Nell’incontro che Papa Leone XIV ha tenuto con i Seminaristi nella Basilica Vaticana in occasione del Giubileo mi ha colpito la gioia, l’entusiasmo, l’allegria con cui è stato accolto.
Sono prete ormai da alcuni decenni e la gioia di questi giovani l’ho ritrovata in me ancora e nonostante i miei tanti fallimenti ho visto negli occhi di questi ragazzi la bellezza della Chiesa quella Chiesa che anch’io con lo stesso entusiasmo vivo, quella Chiesa che molti criticano, quel mondo che non vuole Dio ma che chiede rispetto pur non dandolo. Ho visto in questi giovani la gioia del Cuore di Cristo, la compassione di Dio per il suo popolo chiamando tanti uomini a seguirlo. Le parole del Papa hanno scaldato anche il mio cuore pur non essendo più un giovane seminaristica ma ormai un vecchio prete ma nel mio cuore c’è ancora quell’entusiasmo per servire la Chiesa di Cristo, c’è ancora l’amore per la missione che mi è stata affidata, la bellezza di essere sacerdote.
L’attaccamento al Pontefice e alla Chiesa che lui come successore di Pietro rappresenta e raccoglie, le parole che con passione ha rivolto hanno scaldato il cuore di questi giovani e dei loro formatori e di tutti noi sacerdoti già navigati ma bisognosi sempre di crescere per servire con il Cuore di Cristo.
Qui oggi, voglio riportare alcune espressioni del suo intervento molto più ampio e articolato che vale la pena rileggere e al quale ti rimando espressioni che ritengo significative per tutti, per la vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata ma per ogni vocazione.
“Scendere nel cuore a volte può farci paura, perché in esso ci sono anche delle ferite. Non abbiate paura di prendervene cura, lasciatevi aiutare, perché proprio da quelle ferite nascerà la capacità di stare accanto a coloro che soffrono. Senza la vita interiore non è possibile neanche la vita spirituale, perché Dio ci parla proprio lì…
Tenendo lo sguardo su Gesù, bisogna imparare a dare nome e voce anche alla tristezza, alla paura, all’angoscia, all’indignazione, portando tutto nella relazione con Dio. Le crisi, i limiti, le fragilità non sono da occultare, sono anzi occasioni di grazia e di esperienza pasquale…
In un mondo dove spesso c’è ingratitudine e sete di potere, dove a volte sembra prevalere la logica dello scarto, siete chiamati a testimoniare la gratitudine e la gratuità di Cristo, l’esultanza e la gioia, la tenerezza e la misericordia del suo Cuore. A praticare lo stile di accoglienza e vicinanza, di servizio generoso e disinteressato, lasciando che lo Spirito Santo “unga” la vostra umanità prima ancora dell’ordinazione…
È quello di non giocare mai al ribasso, di non accontentarvi, di non essere solo ricettori passivi, ma appassionarvi alla vita sacerdotale, vivendo il presente e guardando al futuro con cuore profetico”. (cfr. VaticanNews)
Scendere nel cuore, tenere lo sguardo su Gesù, gratitudine, gratuità, esultanza, gioia, tenerezza misericordia, non giocare mai al ribasso, sono queste le parole chiave delle parole del Papa che diventano guida per me e per tutti noi che vogliamo vivere la vita da protagonisti seguendo le nostre singole vocazioni sempre e secondo il Cuore di Cristo.
Leggiamo il nostro cuore la nostra storia senza cercare colpe ma verificando i limiti per superarli, alimentiamo la nostra preghiera e leggiamo la nostra storia con Cristo e sull’esempio di Gesù, rieduchiamoci alla gratitudine e alla riconoscenza dei doni ricevuti, impariamo a vivere felici con tenerezza sapendo essere misericordiosi, sapendo perdonare, accogliere e puntando sempre in alto lo sguardo verso il Signore, questo l’impegno per una rinnovata speranza da vivere e da testimoniare come cristiani seminaristi sacerdoti sposi impegnati nella vita e nel mondo, per un mondo che ama e non fa guerre, che accoglie e non isola, che accetta e non esclude.
Pregate per i seminaristi e voi giovani sappiate rispondere con generosità al Signore che vi chiama, pregate per i sacerdoti e noi sacerdoti preghiamo per le nostre comunità per la Chiesa e per il Papa. Preghiamo gli uni per gli altri e riscompariamo l’amore che Dio ha per noi e rispondiamo con l’amore attraverso una vita vera.
@unavoce – foto: fonte