comportamenti e atteggiamenti disfunzionali come il lamentarsi o far diventare gli altri oggetto del proprio rancore. Vediamo cosa caratterizza questa emozione.

Ascoltiamo la Parola di Dio. Le libro della Genesi al capitolo 37 Gn 37,3-4.12-13a.17b-28 ascoltiamo la vicenda di Giuseppe figlio avuto in tarda età da Israele e per invidia venduto dai fratelli e conosciamo la storia, ancora nel Vangelo di Matteo Mt 21,33-43.45-46 vediamo l’invidia cosa produce odio e uccisioni. Ora gli eventi raccontati nella Sacra Scrittura ci guidano a riflettere sull’invidia che molte volte viviamo anche noi nelle nostre ordinarie giornate.

Perché siamo o diventano invidiosi? Il sentimento come ci insegna la psicologia non è né bene né male è un sentire un emozione il problema semmai nasce da come lo percepiamo. Ci può esser e un’invidia buona che ci porta a migliorare a imitare a muoverci in positivo e altre volte questa emozione porta al male alla negatività al parlar male al denigrare gli altri.

Molte volte questa emozione nasce dal confronto sociale dal “cosa pensa la gente” dal volere qualcosa che non abbiamo e per ottenerlo siamo disposti a tutto e qui nasce il limite perché questo essere disposti a tutto non sempre porta al bene né personale né sociale.

Quando percepiamo questo in confronto negativo di volere qualche cosa che non abbiamo che siano beni materiali o beni morali amore attenzione e non solo cose e posizioni allora rischia di annientarci perché non smuove in noi l’impegno a fare ma smuove in noi quel sentimento di odio che ci porta a compiere o dire cose che portano alla morte sociale mentale emozionale.

Quindi due tipi di invidia benigna e maligna “entrambi i tipi di invidia hanno lo stesso fine: l’invidioso desidera raggiungere uno status uguale o superiore a quello dell’invidiato. In quella maligna lo raggiungerà riducendo lo status dell’invidiato, mentre in quella benigna aumentando il suo status”. ( cfr. lamentemeravigliosa)

Rileggiamo la Parola di Dio e verifichiamoci quando invidiamo un’altra persona, cosa predomina dentro di noi, l’invidia benigna che ci rimette in gioco o quella negativa che ci fa compiere gesti e dire parole di cattiveria?

@unavoce – foto: fonte

Grazie della tua visita se vuoi rimanere collegato con noi iscriviti alla newsletter clicca qui