Non abbiate paura

«Ci hai fatti per te, [Signore,] e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te» (Sant’Agostino: Le Confessioni, 1, 1.1)

Le parole di Papa Leone risuonano ancora forti e solenni nelle nostre orecchie e abitano il nostro cuore. Un Pontificato che si apre con lo sguardo a Cristo al Suo amore alla spiritualità. Se dimentichiamo questo se perdiamo la preghiera e l’intimità con Dio la nostra testimonianza è vana la nostra evangelizzazione è vuota, il nostro servizio un mero lavoro.

“Amore e unità: queste sono le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù”.  Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità. Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi”. (cfr. Papa Leone XIV)

Con queste le parole ha concluso l’omelia il Santo Padre e allora questa è la strada che ci ha indicato per rimetterci in cammino. Un invito a costruire unità a saperci ascoltare e non giudicare ad amarci come ci ha amati il Signore. Nulla di nuovo è il Vangelo ma alcune volte abbiamo bisogno di riascoltarle e di farcelo dire e il Papa ha questo compito come lui ha sottolineato.

Presi dalle mille preoccupazione della Pastorale del servizio il rischio è di perderci e trascurare la parte più importante del nostro ministero: l’intimità con Gesù, la preghiera e da qui lo studio la continua formazione. Per noi per il nostro servizio al Popolo Santo di Dio dobbiamo non perderci e creare quegli spazi sereni lenti senza esibizioni e ricerca di visibilità per annunciare con la vita e con le parole questo messaggio e citando ancora sant’Agostino: “Tardi ti amai bellezza tanto antica e tanto nuova” (cfr. Le Confessioni 10,27)

E se questo è importante e fondamentale per la vita sacerdotale, religiosa lo è per ogni vocazione per ogni cristiano per ogni uomo di buona volontà. Tardi ma non troppo tardi per rimetterci in cammino, Agostino scrive questo a trent’anni e noi indipendentemente dall’età riprendiamo con coraggio e speranza e con lo sguardo alto la vita della Chiesa il nostro ministero le nostre singole vocazioni e rinnoviamoci nel cuore e nello spirito recuperando fedeltà impegno obbedienza amore e servizio in ogni campo del nostro vivere.

Impariamo ad ascoltarci a guardarci e ad accoglierci per quello che siamo, fraternamente correggiamoci e sosteniamoci a proseguire e affrontare la vita con serenità ma anche con determinazione senza fuggire senza criticare senza puntare il dito ma lavorando insieme in unità e amore con coraggio e senza paura.

@unavoce – foto: fonte

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