Vivere fraternamente
“Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!” (Salmo 133)
Santa Teresa d’Avila, nella sua riforma della vita comunitaria nel monastero, dice: “È fondamentale vivere l’amore in comunità, perché è assurdo vivere insieme senza amarsi”.
Questa citazione credo sia importante anche per noi per non perdere di vista questa dimensione fondamentale della vita e della vita cristiana. Ricostruire la fraternità là dove per differenti motivi si possa essere interrotta. Questo uno degli elementi sottolineati nei discorsi di Papa Leone ma una realtà che riguarda tutti non solo tra i sacerdoti ma anche nelle nostre comunità parrocchiali e anche molte volte nelle e tra le nostre famiglie.
La fraternità non è solo un fatto cristiano “vivevano da fratelli” come ci ricorda il libro degli Atti degli Apostoli ricordando gli insegnamenti e gli esempi della vita di Gesù, e questo ci dovrebbe bastare, ma è anche un motivo umano sociale e psicologico.
Allora domandiamoci: vale la pena arrabbiarsi litigare dividersi parlare male gli uni degli altri … per cosa poi? Per una parola non detta o una detta di troppo, per una battuta spiritosa o meno che ci ha infastidito o per gelosia o pensando che ci sia stata fatta ingiustizia e diversità di trattamento … non sono problemi questi e soprattutto non si vive il Vangelo così. Questo sintomo è molto diffuso e si chiama essere egoisti, permalosi superficiali, pronti a criticare per poi mancare agli appuntamenti della vita comunitaria a partire dalla S. Messa, non siamo fedeli oppure peggio ancora partecipo se c’è questo o non partecipa se c’è quello … e potremmo continuare a fare esempi.
Noi invece vogliamo vivere fraternamente e questo non significa massificarsi avere tutti le stesse idee ma confrontarsi salvo poi verificarci con il Vangelo la vita della Chiesa unici riferimenti per vivere fraternamente. “Vivere la fraternità è dunque la prima vocazione umana, il compito per eccellenza: solo così la vita diventa convivenza, comunità, la vita buona in pienezza attraverso la quale gli uomini e le donne si fanno più umani”. (cfr. teatrocarcano)
Ecco questo è Vangelo questo è l’impegno concreto, una fraternità che è fatta da attenzione verso gli altri e non solo al nostro comodo o a quello che pensiamo essere un nostro diritto impiantando concetti campati per aria per difendere le nostre posizioni.
“La carità è paziente, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (1 Cor 13,4-7).
Paziente: si mostra quando la persona non si lascia guidare dagli impulsi ed evita di aggredire, di rispondere con ira. Benevola: persona che mostra la sua bontà nelle azioni, fa il bene. Non è invidiosa: l’invidia è una tristezza per il bene altrui, e dimostra che non ci interessa la felicità degli altri. Non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto: chi ama, non solo evita di parlare troppo di sé, ma poiché è centrato sugli altri, sa mettersi al loro posto. Non solo non si sente superiore agli altri, ma li serve. Non si adira: non agisce in modo scortese, rude, invasivo. Amare significa rendersi amabili e avere uno sguardo amabile, che non mette in rilievo i difetti e gli errori altrui. Non tiene conto del male ricevuto: la persona non è rancorosa, piuttosto perdona. Si rallegra della verità: si rallegra per il bene dell’altro, si apprezzano le sue capacità e le sue buone opere. Tutto scusa: l’amore si prende cura dell’immagine degli altri. Tutto crede: ha fiducia. Tutto spera: indica la speranza di chi sa che l’altro può cambiare. Tutto sopporta: significa che sopporta con spirito positivo tutte le contrarietà. Una resistenza dinamica e costante, capace di superare qualsiasi sfida”. (cfr. suoredivinavolontà)
Per vivere la fraternità bisogna donare la propria presenza anche e soprattutto quando ci costa fatica.
Per tale principio e impegno oltre alle attività che vengono proposte a livello liturgico e di preghiera come da calendario e ti invito a visitare la pagina dell’Agenda Parrocchiale, ti ricordo il momento comunitario dell’Agape Fraterna
@unavoce – foto: fonte