Due santi due innamorati di Dio
Due giorni in cui la Chiesa ci fa celebrare la memoria di due santi, mamma e figlio, Monica e Agostino. Un ricordo personale, nella giornata della memoria di sant’Agostino con un solenne pontificale presso la Basilica di san Pietro in Ciel d’Oro a Pavia dove è conservato il copro di Sant’Agostino e dove una comunità agostiniana lo custodisce, si ritornava in seminario, dopo la pausa estiva presso le nostre famiglie, per riprendere l’anno nella comunità del seminario. Un giorno di festa a cui eravamo legati affettivamente sia per la figura del santo che ricordavamo sia per il privilegio di avere nella nostra Diocesi il Copro del Santo d’Ippona e anche per la collaborazione dei Padri Agostiniani nella nostra formazione e infine per il rientro in Seminario, dove nelle prime settimane eravamo impegnati a riordinare la nostra antica casa, un convento del quattrocento. Il Rettore di allora con grandi capacità di restauro riordino e organizzazione ci impiegava tutti a sistemare la casa per riprendere il percorso di formazione. Tra lavoro preghiera e incontri si riprendeva il cammino di formazione in seminario. Con questo ricordo ormai lontano nel tempo ma ancora vivo nel cuore e nella mente oggi mi voglio soffermare con voi su queste due figure: la mamma Monica e figlio Agostino.
Santa Monica, Madre e maestra.
“Una donna istruita, di intelligenza vivace, dalla volontà salda, dal carattere nobile, fiero e deciso, profondamente sensibile, fermamente credente, incline alla preghiera, al raccoglimento e all’elevazione interiore. Questo è stata Santa Monica, nata nel 331 a Tagaste, l’odierna Souk Ahras, in Africa, sposa di Patrizio, membro del consiglio municipale cittadino, e madre di tre figli: 2 maschi, Agostino e Navigio, e una femmina, di cui non è noto il nome. In lei spicca lo spirito di fraternità cristiana; prudente e saggia, tra amiche e conoscenti era anche seminatrice di pace, evitava maldicenze e mormorazioni. Sono tratti che conosciamo leggendo Le confessioni e i Dialoghi del figlio Sant’Agostino, che la descrive anche assidua in chiesa e nell’elemosina, “devota e sottomessa” ai santi, fedele nella pratica del digiuno, esempio di carità. La immaginiamo brava massaia, anche quando Agostino si ritira nella tarda estate del 386 a Cassiciaco, nella Brianza, per prepararsi al battesimo, e madre premurosa, intenta, per il trentaduesimo compleanno del figlio, a preparare una torta i cui ingredienti potrebbero essere quelli citati nel De beata vita dallo stesso Agostino, che scrive di un dolce a base di “miele, farina e mandorle” proprio nel giorno del suo genetliaco, il 13 novembre. Monica muore nel 387, ad Ostia, all’età di 56 anni”. (cfr. agostiniani)
Sant’Agostino, figlio e Pastore.
Anche nella nostra piccola Chiesa della nostra grande comunità cristiana dei militari conserviamo una reliquia del Santo africano, un privilegio che impreziosisce il luogo della preghiera e ci offre l’opportunità di conoscerlo per imparare a meglio seguire il Signore.
“La spiritualità di Sant’Agostino è caratterizzata dalla ricerca intensa di Dio, vissuta attraverso l’interiorità e la contemplazione. Per Agostino, la verità e la felicità si trovano nel profondo dell’animo umano, e la preghiera, l’ascolto della Parola e la condivisione della vita comunitaria sono strumenti fondamentali per questo percorso. La sua spiritualità è anche fortemente evangelica ed ecclesiale, ispirata alla prima comunità cristiana di Gerusalemme, e si concentra sulla fraternità e l’unità in Cristo”. (cfr. agostiniani)
Due santi che ci indicano la strada della vera ricerca di Dio nella nostra vita, che ci educano a uno stile di rapporto tra madre e figlio, un esempio di come vivere la vita alla luce dell’amore di Dio. Invochiamo l’intercessione di questi due santi. Le preghiere della madre hanno convertito il figlio, possano essere di esempio a tutti noi come figli e come educatori, genitori o altro a vivere un rapporto intenso per far scoprire la bellezza dell’amore che si realizza solo in Dio qualunque vocazione seguiamo.
@unavoce – foto: fonte